sabato 30 settembre 2017

Successo del Forum della Sanità alla Leopolda







Oltre 2.000 visitatori e 600 relatori in rappresentanza del settore sanitario, Istituzioni pubbliche,Associazioni di pazienti e Società Scientifiche, economisti e futuristi hanno animato la Stazione Leopolda di Firenze, in occasione della seconda edizione del “Forum della sostenibilità e opportunità nel settore della salute”, che si è concluso oggi. Più di 40 convegni, workshop e tavoli di lavoro per discutere di governance del sistema sanitario nazionale e celebrare il futuro nel settore dell’healthcare, dalle nuove frontiere della medicina e della farmacologia alle nuove scoperte in ambito tecnologico.All’interno dell’area tematica “Il futuro della salute”, ampio spazio è stato dedicato al benessere femminile: prevenzione, terapie, innovazione scientifica e medicine complementari al servizio della donna, per consentirle di godere in piena serenità e in buona salute tutte le fasi della vita, dalla pubertà alla menopausa.“La richiesta di salute è in continuo aumento: alimentazione corretta, attività fisica, prevenzione diagnostica, interventi correttivi sono una costante nella vita quotidiana dei cittadini”, esordisceGenesio Grassiri, esperto di startup e PMI nel settore della salute e membro del Comitato Scientifico del Forum della Leopolda. “Le donne hanno da sempre dimostrato una forte attenzione a questi temi: si trovano ripetutamente di fronte a problematiche, che riguardano non solo la gestione del proprio benessere ma spesso anche l’organizzazione della salute familiare, essendo in tutto il mondo il caregiver. Le fasi della vita di una donna sono per la medicina e per la ricerca la grande scommessa del futuro. Il ciclo della salute femminile, dalla pubertà fino alla menopausa, è il ciclo stesso della vita. Nell’età fertile le donne si trovano alle prese con un corpo, che nella sua trasformazione biologica investe sia la sfera emotiva che fisica, dalla sessualità fino a quel periodo molto speciale, che va dalla gravidanza al post partum. Nei nove mesi di gestazione, per tutelare la vita della madre e del nascituro, la donna deve sottoporsi ad una serie di accertamenti clinici e diagnostici, allo scopo di individuare patologie o alterazioni che, se non adeguatamente monitorate e trattate, sono fonte di problemi sia per lei che per il feto. Tutto questo crea una forte domanda di continua ricerca e innovazione”.Altro tema al centro del dibattito di questa due giorni fiorentina il diabete, che ormai sta diventando un’emergenza sanitaria destinata a crescere. Un focus particolare è stato dedicato all’importanza di mettere in atto efficaci interventi di prevenzione primaria – per favorire nella popolazione l’adozione di stili di vita corretti, volti a ridurre il sovrappeso e la sedentarietà – esecondaria, mediante diagnosi precoci della malattia e l’impiego di presidi terapeutici, al fine di ridurre gli effetti negativi della patologia sia a breve che a lungo termine.“Il diabete è una delle malattie cronico-degenerative più diffuse: in Italia ne soffrono oltre 4 milioni di persone, circa l’8% della popolazione[1] e il trend è in costante aumento”, afferma Raffaele Scalpone, Presidente A.I.D - Associazione Italiana per la Difesa degli Interessi dei Diabetici. “Le complicanze della patologiapossono essere estremamente invalidanti con un impatto significativo sulla quantità e qualità di vita dei pazienti, compromettendo la funzionalità di organi essenziali, quali il cuore (infarto del miocardio, cardiopatie), i reni (insufficienza renale), i vasi sanguigni (ipertensione o altre malattie cardiovascolari, ictus) e gli occhi (glaucoma, retinopatie). L’assistenza erogata per il diabete rappresenta una delle voci più rilevanti nel bilancio dello Stato e delle Regioni, stretta fra i bisogni delle persone affette dalla malattia e la limitatezza delle risorse economiche. Ottenere informazioni puntuali sui flussi assistenziali e sulla spesa correlata con la cura del diabete rappresenta un elemento base per lo sviluppo di programmi volti a migliorare l’assistenza garantendo nel contempo la sostenibilità economica”.Se è vero che prevenire è meglio che curare, individuare le malattie in uno stadio iniziale significa una maggiore efficacia della cura. È il cancro la sfida del futuro che ricercatori, scienziati e medici devono vincere. Ma con quali armi? È scientificamente provato che è la patologia oncologica con la sua cronicità a rispondere maggiormente all’efficacia della prevenzione e di terapie sempre più personalizzate e all’avanguardia.“L’immunoterapia del cancro, che prevede l’utilizzo di farmaci anche molto diversi tra loro al fine di potenziare le difese immunitarie anti-tumorali del paziente oncologico – conclude Michele Maio, Direttore del Centro Immuno-Oncologia U.O.C. Immunoterapia Oncologica presso l’ospedale Santa Maria alle Scotte di Siena - sta finalmente dando importanti risultati clinici che, in alcuni isotipi tumorali (melanoma, polmone, rene) hanno già dimostrato di generare risultati clinici superiori a quelli sinora ottenuti con la chemioterapia standard. Pertanto, per alcuni tipi di tumore sono ormai disponibili anche nel nostro sistema sanitario nazionale farmaci immunoterapici, che hanno dimostrato grande efficacia nell’aumentare significativamente la sopravvivenza dei pazienti. Questi risultati hanno di fatto permesso di sviluppare una disciplina medica del tutto nuova per il trattamento del cancro, l’Immuno-Oncologia, che rappresenta la quarta strategia per il trattamento dei tumori, in aggiunta a chirurgia, radioterapia e chemioterapia. L’Immuno-Oncologia è ormai consolidata a livello internazionale come la più importante promessa nel trattamento medico del carcinoma. Ma l’avanzamento di questa nuova disciplina richiede un profondo cambiamento organizzativo nella gestione complessiva del paziente oncologico, nonché nell’organizzazione strutturale delle attività dedicate alla ricerca clinica in ambito immuno-oncologico. Per far fronte a queste esigenze ineludibili e potenziare quindi ulteriormente la competitività internazionale delle nostre attività clinico-scientifiche di Siena, abbiamo dato vita al Centro di Immuno-Oncologia (CIO) dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese, che include in un’unica struttura spazi assistenziali e di laboratorio dedicati alla immunoterapia del cancro”.Il futuro passa anche dal coraggio e dal saper osare. E tra le sfide impegnative da raccogliere c’è quella delle malattie rare, che richiedono un patto di alleanza tra Istituzioni, ricerca, investimenti e il top dell’innovazione tecnologica. Nel Forum della Leopolda si è osato: scienziati, sviluppatori di software, pazienti e Associazioni si sono “sfidati” nell’“Hackathon on Rare Diseases” per trovare soluzioni praticabili perché non ci sia un futuro doloroso.


Nicoletta Curradi

mercoledì 27 settembre 2017

Mario Nigro. Gli spazi del colore, una mostra alla Fondazione Ragghianti a Lucca


Mario Nigro. Gli spazi del colore


Una retrospettiva dell’artista nel centenario della nascita

29 settembre 2017 – 7 gennaio 2018 

Orario: dal martedì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19

Ingresso gratuito 

Inaugurazione: giovedì 28 settembre 2017, ore 18
a cura di Paolo Bolpagni e Francesca Pola
in collaborazione con l’Archivio Mario Nigro


                                                                                                                                                                                                                                                                  
La Fondazione Ragghianti presenta una grande retrospettiva antologica su Mario Nigro, in occasione dell’anniversario del primo centenario del pittore, nato a Pistoia nel 1917 e scomparso a Livorno nel 1992.
Tra i protagonisti dell’arte italiana e della sua rinascita civile, a partire dall’immediato secondo dopoguerra, Mario Nigro seppe dar vita a un astrattismo fortemente personale, nel quale coniugò struttura e colore, rigore e inventiva. La sua lunga parabola creativa ha conosciuto una grande ricchezza di esiti, che a ogni nuovo ciclo di opere emerge come inatteso problema pittorico, in inedite soluzioni dimensionali, compositive, cromatiche, spaziali; ma anche un’assoluta coerenza che permette di individuare – pur nel variare dell’espressione – un’idea fondante e una poetica che restano sottese a tutto il suo operare artistico.
La rilevanza internazionale della produzione di Mario Nigro ha suscitato, per l’attualità della sua visione creativa, un crescente interesse del sistema dell’arte nelle sue varie componenti, dalle istituzioni al collezionismo, in particolare nel corso dell’ultimo decennio.
Culmine e fulcro del centenario è questa grande retrospettiva a Lucca, che proseguirà nella primavera-estate del 2018 alla Fondazione Ghisla Art Collection di Locarno.
L’obiettivo della mostra è di ripercorrere l’intero percorso creativo dell’artista attraverso i suoi capolavori e principali momenti di svolta, presentati in dialogo con autori del contesto internazionale quali Max Bill, François Morellet, Heinz Mack, Sol LeWitt, Roman Opalka, Fred Sandback e Niele Toroni.
Catalogo italiano/inglese pubblicato dalle Edizioni Fondazione Ragghianti Studi sull’Arte, con testi di Paolo Bolpagni, Francesca Pola e Mattia Patti.

Mario Nigro. Gli spazi del colore Fondazione Centro Studi sull’Arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti Via San Micheletto 3, Lucca
www.fondazioneragghianti.it
mail: info@fondazioneragghianti.it
tel:  0583467205 – fax 0583490325

Nicoletta Curradi

domenica 24 settembre 2017

Fino al 1/o ottobre la 30/a Biennale dell'Antiquariato di Firenze

Il 23 settembre ha aperto i battenti la 30/a edizione della Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze, ancora una volta ospitata nei saloni barocchi di Palazzo Corsini, affacciato su uno dei lungarni più belli della città.



L allestimento è avvenuto sotto l’attenta regia del Segretario Generale, Fabrizio Moretti, per porre nuovamente sotto i riflettori internazionali il mercato dell’antiquariato italiano ed offrire ad un pubblico sempre più attento un’edizione ricca di novità e sorprese.

Per accogliere le oltre 3.000 opere esposte e le oltre 80 gallerie italiane e straniere, Palazzo Corsini si presenta con un nuovo allestimento, quest’anno affidato alla vena creativa di Matteo Corvino, noto interior designer e scenografo veneziano. L’intento è di fornire ai visitatori una sempre maggiore visibilità delle architetture seicentesche di Palazzo Corsini con l’utilizzo di un soffitto di vetro per il percorso centrale garantendo una maggiore luminosità agli spazi interni del palazzo, mentre, dalla terrazza di Palazzo Corsini, si può ammirare la ricostruzione di un giardino pensile all’italiana realizzato con bordure di bosso.

L’inedito allestimento ospita opere scrupolosamente selezionate e vagliate da un’autorevole Commissione Scientifica internazionale di esperti (Andrea Bacchi, Massimo Bartolozzi, Sandro Bellesi, Daniele Benati, Mauro Berti, Silvestra Bietolet, Andrew Butterfield, Simone Chiarugi, Enrico Colle, Frederik J. Duparc, David Ekserdjian, Maria Cecilia Fabbri, Carlo Falciani, Arturo Galansino, Aldo Galli, Giancarlo Gentilini, Richard Knight, Francesco Leone, Dora Liscia Bemporad, Jean-Patrice Marandel, Paola Marini, Fernando Mazzocca, Luca Mor, Claudio Pizzorusso, Nicoletta Pons, Giovanni Pratesi, Carmen Ravanelli Guidotti, Scott J. Schaefer, Eric Schleier, Davide Sestieri, Nicola Spinosa, Carl Strehlke, Maria Cristina Terzaghi, Roberto Valeriani, Marco Voena).

Ampliando i suoi confini temporali fino agli anni Ottanta del secolo scorso, l’edizione 2017 prosegue l’apertura verso l’arte contemporanea – già intrapresa nella passata edizione con l’installazione di Pluto e Proserpina, una scultura in acciaio dorato di tre metri d’altezza dell’artista americano Jeff Koons, esposta sull’arengario di Palazzo Vecchio in Piazza della Signoria – con l’artista svizzero Urs Fischer, un progetto artistico di Fabrizio Moretti e Sergio Risaliti, a cura di Francesco Bonami e realizzato con la collaborazione di Mus.e e del Comune di Firenze.

Ancora una volta, è quindi una Biennale aperta alla città e in stretta sinergia con le principali istituzioni fiorentine, così da offrire ai visitatori un ricco programma di eventi in molti dei luoghi simbolo del centro cittadino, diventando l’occasione per scoprire le bellezze di Firenze sotto una nuova luce. Tra le iniziative, la mostra “Un incontro tra tardo gotico e contemporaneità: Pietro di Chellino e Pietro Annigoni” con opere della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, che, nell’ambito dei festeggiamenti per i 25 anni di attività, esporrà a Palazzo Corsini nei giorni della BIAF alcuni tesori della sua preziosa collezione d’arte.

Inoltre, uno speciale percorso congiunto, in collaborazione con Palazzo Strozzi, permette di ammirare alcune delle opere più rappresentative dell’arte italiana e non solo a prezzo scontato. Infatti, i visitatori della Biennale possobo godere di una riduzione sul biglietto d’ingresso alla mostra “Il Cinquecento a Firenze. Tra Michelangelo, Pontormo e Giambologna”. E lo stesso vale per i visitatori della mostra di Palazzo Strozzi, che potranno ammirare le opere della 30° Biennale Internazionale dell’Antiquariato ad un prezzo ridotto.




Per la serata di venerdì 29 settembre è in programma un charity event, la cena nel Salone del Trono di Palazzo Corsini, in favore di Engera – Africa Caring People ONLUS, organizzazione che lavora per la tutela della salute della popolazione etiope, in occasione della quale un prestigioso personaggio dello spettacolo sarà il battitore d’eccezione di un’asta di pregiati oggetti offerti dagli espositori della Biennale.

Il 1° ottobre invece la Biennale si tingerà di rosa e ospiterà la Onlus Firenze in Rosa, Associazione che si propone di divulgare e promuovere una “cultura” della prevenzione del tumore al seno, attraverso la promozione della salute e di corretti stili di vita nonché della riabilitazione psico-fisica post-intervento.

Tra le maggiori attrazioni figura certamente la Buca per le denunce segrete in marmo di Verona, opera seicentesca presentata dalla romana Galleria W. Apolloni. Ancora, la Galleria Michel Descours propone Il ritratto dell’attore teatrale Tiberio Fiorilli nel ruolo di Scaramouche di Pietro Paolini, appartenuto al fratello dell’attore. La Galleria Alberto di Castro espone invece un gruppo di importanti disegni inediti preparatori per l’esecuzione di un fregio della campana in bronzo della Basilica di San Pietro, realizzati dalla Bottega di Luigi Valadier, mentre W&K Wienerroither & Kohlbacher presenta una collezione di disegni di Gustav Klimt, tra i quali uno studio per la celebre Salomé. Sempre tra i disegni, ricordiamo uno studio di nudo virile del Tintoretto, presentato da Enrico Frascione. Carlo Orsi espone un commesso di pietre dure su ardesia realizzato dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze all’inizio del XVII secolo, che rappresenta Il ritorno dalla fuga in Egitto, con intarsi in avorio, acero, palissandro ed ambra; Dario Ghio, Il cammeo con busto dell’amato Luigi XIV, che svela un volto poco noto di colei che non solo lo ha posseduto ma anche finemente cesellato: la Marchesa di Pompadour.

A rappresentare la pittura, con opere d’eccezionale qualità e provenienza, ecco Colnaghi, con una serie di nature morte antropomorfe raffiguranti le stagioni di Giovanni Paolo Castelli detto Lo Spadino; la Galleria Lullo Pampoulides, per la sua prima partecipazione alla Biennale, propone invece una Battaglia tra greci e romani di Livio Mehus, mentre la Galleria Cantore espone il Riposo durante la fuga in Egitto di Orazio Samacchini, documentato in Collezione Giustiniani e nella Collezione Imperiale Hohenzollern. Nello stand di Giovanni Sarti ecco una battaglia tratta da un episodio della vita di Giulio Cesare del Maestro di Marradi, dipinta alla fine del 1400. La Galleria Lumina propone il ritratto di Orazio Piccolomini di Justus Suttermans, appartenuto alla Granduchessa Vittoria della Rovere. La Galleria Berardi punta su Karl Brullov, principale artista russo dell’Ottocento al servizio di una delle committenze più prestigiose e presente anche in Italia, con il Ritratto di Anatoly Demidov a cavallo. Tra i dipinti dell’800 si segnala Il gioco delle bocce di Raffaello Sorbi, pittore fiorentino presentato da Matteo Salamon. Passando al Novecento, la Galleria Francesca Antonacci Damiano Lapiccirella presenta una tela di Cagnaccio di San Pietro, uno dei maggiori iperrealisti italiani, con La Lettera, del 1925, che ritrae due donne intente a leggere la propria corrispondenza, immerse in una luce ferma e rarefatta. L’olio su tela di grandi dimensioni, Primavera fiorentina, di Plinio Nomellini, proveniente da una collezione privata tedesca e mai esposto pubblicamente dal 1922, e' invece proposto da Paolo Antonacci Antichità.

Per la scultura. Meheringer Benappi porta a Firenze una scultura cinquecentesca di Giovanni Angelo Del Maino raffigurante San Giovanni Evangelista, mentre Giovanni Pratesi presenta una scultura in marmo di Battista Lorenzi raffigurante Virtù che vince il vizio. Dalla Galleria Botticelli arriverà la terracotta di Benedetto Buglioni raffigurante Cristo Redentore del 1510-1520. Riccardo Bacarelli espone un Ritratto di uomo in terracotta di Gaetano Merchi del 1783, mentre Tomasso Brothers un bronzo di Massimiliano Soldani Benzi Ganimede e l’Aquila. Altomani & Sons sarà a Palazzo Corsini con un Busto in porcellana bianca del Marchese Carlo Andrea Ignazio Ginori, modellato da Gaspare Bruschi per la Manifattura Ginori di Doccia alla metà del 1700. Da Longari Arte Milano si può ammirare un bassorilievo in terracotta raffigurante la Madonna con il Bambino benedicente del tipo detto ‘Madonna Morgan’ realizzato da Mino da Fiesole e bottega. La Galleria Carlo Virgilio presenta Endimione dormiente, un marmo di Carrara attribuito a Virgilio Aristodemo Costoli e la Galleria Orsini una coppia di sculture antropomorfe bifronti raffiguranti Antinoo-Osiride di ispirazione esoterico-massonica.

Per quanto riguarda gli arredi, Piva & C. espone una coppia di divanetti veneziani, laccati con motivi floreali della seconda metà del XVIII secolo, mentre nello stand di Alessandra di Castro si puo' ammirare una coppia di comodini con alzata e inginocchiatoio realizzati a Roma nella metà del XVIII secolo.

BIAF 2017 si avvale del contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, Main sponsor: Toscana Aeroporti, AXA ART.

Fabrizio Del Bimbo