venerdì 30 novembre 2018

Il GP Duomo e il Campionato delle Amazzoni al Visarno il 2 dicembre


Domenica 2 Dicembre 2018, presso l'ippodromo Visarno a Firenze si potrà assistere alla 72 ^ edizione del GP Duomo, Gruppo 1 sui 1600 metri, munito di euro 154.000. Probabilmente questa è la miglior versione degli ultimi anni, grazie ad un campo che comprende alcuni fra i migliori trottatori in attività in Italia, come il 5 anni Uragano Trebì, pupillo di Holger Ehlert vincitore del Città di Montecatini e del Nazioni 2018, la nove anni dei Gocciadoro Peace of Mind, campionessa uscente del Duomo 2017, vincitrice del Palio a Montegiorgio ed Urlo dei Venti,orfano di Enrico Bellei, inattivo nel periodo, ma sempre una delle migliori risorse giovanili del nostro Trotto.In partenza Arazi Boko vorrà far valere la sua arma migliore, il lancio supersonico, prenotando un possibile posto sul podio, sempre che riesca a resistere al sicuro assalto dell'arrembante Urlo dei Venti.In questo caso in arrivo entrerebbero in gioco Uragano Trebì e nondimeno la sprinter Peace of Mind. Questa è soltanto un'ipotesi, quel che conta è che per vincere e piazzarsi occorrerà trottare sul piede dell'1.11, regalando al raffinato palato del pubblico fiorentino un degno spettacolo.In ogni modo il nostro pronostico reso complicato da un equilibrio di valori che rende incerto ed avvincente il GP Duomo, indica Uragano Trebì su Peace of Mind, mentre per la terza piazza se la vedranno Arazi Boko ed Urlo dei Venti .Il record della corsa appartiene alla giumenta dei Gocciadoro, che nel 2017 vinse la 71^ edizione sfrecciando in 1.11.4 sulla veloce pista di Firenze , demolendo il precedente limite di Pacha dei Greppi. La stagione autunnale impedisce le velocità strabilianti che hanno caratterizzato la storia del Duomo e una riflessione sulla possibilità di ricollocare in primavera questa importante competizione si rende sempre piu' urgente.
A fianco della classica gigliata si disputerà il 46° Campionato Europeo per Amazzoni del Trotto, che si articolerà su tre prove da duemila metri con la presenza di 13 Lady provenienti da ogni parte del Vecchio Continente, Francia esclusa. La nostra fuoriclasse Elena Villani Orlando punterà al successo dopo aver ottenuto per due volte il titolo di ViceCampionessa Europea. In sintesi a firenze Trotto domenica lo spettacolo non mancherà a partire dalle ore 13. 15. Dalle 14 ci saranno i laboratori per bambini, il temporary bar Campari e dj set dalle 15.30. Biglietto a 2 euro solo per i signori.

Nicoletta Curradi 

giovedì 29 novembre 2018

Una nuova mostra a Etra Studio Tommasi


LA ROSA E IL TEMPO
opere di Claudio Sacchi
30 novembre 2018 – 6 gennaio 2019




Etra studio TOMMASI
Firenze

Inaugurazione venerdì 30 novembre, ore 18
Dal 30 novembre 2018 al 6 gennaio 2019, Etra Studio Tommasi, a Firenze, ospiterà La rosa e il tempo, una mostra di lavori per lo più inediti di Claudio Sacchi.
Nel laboratorio dove Benvenuto Cellini scolpì il Perseo per la Loggia dei Lanzi, in via della Pergola, Claudio Sacchi vuole rendere omaggio, con queste opere, a un luogo che ha frequentato assiduamente in gioventù grazie all’amicizia con Marcello Tommasi che, acquistandolo all’inizio degli anni Settanta, lo rese protagonista di una nuova stagione artistica.
Oltre 30 dipinti, alcuni più lontani nel tempo insieme ad alcuni ritratti di famiglia, offrono un excursus nella pittura dell’artista offrendoci la possibilità di comprendere il contributo che le sue pennellate danno all’arte di oggi.
Nato dalla lezione di Pietro Annigoni e approdato a quella che fa capo a Mario Donizetti, Sacchi, pur avendo tratto dal primo l’intelligenza della forma e dal secondo l’aggressività, esito di un lungo percorso di maturazione da parte del maestro bergamasco, è rimasto indipendente dall’uno e dall’altro: proprio l’avere metabolizzato ciò in cui si esprime l’aspetto significativo dell’arte italiana moderna incarnato dai suoi maestri, vale a dire tecnica e tradizione, da intendere rispettivamente come intenzione esecutiva e mentalità, gli ha permesso di affermare una sua autonoma e robusta personalità, rendendolo artista originale, colto e innovativo, con un altissima qualità pittorica.
La viva memoria culturale e figurativa dei modelli passati, che permea l’opera di Sacchi, non impedisce però a quest’ultimo di lasciarvi i segni della sua epoca, il suo stile sembra smentire la teoria secondo cui nella storia dell’arte tutto sarebbe già stato fatto, dimostrando che nel campo della figurazione si può essere vivi senza indulgere in alcuna forma di stanca rievocazione o di ostentata citazione. Infatti, proprio attraverso la conservazione dell’esperienza classica, Sacchi ribadisce la piena legittimità di un modo di fare arte, quello legato alla tradizione (tra l’altro prepara i colori da sé), che la critica contemporanea per molto tempo ha voluto rimuovere dalle nostre coscienze. Nella tradizione individua e adotta un linguaggio universalmente accessibile a tutti, senza rinunciare al mestiere, uno dei postulati su cui poggia l’adesione di Sacchi alla tradizione, insieme alla mimesis. Ha il coraggio essere sofisticato e popolare, allo stesso tempo, conciliando due termini che nell’arte contemporanea risultano troppo spesso antitetici. È un potente ritrattista e un acutissimo descrittore di un reale al limite tra il verosimile e l’assurdo.
Claudio Sacchi è nato a Pesaro il 19 dicembre del 1953. Ha frequentato inizialmente la Scuola d'Arte di Urbino, proseguendo poi i suoi studi presso l'Accademia di Belle Arti di Firenze. Fondamentale per la sua formazione sono stati gli incontri e la frequentazione di Pietro Annigoni dal 1973 e di Enrico Del Bono dal 1977. Dal 1977 è stato inserito nell'archivio del Kunsthistorisches Institut di Florenz per l'arte italiana del Novecento. Nel 1979 collabora con il Centro di Ricerca e Divulgazione della tecnica delle arti di Mario Donizetti a Bergamo.
La sua prima esposizione avviene nel 1968 nella Casa di Raffaello ad Urbino e la prima personale a Firenze nel 1977. Ha poi esposto nelle maggiori città italiane e straniere.
Dopo lunghi soggiorni all’estero si trasferisce a Firenze, dove svolge un’intensa attività di ritrattista e lavora per diverse gallerie italiane.
Nel 2014 ha ottenuto la medaglia d’oro del Presidente della Repubblica alla 41° edizione del premio Sulmona.
Negli ultimi tre anni, in diverse chiese, ha affrescato per un totale di circa 500 metri quadrati di pareti, dipingendo oltre 200 personaggi.
La sua pittura si basa su un eccellente capacità grafica e su un uso del colore molto raffinato, rinnovato sulla memoria dei fasti pittorici rinascimentali.
Attualmente vive a Sansepolcro.
Info: Etra Studio Tommasi
Via della Pergola, 57 – 50121 Firenze
www.etrastudiotommasi.it  |  info@etrastudiotommasi.it
Orari: martedì – sabato dalle 15.00 alle 19.00

Nicoletta Curradi 















mercoledì 28 novembre 2018

La X Conferenza Internazionale FUA

RARE AND UNIVERSAL
Leonardo’s Humanism Across Time and Space



X Conferenza Internazionale organizzata da FUA - Florence University of the Arts in collaborazione 
con Stony Brook University di New York sull’Umanesimo di Leonardo da Vinci a 500 anni di distanza

Venerdì 30 novembre e sabato 1 dicembre 2018 avrà luogo a Firenze la X edizione della Conferenza Internazionaleorganizzata da FUA - Florence University of the Artsin collaborazione con Stony Brook University di New York, dal titolo RARE AND UNIVERSAL: Leonardo’s Humanism Across Time and Space.

Questo evento si inserisce nel contesto delle celebrazioni internazionali per il 500° anniversario della morte di Leonardo, previste per il 2019.

Giovedì 29 novembre, alle ore 17, nella Biblioteca della FUA, in Corso dei Tintori 21, verrà ricordato il Professor Carlo Pedretti, grandissimo studioso di Leonardo, parlando del suo libro Leonardo e Io, con la presentazione del Prof. Marco Cianchi.

L’inaugurazione della conferenza si svolgerà venerdì 30 novembre, alle ore 9, nella Sala Ferri del Gabinetto Viesseux a Palazzo Strozzi.

Il Keynote Speech sarà tenuto da Elisabetta Scungio, responsabile del progetto relativo all’Anno del Patrimonio Europeo, del Ministero per i Beni e Attività Culturali, che parlerà dell’eredità di Leonardo nel 2018.

Interverranno anche Alessandro Vezzosi, direttore del Museo Ideale di Leonardo da Vinci, Maurizio Seracinidi Editech ePaolo Ermini, direttore del Corriere Fiorentino.

La giornata proseguirà nella sede della Florence University of the Arts in Corsi Tintori 21, nel Palazzo Bombicci Guicciardini Strozzi.

Il pranzo, come tutti i coffee break, saranno offerti da FUA e preparati dagli studenti dei corsi di cucina di Apicius International School of Hospitality.

Il pomeriggio si aprirà con riflessioni sull’arte leonardiana, proseguendo poi sui temi più disparati, come Leonardo e il Cinema, i Diritti Umani, il Genio universale, la Religione.

Sabato 1 dicembrela conferenza continuerà per tutta la giornata a Palazzo Bombicci Guicciardini Strozzi con tanti interventi organizzati dagli studenti FUA e da una serie di professori e dottori di ricerca che provengono da molte università italiane - come Università di FirenzeUniversità L’Orientale di Napoli, Università La Sapienza di Roma, Università di Bologna, -  e internazionali, come Stony Brook, Westfield State University, Fairfield University,  Oglethorpe University, Rutgers University. 

I temi che affronteranno riguarderanno il teatro, la prospettiva, la civilizzazione delle macchine, il Made in Italy, la moda, il design, l’intrattenimento, la sessualità, il simbolismo, e le emozioni.

L’iniziativa fa parte del calendario degli eventi eventi dell'Anno Europeo del Patrimonio Culturale 2018, iniziativa del Ministero per i Beni e Attività Culturali e del Turismo

Per ulteriori informazioni sulla conferenza www.fua.it- email: conferences@fua.it- Cell. 393 5399065.


Nicoletta Curradi 

martedì 20 novembre 2018

Open/01: a Firenze un convegno dedicato al turismo outdoor





Human Company, gruppo protagonista del settore open air in Italia, ha lanciato il primo convegno dedicato al turismo outdoor. Un'occasione per confrontarsi sulle nuove tendenze del settore e sulle nuove opportunità per il territorio
Sviluppo economico, innovazione e valorizzazione del territorio. Quali nuove opportunità può offrire il turismo outdoor? Se n'è  parlato il 19 novembre a Firenze, presso la Palazzina Reale, in piazza della stazione, dove è andata in scena OPEN/01, la prima edizione del convegno promosso da Human Company, gruppo leader in Italia del settore turismo all’aria aperta.
Un momento d’incontro e confronto per individuare, insieme ad amministratori locali e istituzioni, investitori e operatori del settore, nuove strategie di valorizzazione del territorio puntando su un settore turistico in continua crescita, che stima un valore complessivo di 5 miliardi di euro e oltre 60 milioni di presenze. Ad aprire il convegno, Dario Nardella, sindaco di Firenze, e Marco Galletti, Ceo di Human Company. A Simona Tedesco, direttore di DOVE, il compito di moderare tutti gli interventi.
Tra i protagonisti di OPEN/01, non e mancato Massimo Sumberesi, Head of Doxa Marketing Advice, che ha messo in luce tendenze e trend emergenti nel turismo di oggi, e Mirko Lalli, Founder e CEO Travel Appeal, che ha portato l’attenzione sulle regioni italiane che più si distinguono per l’offerta di turismo outdoor. Tra queste si distingue il Veneto, rappresentato da Cristiano Corazzari, Assessore al Territorio, Cultura, Sicurezza e Sport Regione Veneto. 

Il turismo outdoor può essere interpretato anche come motore di sviluppo per rilanciare il turismo nel centro-sud Italia, come evidenzia Bernardo Mattarella, Ceo Banca del Mezzogiorno. Marco Gragale, Responsabile del progetto Futur-e Enel, illustra il ruolo di Futur-e nella riqualificazione dei territori, mentre Sebastiano Ferrante, Managing Director, Head of Germany and Italy PGIM Real Estate, spiega cosa vuol dire investire oggi nel turismo di qualità.

OPEN/01 ha dato spazio anche a diversi protagonisti del settore che, attraverso il racconto del proprio lavoro e delle esperienze degli ultimi anni, hanno illustrato quali sono le possibili spinte dal basso di realtà dinamiche, innovative e valorizzanti. A parlare di innovazione e tendenze future sono: Alberto Yates, Regional Manager Booking.com Italia, Wim Backers, Founder e Owner Vacansoleil, Nick Riggs, Managing Director Al Fresco, Daniele Tognaccini, Creatore MilanLab, Stefano Mereu, CCO Human Company e CEO Mercato Centrale.


Nicoletta Curradi





domenica 18 novembre 2018

Inaugurata la Piazzetta dello Sprone


Ecco la nuova Piazzetta dello Sprone, un'oasi di relax per tutti 
Il sindaco Dario Nardella: "Un luogo sconosciuto ai più, incastonato nell’Oltrarno, che finalmente oggi viene riqualificato e valorizzato in tutta la sua unicità





Un luogo storico di Firenze, che ospita una casa torre del XIII secolo e sul quale si affaccia un condominio progettato dal celebre architetto Giovanni Michelucci nel 1954, per decenni in stato di degrado e incuria, viene oggi riqualificato e donato alla città, diventando un posto aperto a tutti, dove fare una sosta di relax: è Piazzetta dello Sprone, a due passi da Ponte Vecchio e da piazza della Passera, nel cuore dell’Oltrarno fiorentino.
Lo spazio, una specie di cortile all’interno dei palazzi, diventato col tempo - oltre che un parcheggio - un posto di spaccio e un ricovero di fortuna per senzatetto, è adesso, dopo un attento lavoro di riqualificazione, estetica e funzionale, una vera e propria piazzetta con tanto di sedute, piante e rastrelliere per le biciclette.
L’allestimento, completamente removibile, è stato svelato il 17 novembre nell’incontro alla presenza del sindaco Dario Nardella. La riqualificazione, sostenuta interamente da Ditta Artigianale Srl, che qui nel 2016 ha aperto una caffetteria con cucina, dedicata al “consumo consapevole di caffè", in collaborazione con Comune di Firenze, è diretta da Marco e Luca Baldini dello studio di architettura Q-Bi.
Tra le proposte per valorizzarla, quello di organizzarci progetti culturali, musicali e di alto artigianato, dai laboratori per bambini ai concerti di musica classica, al coinvolgimento delle botteghe storiche di artigianato, uno dei gioielli per cui questo quartiere di Firenze sta rapidamente diventando popolare nel mondo, in collaborazione con associazione IN Piazza, Trattoria 4 Leoni e Florence Factory.
Ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella: “Un luogo sconosciuto ai più, incastonato nell’Oltrarno, che finalmente oggi viene riqualificato e valorizzato in tutta la sua unicità. Grazie a tutti coloro che hanno creduto in questo progetto che restituisce un luogo suggestivo alla città sottraendolo al degrado”.
“Una bella occasione di collaborazione tra Comune e privati – ha affermato l’assessore ad ambiente e decoro Alessia Bettini, che ha curato l’iter dei lavori – che segue quella analoga effettuata con piazzetta dei Tre Re, vicino a via dei Calzaiuoli, e con la quale restituiamo alla città un piccolo angolo nascosto e dimenticato per farne un nuovo spazio di aggregazione e socialità”.
Patrick Hoffer e Francesco Sanapo di Ditta Artigianale dichiarano: “Piazzetta dello Sprone è un’area rimasta quasi sempre sconosciuta ai fiorentini. Per la prima volta viene recuperata e le viene data una fruizione pubblica, e siamo felici che il Comune di Firenze ci abbia sostenuto in questo percorso. Quando siamo arrivati qui qualche anno fa, ce la immaginavamo proprio così, con delle oasi verdi che la rendono più attrattiva e vivibile per i passanti, i residenti, o i turisti. Ringrazio tutti quelli che credono nel progetto, e sono qui”.
Ado Cursano, presidente Confcommercio Firenze aggiunge: “"La giornata di oggi è una festa, un motivo di orgoglio per chi come me fa impresa. Questo intervento di riqualificazione è un atto di amore per la nostra città e rappresenta un valore aggiunto per una realtà come quella di Ditta Artigianale che dà ancora di più un contributo alla socialità di Firenze”.
Marco e Luca Baldini dello studio Q-Bic spiegano: “Con questa riqualificazione, abbiamo optato per un approccio più informale rispetto a quello che in genere si propone nell’ambito di arredo urbano. Volevamo una specie di giardino domestico, dove tutti potessero sentirsi accolti, a casa. Per questo l’utilizzo di piante verdi è preponderante, anche un po’ in omaggio al Giardino di Boboli, che è qui vicino. Invitiamo tutti a concedersi del tempo, anche breve, in quest’isola di relax”.
Ha aggiunto Stefano Di Puccio di associazione IN Piazza: “Come da tempo facciamo con la Trattoria 4 Leoni per Piazza della Passera, organizzeremo qui nella nuova Piazzetta una programmazione di eventi, in via di definizione. Secondo noi è uno spazio perfetto per eventi più intimi, come performance teatrali, letture, concerti di musica classica, ma anche mostre di fotografia, pittura, tanto altro. Una sorta di ridotto di piazza della Passera, ma senza per questo sminuire l’importanza del luogo ma semmai valorizzandolo con eventi "su misura" di livello più alto, difficilmente realizzabili in un contesto urbano più grande come quello della piazza. Con Patrick Hoffer abbiamo quindi pensato di unirci per valorizzare il quartiere dove lavoriamo, promuovendo socialità e cultura”.
Concludono Jacopo Lotti e Lorenzo Bertini di Florence Factory, realtà dedicata all'alto artigianato: “Da tempo selezioniamo e organizziamo eventi e workshop con designer emergenti, artigiani contemporanei e botteghe storiche che rappresentano il più alto significato di Made in Italy e delle produzioni artigianali indipendenti. In un'ottica comune di valorizzazione delle risorse dell’Oltrarno, partiamo oggi con questa bella collaborazione. Proprio ora si stanno esibendo gli artigiani di Ceramica Giusti, tra i più noti. Tra le idee per il futuro, la produzione di oggetti, quali piatti e tazze coi ceramisti, cartoline e t-shirt con gli stampatori, laboratori di intrattenimento per bambini etc”.
Durante l’evento inaugurale, si sono tenute degustazioni di caffè secondo le ultime tendenze di consumo con il campione di caffè Francesco Sanapo, ideatore di Ditta Artigianale, e produzione di ceramica artigianale dal vivo con Studio Ceramico Giusti. Sono inoltre state presentate le nuove specialità del cuoco Marco Ardito e la rinnovata cocktail list con Stefano Cicalese, master distiller di Peter in Florence, il primo gin interamente fiorentino.

Nicoletta Curradi

venerdì 16 novembre 2018

Fidereveuropa Spa, un convegno a Firenze


 "IL TRUST INTERNO TRA TEORIA E PRATICA" è l'interessante convegno
organizzato da Fidereveuropa 
Spa per celebrare il 40/o anniversario della costituzione in data  15 novembre a Firenze presso la sede di Confindustria
Insieme a
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Firenze
Fondazione dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Firenze

Tra i relatori
Luigi Fazzini

Angelo Busani
Notaio in Milano

Raffaella Sarro
Trustee Professionale e Avvocato in Milano

FIDEREVEUROPA – SOCIETA’ Fiduciaria e di Revisone – Spa opera sin dal 1979 con decreto ministeriale 30/11/1982 rilasciato ai sensi della Legge 1966/39 dal competente Ministero delle Attività Produttive. Nel corso degli anni, la Fidereveuropa Spa ha costruito con costanza ed impegno la propria personalità, riconosciuta dai professionisti e per i quali la nostra Società rappresenta una realtà in grado di risolvere ogni esigenza della clientela. L’esperienza della Fidereveuropa Spa consente di qualificarla tra le prime nel settore fiduciario in Italia.

Nicoletta Curradi 



giovedì 15 novembre 2018

A Prato una mostra di Stefano Baroni


All’interno del cartellone culturale della città di Prato per la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, Stefano Baroni è protagonista della mostra Vivacità della Grazia, a cura di Niccolò Lucarelli.
La Mitologia greca è il fuoco ispiratore della serie fotografica Icarus, che Stefano Baroni ha sviluppato con un’ottica contemporanea. In prima istanza, Icaro è colui che, affascinato dall’ignoto, sfida i propri limiti al costo della sua stessa vita, bramoso di libertà e insofferente agli ammonimenti paterni. Quintessenza della gioventù spregiudicata, eroe mancato ma con la tempra per poterlo diventare. Nella sua personale rilettura di questo Mito, Baroni sposta il punto di vista, poiché il personaggio non è più un uomo ma una donna, la cui coscienza di sé può forse essere paragonata al desiderio di Icaro di avvicinarsi al sole: anche questa è una sfida oltre se stessi, ma che una società patriarcale e maschilista - com’è ancora, purtroppo, la nostra -, rende forse ancora più ardua. Ardua ma necessaria per abbattere barriere di pregiudizi e atteggiamenti incivili. Nella sua opera fotografica dai tocchi poetici, Baroni riflette su una condizione sociale difficile ma vissuta con orgoglio e senza rassegnazione, al punto che la caduta non ha più esito mortale ma si trasforma in un soffice atterraggio, metafora della capacità di non lasciarsi travolgere dalle avversità.
“Nobil natura è quella // che a sollevar s’ardisce // gli occhi mortali incontra // al comun fato”. La modernità dei versi dell’eroica e struggente Ginestra di Giacomo Leopardi incontra l’opera di Stefano Baroni nel momento immediatamente successivo all’aver toccato il suolo da parte della donna-Icaro; con fierezza, rivolge lo sguardo in alto, verso una possibile “origine del fato”, ben decisa a sfidarlo, a non lasciarsene dominare.
Partendo dalla fotografia digitale, Baroni realizza opere di grande formato che si amalgamano con la pittura, stanti gli interventi manuali successivi alla stampa su carta cotone. L’effetto che ne scaturisce permea queste opere di un’aura antica che ricorda l’affresco pompeiano, affiancando i riferimenti alla storia dell’arte alla riflessione sociale. Una serie artistica, Icarus, a carattere civile,
L’Icaro femminile di Baroni è metafora della condizione della donna contemporanea, che purtroppo, in quasi ogni parte del mondo, trova difficoltà nell’accedere alla piena parità di genere, ed è spesso vittima di abusi e violenze fisiche e morali. Eppure, una volta toccato il fondo, la caduta non sembra avere effetti disastrosi sul corpo di quest’Icaro donna, che riesce a rialzarsi e a risalire. Nell’ultima delle opere della serie, Baroni lancia un messaggio di speranza all’umanità, tramite quella figura femminile che si rialza, in quanto, per riallacciarsi a Giorgione, depositaria della forza ancestrale della vita, e quindi madre di rinnovamento. È attraverso la donna e la sua vocazione all’educare che passa il progresso civile, che si sviluppano gli stimoli per guardare avanti. Anche in virtù di ciò, deve nascere una nuova cultura di rispetto della donna, che abbatta una volta per tutte pregiudizi e barriere. L’opera di Stefano Baroni porta un contributo di riflessione su questa urgenza sociale.
La mostra, realizzata in collaborazione con Asterisco Associazione Culturale, è patrocinata dal Comune di Prato, e sarà visitabile a ingresso libero dal 23 novembre al 2 dicembre, presso la Sala Valentini di via Ricasoli 6, con i seguenti orari: mar-ven 15,30-18,30 e sab-dom 10,30-12,30 e 16-18,30.

Nicoletta Curradi 

martedì 13 novembre 2018

La natura dipinta, un nuovo volume edito da Aboca


Palazzo Vecchio a Firenze è uno dei luoghi d’arte e di storia più conosciuti d’Italia e forse del mondo. Nei suoi appartamenti ducali e nelle sale di rappresentanza è testimoniato, per mano di artisti tra i maggiori del Rinascimento, il potere politico ed economico dei Medici.
È però anche il sorprendente atto d’amore della famiglia ducale verso le meraviglie del mondo naturale. Piante, animali, paesaggi diventano qui, infatti, protagonisti non occasionali d’imponenti affreschi e raffinate decorazioni, creando un’opera variegata e ricchissima, forse irripetibile, che ancora oggi incanta milioni di visitatori provenienti da tutto il mondo.

Il volume "La natura dipinta. Piante, fiori e animali nelle rappresentazioni di Palazzo Vecchio a Firenze", edito da Aboca e  scritto da specialisti di discipline diverse, dalla storia dell’arte alla botanica, dalla zoologia, alla pedologia, è una guida alle immagini della natura contenute nelle stanze del palazzo e allo stesso tempo un saggio puntuale ed esaustivo che aiuta a comprendere le fondamenta simboliche e culturali di un capolavoro del Rinascimento. Le curatrici sono
Maria Adele Signorini e Valentina Zucchi  

Nicoletta Curradi 

lunedì 12 novembre 2018

Preziose, fragili porcellane in mostra a palazzo Pitti

Una mostra prestigiosa dalla lunga storia che qui di seguito raccontiamo. 



Quando il Conte Carlo Ginori nel 1737 chiamò al suo servizio Carlo Wendelin Anreiter de Ziernfeld, pittore austriaco specializzato in porcellana, non badò certo a spese. Nei documenti è scritto che “… si obbliga questo a condurlo con la sua Moglie, e Creature a sue spese in Toscana ed ivi pagargli fiorini seicento all'anno, con più dargli con la sua famiglia quartiere, e solo ad esso Ziernfeld la tavola con vino, e di così continuare a tenerlo con tale assegnamento anni sei”. Insomma, quello stipendio favoloso, cui si aggiungevano vitto (con vino) e alloggio per lui, la moglie e i 10 figli, più gli altri 3 che nacquero durante  la sua permanenza in Italia, servivano ad assicurarsi il più valente artista del genere sulla piazza europea: è evidente la volontà diCarlo Ginori di puntare senza indugio, per la manifattura di Sesto Fiorentino, a una qualità altissima, garantendosi inoltre relazioni strettissime con l’opificio viennese fondato nel 1718 da Claudius Innocentius Du Paquier. L’effetto fu che entrambe le produzioni ebbero un ruolo decisivo nella trasmissione di motivi decorativi, forme e tecniche artistiche che di fatto influirono nella definizione del gustodell’epoca. Di tutto questo, e di molto altro racconta la mostra Fragili tesori dei Principi. Le vie della porcellana tra Vienna e Firenze, curata da
Rita Balleri, Andreina d’Agliano, Claudia Lehner-Jobst e realizzata in collaborazione con la collezione del Principe di Liechtenstein (Vaduz–Vienna). Le opere esposte – porcellane, ma anche dipinti, sculture, commessi in pietra dura, cere, avori, cristalli, arazzi, arredi e incisioni – offrono un fertile dialogo tra le arti, per celebrare la magnificenza della porcellanadurante il Granducato di Toscana sotto la dinastia lorenese. Ai prestiti hanno contribuito istituzioni nazionali e internazionali e i più importanti musei europei e statunitensi, oltre a diverse collezioni private.L’energia imprenditoriale del Marchese Ginori, senatore fiorentino, spaziava su ampi orizzonti, e le porcellane prodotte riflettevano un gusto internazionale, che poteva sì tener conto della tradizione fiorentina, ma anche degli influssi del lontano Oriente e in particolare cinesi, e che cercava di soddisfare committenti esigenti in Italia e all’estero. Per prosperare, la manifattura doveva aprirsi anche alle novità provenienti da fuori, e l’atmosfera e la produzione artistica – a Doccia, ma in generale nella Firenze dei Lorena erano dunque improntate a un criterio di eccellenza cosmopolita. La porcellana non fa eccezione, e diventa non solo lo specchio di quanto veniva sperimentato nelle altre forme d’arte, ma riflette altresì tutta una serie di abitudini e mode sociali, in un’epoca di grandi cambiamenti, anche alimentari. Nel 1663 i Medici si procacciarono per primi, importandola dalla Spagna, la cioccolata, e fu subito amore. Come sottolinea in catalogo il Direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt,  la cioccolata e il caffè “resero necessaria la creazione di nuovi oggetti e di vasellame, che possiamo immaginarci tintinnare e splendere nel Kaffeehaus fatto erigere apposta a Boboli su progetto di Zanobi del Rosso, terminato nel 1785 circa (e che riaprirà a breve, dopo una campagna di restauri). Un altro gioiello architettonico voluto da Pietro Leopoldo, rotondo e bombato, ispirato al barocchetto viennese: è una costruzione di mattoni e calce, ma da lontano sembra una fantasia in porcellana di Doccia, quasi una chicchera gigante, con una cupoletta per coperchio”. “La collaborazione europea e un pensiero che travalica i confini nazionali – dichiara Johann Kräftner, direttore del Liechtenstein. The Princely Collections, Vaduz–Vienna - si manifestano nelle vicende delle due Manifatture, appartenenti a una storia comune di governo e collezionismo confluite in questa stessa rassegna espositiva che si deve all’attuale cooperazione tra le due istituzioni e i loro collaboratori e collaboratrici. Una mostra che ripercorre questa lunga storia non a Vienna, dove venne già esaminata nella esposizione Barocker Luxus Porzellan del 2005, bensì a Firenze, dove le idee hanno trovato un comune terreno fertile”.

Nicoletta Curradi 

mercoledì 7 novembre 2018

Colazione al Museo Galileo





Ritornano gli appuntamenti di “Colazione al Museo” dedicati alle antiche tecniche artigiane e rivolti ad adulti e ragazzi a partire dai 10 anni. Per il secondo anno consecutivo il Museo Galileo ha deciso di dar voce alle attività artigiane del territorio, allo scopo di recuperarne la memoria ed evidenziarne la preziosa manualità.
Dall’11 novembre al 10 marzo - la domenica alle 11 – il museo diventa un luogo di aggregazione e di incontro. Dopo una gustosa colazione fornita dall’Antica Pasticceria Caffè S. Firenze, i partecipanti assisteranno a dimostrazioni  pratiche e al termine riceveranno un’utile guida per poter replicare autonomamente le attività svolte.
Ma cosa accomuna un artigiano e uno scienziato?
Oltre alla specializzazione, le due figure condividono la conoscenza di delicati segreti professionali e l’utilizzo di strumenti e procedimenti che possono a pieno titolo essere considerati scientifici.
L’intento del ciclo di appuntamenti è dunque quello di diffondere alle nuove generazioni antichi saperi, mettendo una sorta di lente di ingrandimento sulla parte scientifica, sui processi fisici e chimici che conducono alla produzione di pregiati manufatti: i materiali e le tecniche di lavorazione del commesso fiorentino da parte dell’Opificio delle Pietre Dure, la dimostrazione delle diverse tecniche di doratura e la storia del battiloro, i segreti dei parruccai dal Settecento ai giorni nostri, la magia dell’immagine fotografica generata dalla cianotipia, e molto altro.


INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
Tel. 055 265311; weekend@museogalileo.it
Lunedì-venerdì 9.00-18.00; sabato 9.00-13.00

Costi € 3,00 + il biglietto d’ingresso


Nicoletta Curradi

sabato 3 novembre 2018

Alla Galleria Il Ponte una mostra di Carol Rama


1942 - 1997  trentacinque opere di  CAROL  RAMA a cura di Bruno Cora'. 



La Galleria Il Ponte presenta un’ampia mostra dedicata all’artista Carol Rama (1918-2015)il   cui   lavoro   anticonformista   e   autonomo   da   qualsivoglia   insegnamento   accademicoemerge   nel   contesto   artistico-culturale   della   Torino   degli   anni   Trenta   e   Quaranta   delNovecento, per poi attraversare l’intero secolo, fino ai primi anni del nuovo millennio, conla medesima passione e vitalità dei suoi inizi.Con una selezione di circa 36 opere realizzate dal 1942 al 1997, la mostra ripercorrel’incessante sperimentazione di tecniche, materiali e soggetti iconografici di Carol Ramaattraverso i momenti salienti del suo percorso artistico e di vita.Dai   primi   disegni   e   acqueforti   su   carta   degli   anni   Quaranta,   legati   al   surrealismo,  aDubuffet e all’art brut, che già denotano grande maturità tecnica e d’ideazione, la mostrainclude alcuni rari lavori degli anni Cinquanta che attestano l’esperienza astrattista di CarolRama all’interno del gruppo torinese del MAC-Movimento d’Arte Concreta.Le opere del decennio Sessanta documentano invece la svolta decisiva del suo modusoperandi: su macchie di colore di ascendenza informale sono applicati oggetti d’uso qualistrumenti medicali, trucioli metallici, occhi di bambola che diventano essi stessi forma ecolore. Un   ampio  nucleo   di   lavori  in   mostra   risale  agli   anni   Settanta  quando   i   due  materialiextrapittorici per cui Carol Rama è maggiormente conosciuta, entrano a far parte delle suecomposizioni:   camere   d’aria   e   guarnizioni   in   gomma,   utilizzate   al   posto   del   colore   eapplicate su tela oppure ivi appese con un gancio metallico.Concludono l’esposizione importanti esemplari realizzati nel corso degli anni Ottanta  eNovanta che risultano emblematici di un volontario e sentito ritorno alla figurazione. Corpi,dentiere, lingue, organi genitali, scarpe abitate da falli, figure e animali fantastici, delineatisu carte prestampate – spesso disegni tecnici di architetti e ingegneri usati come supporto–, esprimono il perenne desiderio di Carol Rama di fondere arte, vita e immaginazione,c onfermando quanto da lei rivelato nel 1985 a Lea Vergine: “Ho sempre amato gli oggettie le situazioni che venivano rifiutati” poiché “creare lo scandalo attorno a me era quasid’obbligo allora”.  La mostra è accompagnata da un  portfolio  con testi e immagini, con un saggio critico di Bruno Corà e un approfondimento sulle opere esposte. 
GALLERIA IL PONTE    arte  moderna e  contemporanea Firenze 50121 via di Mezzo 42/b info@galleriailponte.com www.galleriailponte.com tel. 055240617 fax 0555609892  –  orario 15,30-19,00 sabato su appuntamento – festivi chiuso

Carol Olga Rama, detta Carol Rama, nasce a Torino nel 1918. Inizia a dipingere ancoraadolescente   senza   avere   alcuna   formazione   accademica,   ma   stimolata   dallafrequentazione   di   importanti   protagonisti   del   milieu   culturale   torinese,   italiano   einternazionale,   tra   i   quali   Felice   Casorati,   Edoardo   Sanguineti,   Massimo   Mila,   AlbinoGalvano, Carlo Mollino, Paolo Fossati, Carlo Monzino, Luciano Berio, Eugenio Montale,Andy Warhol, Man Ray.In seguito a episodi familiari dolorosi, tra i quali le cure psichiatriche della madre e ilprobabile suicidio del padre, la sua arte diviene un modo per esorcizzare sofferenza epaure interiori.Accostatasi inizialmente alla visionarietà del surrealismo, poi a Dubuffet e all’art brut, perin seguito aderire alle ricerche astrattiste del MAC-Movimento d’Arte Concreta nei primianni Cinquanta e alla poetica dell’object trouvé negli anni Sessanta-Settanta, fino ai cicli diopere   più   recenti   (l’ultimo   suo   lavoro   risale   al   2007)   sviluppa   un   percorso   del   tutto personale e autonomo, adottando materiali, temi e stili diversi capaci di dar voce al suouniverso onirico caratterizzato da un’iconografia provocatoria, sospesa tra trasgressione,eccentricità, autobiografismo ed erotismo esplicito.La sua prima mostra personale risale al 1945 alla Galleria Faber di Torino (leggenda vuoleche   venisse   chiusa   dalla   polizia   per   oscenità),   alla   quale   seguono   numerose   altre eoccasioni espositive in gallerie private torinesi, prima tra tutte la Galleria La Bussola (1957,1959, 1960, 1971), italiane (tra cui:  Galleria Luciano  Anselmino, Milano  1976; GalleriaDell'Oca,   Roma   1987;  Galleria   Sprovieri,   Roma   1994-95)   ed   estere   (incluse:  GalleriaLutrin, Lione 1966; Esso Gallery, New York 1997; Galérie Anne de Villepoix, Parigi 2002;Isabella Bortolozzi Galerie, Berlino 2009, 2012).Dopo aver partecipato alla mostra itinerante  sulle grandi artiste del Novecento,  L’altrametà. dell’avanguardia, curata da Lea Vergine, esponendo alcuni acquerelli della fine deglianni Trenta presentati per la prima volta nel 1979 alla Galleria Martano di Torino, nel 1985ottiene la sua prima ampia mostra antologica in spazio pubblico al Sagrato del Duomo diMilano, allestita da Achille Castiglioni e curata dalla stessa Lea Vergine. Questa mostra,assieme alla sala personale alla 45a Biennale di Venezia nel 1993 a cura di Achille Bonito Oliva allestita da Corrado Levi, e all’antologica allo Stedelijk Museum di Amsterdam nel1998 (poi all’ICA di Boston) a cura di Maria Cristina Mundici, ne avviano la conoscenza internazionale. Il grande riconoscimento pubblico arriva con il conferimento del Leone d’oro alla carriera nel 2003, in occasione della 50a Biennale di Venezia, con il prestigioso Premio Presidente della   Repubblica   attribuitole   nel  2010  da  Giorgio  Napolitano,  e   con   importanti   mostre antologiche e retrospettive. 

Nicoletta Curradi

giovedì 1 novembre 2018

Una personale di Pieraffaele Battaglia all'Ordine dei Commercialisti di Firenze


Martedì 6 novembre, alle ore 18, sarà inaugurata a Firenze, viale Lavagnini 42, la mostra di pittura 
                (RE) VISIONI

di Pieraffaele Battaglia organizzata dal Comitato Cultura della Fondazione  dell'Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Firenze. 

Il Comitato si è posto, fra gli obiettivi, anche quello di far emergere alcune attitudini personali dei Colleghi credendo come non sia predominante il “ruolo del commercialista”, ma la Persona con tutta la sua varietà di talenti, caratteristiche, peculiarità e inclinazioni. 
La personale di Pieraffaele Battaglia è stata curata dallo storico dell'arte Daniele Franchi mentre Elisabetta Morici ha realizzato per il catalogo editing dei testi e schede delle opere. 
Si compone di una selezione ragionata di diciotto opere, alcune anche di grandidimensioni, che coprono l'intero arco produttivo dell'artista fra cui due inediti
realizzati per l'occasione. 


Pieraffaele Battaglia, nel catalogo che accompagna la sua prima personale, si definisce: "Nella quotidianità sono pragmatico, razionale, concreto, o almeno ci provo. Ma il disegno mi libera, mi fa volare, mi emoziona, mi fa piangere quando rappresento momenti belli e non della mia 
vita. Il disegno ammorbidisce quelle regole rigide del lavoro che svolgo e mi fa tornare ad essere quel sognatore che dentro di me nascondo…" 
Il Curatore spiega: «Le visioni di Pieraffaele Battaglia, fatte di geometriche campiture cromatiche con ascendenze metafisiche, ci presentano un artista che 
giunge a Firenze giovane, originario della Calabria: una terra che regala un mare intenso e una luce accecante fatta di toni mediterranei. A Firenze Pieraffaelereinterpreta in una chiave intima e personale l’ambiente che lo circonda: un giovane studente che con occhi affamati e forse nostalgici indaga la sua nuova città. In maniera più o meno consapevole questo influisce, e ha influito, nel 

lavoro di Battaglia che sposa le sue emozioni al contesto fiorentino che si fa cornice, ma anche protagonista, all’interno della sua opera. Alle visioni interiori si affiancano lavori tipologicamente diversi, quadri che acquisiscono una vibrazione  

più collettiva e meno personale, divenendo specchio dell’esistenza umana. »  
Prosegue poi: «Un percorso particolare quello di Battaglia, fatto di dicotomie, a partire dal suo lavoro ufficiale - il commercialista - che sembra trovare il suo alter- ego nel pittore. Due lavori come due non luoghi, dove Battaglia si muove  

riuscendo a far convivere due anime: la prima “iper-razionale e la seconda che mi porta fuori”, come dice l’artista stesso. L’arte diviene così una necessità di evasione che accompagna in maniera costante Pieraffaele fin dall’adolescenza, e  dove ha potuto riversare emozioni e sogni, forse esclusi dai numeri che il suo lavoro comporta. I suoi lavori trascendono la volgarità dei miti odierni, il tripudio dei luoghi comuni, la pigrizia dei ragionamenti e il frastuono della contemporaneità, e si collegano apertamente con la discrezione elegante e colta  della sua anima, ma anche con la generosità che impronta le sue relazioni con gli altri. Quella di Pieraffaele è l’attitudine di chi guarda il mondo come un fanciullo  che l’esperienza non ha ancora reso indifferente al mistero d’ogni evento e sottende a una differente cognizione e una diversa dimensione del tempo. Un tempo che è fermo, meditativo, quindi sospeso.»  

La mostra, a ingresso gratuito, sarà aperta al pubblico  dal lunedì al venerdì con orario 10-18 dal 7 novembre al 17 dicembre 2018.  


All'inaugurazione saranno presenti anche l'artista, il Curatore e Leonardo Focardi, presidente dell'Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Firenze. 


Nicoletta Curradi