martedì 22 gennaio 2019

Per la Giornata della Memoria Magda all'Auditorium al Duomo


Attori & Convenuti” - compagnia teatrale amatoriale fiorentina - celebra il “Giorno della Memoria”
presentando l’evento “MAGDA”
venerdì 25 gennaio 2019, ore 21 - Auditorium al Duomo, Firenze
Ingresso libero




Anche quest’anno, “Attori & Convenuti” la compagnia teatrale amatoriale fiorentina i cui membri, sotto la direzione artistica di Gaetano Pacchi, sono tutti legati al mondo del diritto - celebra il “Giorno della Memoria”, presentando l’evento “Magda”, creato dall’avvocato David Cerri di Pisa e interpretato da avvocati, notai, magistrati e commercialisti


L’opera ruota intorno alla lettura del racconto breve “Lo scialle” (1989) di Cynthia Ozick, scrittrice statunitense, considerata da molti una delle migliori viventi (tale l’opinione, tra gli altri, di David F. Wallace). Il racconto fu ispirato da un episodio reale narrato da William L. Shirer (in “Storia del Terzo Reich”) su una bambina gettata contro la recinzione elettrica di un campo di sterminio.

La lettura drammatica del testo è preceduta, intervallata e conclusa da diverse citazioni di varia lunghezza (tratte da testi sia di saggistica che di narrativa) mentre vengono proiettate immagini e suonati brevi brani musicali.
L’iniziativa è patrocinata dalla Regione Toscana e il Comune di Firenze, promossa dal Comitato Cultura della Fondazione per la formazione dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Firenze e dal Magazine "Arte e Arti" di cui sono direttrice scientifica.

L’evento, a ingresso libero, si terrà in Firenzevenerdì 25 gennaio 2019, alle ore 21nell’Auditorium al Duomo, via de’ Cerretani, 54/R.
Nell’intento dei promotori, l’evento non è e non deve essere considerato uno spettacolo o una rappresentazione teatrale, bensì un momento di riflessione, di meditazione, di raccoglimento, per ricordare quei bambini, i cui “piedini” – parafrasando un verso di Joyce Lussu – “non sono potuti crescere”.
Il proposito è quello di far sì che - simbolicamente - i ragazzi di Firenze, e non solo, tutti quelli che non sono partiti per Auschwitz con il Treno della Memoria,  si radunino per “aiutarci a ricordare”, per dirci che “non dobbiamo dimenticare”.

Alla serata interverrà Massimo Fratini, assessore Città Metropolitana per rapporti con le confessioni religiose e politiche interculturali che porterà il saluto del Comune di Firenze.


Nicoletta Curradi 

lunedì 21 gennaio 2019

La Galleria dell’Accademia presenta le nuove acquisizioni


Nuove Acquisizioni 2016-2018 in mostra alla Galleria dell'Accademia
La  Galleria dell’Accademia di Firenze, inaugura il ricco programma di eventi per il  2019 con l’esposizione Nuove Acquisizioni 2016-2018.




La mostra, visibile dal 22 gennaio al 5 maggio 2019, presenta alcuni capolavori che sono confluiti nelle collezioni permanenti del Museo grazie all’impegno di diversi Enti, sapientemente coordinati dal Direttore, che ha ideato e curato anche il progetto espositivo.

L’obiettivo della mostra è di far comprendere al grande pubblico come la Galleria dell’Accademia di Firenze, universalmente nota per la sua imponente collezione, è incessantemente impegnata, non solo nell’attività di conservazione, ma anche a incrementare il proprio patrimonio artistico. Con l’esposizione Nuove Acquisizioni, è possibile riscontrare come questo intenso lavoro si è svolto su più fronti e direzioni seguendo percorsi diversi: quattro frammenti di una pala d’altare sono stati acquistati dalla Galleria sul mercato antiquario; una scultura di Lorenzo Bartolini è giunta grazie a una generosa donazione; due tavole sono state affidate alla Galleria dopo la confisca per opera del Nucleo Patrimonio dei Carabinieri; quattro dipinti, infine, assegnati alla Galleria, provengono dai depositi della Certosa di Firenze.
Una piccola grande mostra - afferma il direttore Cecilie Hollberg - che mi riempie d’orgoglio poiché mi permette di presentare opere acquistate, restaurate, salvate da sicura dispersione e restituite al patrimonio Statale. I frammenti di alcune opere sono entrati nelle collezioni museali snaturate dal loro contesto, grazie alla loro musealizzazione, comunque, riusciamo a garantirne la conservazione, anche se, purtroppo, non sempre siamo in grado di ritrovare tutte le parti presenti in origine. L’esposizione mette in luce, soprattutto, il capillare lavoro che è stato necessario per far confluire in Galleria questi capolavori. Ho deciso inoltre di non pubblicare un Catalogo della Mostra ma di ritardare l’uscita del Terzo Volume del Catalogo Scientifico delle Collezioni del Museo (il Tardo Gotico) per includere anche le opere acquisite negli ultimi tre anni. Mi fa piacere comunicare che abbiamo seguito con successo la politica della Direzione Generale Musei del Mibac che  invoglia  ad  ampliare le collezioni.

Le opere in mostra.. 
Durante la Trentesima Biennale Nazionale di Firenze del 2017 sono stati identificati due frammenti di un laterale di una pala d’altare di Mariotto di Nardo (Firenze, 1365 circa-1424 circa) che era stata smembrata e dispersa nell’Ottocento. In modo fortuito e subito dopo l’acquisto delle due tavole sono state rintracciate, presso un antiquario fiorentino, due semilunette che sono state riconosciute come le parti cuspidali dei pannelli appena comprati.  La Galleria dell’Accademia ha deciso, quindi, di acquistare anche i due pezzi, aggiudicandosi - con un’incredibile tempestività - tutti e quattro i frammenti al costo complessivo di quattrocentosettantamila euro. Un investimento importante che si è potuto realizzare grazie ai fondi ordinari della Galleria dell’Accademia e che ha permesso di recuperare, per il patrimonio dello Stato, parti di un’opera molto importante del Tardo Gotico italiano. Nei due sportelli sono raffigurati rispettivamente Giovanni Battista con Nicola di Bari e Antonio abate con Giuliano mentre nelle due semilunette l'Angelo annunziante e la Vergine annunziata.

Quattro opere, assegnate nel 2016 al Museo, provengono da un deposito situato presso la Certosa di Firenze. Si tratta di un’Incoronazione della Vergine e angeli di Mariotto di Nardo; di una SS. Trinità del Maestro del 1419; di una Madonna col Bambino in trono fra angeli del Maestro del 1416 e di una Madonna col Bambino e santi di Bicci di Lorenzo. A causa di una cattiva condizione di conservazione, l’Incoronazione di Mariotto di Nardo e la SS. Trinità del Maestro del 1419, sono stati anche recuperati nei loro valori pittorici dopo un accurato lavoro di restauro.
Le strepitose opere a fondo oro come I due santi di Niccolò di Pietro Gerini e la Madonna dell’Umiltà del Maestro della Cappella Bracciolini, sono state affidate alla Galleria dopo la brillante confisca da parte del Reparto Operativo del Comando Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Roma. Le due tavole risultavano ancora a Firenze nel 2003 quando furono esportate illecitamente in Svizzera. Le indagini, avviate nel 2006 dal Reparto Operativo TPC del Comando Carabinieri sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Roma, hanno consentito di individuare un gruppo di professionisti italiani e un antiquario londinese specializzati nell’esportazione illecita di beni culturali. Grazie alla collaborazione con l’Autorità Giudiziaria Svizzera è stato possibile sequestrare le opere e rimpatriarle in Italia nel 2009. Con la conclusione del procedimento di annessione al Patrimonio dello Stato nel 2018, le opere sono state affidate alla Galleria dell’Accademia di Firenze in virtù del fatto che la sua collezione di fondi oro è una delle più rinomate e importanti a livello internazionale in particolare per i settori del tardo Trecento e del Tardogotico. La prima delle due opere raffigura i santi Girolamo e Giuliano ed è riconducibile a Niccolò di Pietro Gerini, pittore attivo a Firenze tra la fine del Trecento e gli inizi del Quattrocento. La seconda opera è una tavola devozionale privata e rappresenta la Madonna dell’Umiltà celeste (1400 circa). L’opera è sicuramente attribuibile al Maestro della Cappella Bracciolini, ignoto pittore attivo dal 1385-90 al 1420 circa a Pistoia e provincia noto alla critica per il ciclo di affreschi con Storie della Vergine eseguiti nell’omonima cappella della chiesa di San Francesco a Pistoia.,
Conclude la preziosa esposizione il bellissimo busto del drammaturgo Giovan Battista Niccolini (1782-1861) di Lorenzo Bartolini. La scultura era esposta durante l’ultima edizione della Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze ed è stata generosamente acquistata e donata al Museo dall’Associazione Amici della Galleria dell’Accademia di Firenze subito dopo la sua fondazione. La storia dell’opera è avvolta da mistero, essa, infatti, non era presente nello studio dello scultore durante la redazione dell’inventario redatto al momento della sua morte ma compare, pochi anni dopo a Firenze, in occasione dell’Esposizione Italiana agraria, industriale e artistica del 1861. Dato per perduto, il busto è riapparso sul mercato antiquario dopo oltre un secolo e mezzo e, grazie alla generosa donazione, potrà essere esposto definitivamente insieme al suo modello in gesso, già custodito nel Museo. Il modello in gesso e l’esecuzione in marmo differiscono solo per dimensione, rappresentano il Niccolini con un’espressione intensa e con i capelli finemente modellati che ricadono sulla fronte. Molto probabilmente l’opera è stata eseguita nel 1827, l’anno in cui il letterato pisano portava in scena, presso il teatro del Cocomero di Firenze (oggi Teatro Niccolini), l’opera Antonio Foscarini.
Una novità voluta dal Direttore Cecilie Hollberg dall’inizio del 2019 è, infine, l’abolizione dell’aumento del prezzo del biglietto durante le Mostre. Il visitatore potrà pertanto visitare sia la Collezione Permanente sia l’Esposizione Temporanea senza variazione del regolare costo d’ingresso al Museo.

Fabrizio Del Bimbo

martedì 8 gennaio 2019

IED e DETOX presentano il progetto "The Time is now!" in occasione di Pitti Immagine Uomo 95

.A lanciare una call to action sul tema della sostenibilità in occasione di Pitti Immagine Uomo 95, è l’Istituto Europeo di Design che avvia insieme al Consorzio Italiano Implementazione Detox - CID e Greenpeace Italia il progetto The Time is Now!. Partner d’eccellenza il Consorzio Detox che si lega a IED dopo aver aderito, nel 2016, alla campagna Detox promossa da Greenpeace, proprio per sensibilizzare i grandi brand del settore a lavorare in sinergia con i propri fornitori e rendere la moda libera da sostanze tossiche.




The Time is Now! nasce con la selezione di un gruppo di studenti IED del 3° anno dei Corsi di Fashion Design e Fashion Stylist delle sedi di Milano, Roma, Firenze, Torino, Venezia, Cagliari e Como. I giovani designer, provenienti da tutta Italia, sono stati scelti in occasione di un casting organizzato in IED Firenze e presieduto da una giuria composta da Andrea Cavicchi Presidente Consorzio Detox, Igor Zanti Direttore IED Firenze, Sara Azzone Direttore IED Moda Milano, Paola Pattacini Direttore IED Moda Roma, Giovanni Ottonello Art Director IED e Sara Sozzani Maino Vice Direttore Progetti Speciali Moda Vogue Italia e responsabile del progetto editoriale di Vogue Talents. La giuria ha valutato gli studenti tenendo conto della loro sensibilità e propensione verso il tema della sostenibilità, della capacità di sviluppare collezioni uomo, del livello qualitativo degli elaborati e dei book presentati e dell’attitudine a saper raccontare per immagini al fine di comunicare la propria visione creativa.
È stato così formato un gruppo di 16 designer che, sotto la Direzione Creativa di David Parisi e Alessia Crea, ex studenti IED e co-fondatori del brand Casamadre, saranno guidati in un primo brainstorming organizzato per il 17 dicembre in IED Firenze alla presenza di Andrea Cavicchi e poi a gennaio, durante i giorni di Pitti, in un workshop creativo che porterà allo sviluppo di 5 capsule collection eco-friendly moda uomo. Obiettivo finale la presentazione delle collezioni nel Pitti Immagine Uomo di giugno.
“IED ha scelto un partner d’eccellenza come il Consorzio Italiano Implementazione Detox per raccontare il proprio impegno nei confronti della sostenibilità - dichiara Sara Azzone, Direttore IED Moda Milano. Riteniamo che il nostro dovere sia quello di formare progettisti in grado di considerare la sostenibilità dei processi all’interno dei propri progetti. I futuri designer formati da IED avranno in questo senso una consapevolezza e una maggiore cultura legata alla sostenibilità”
L’obbiettivo del Consorzio Detox è promuovere un modello di produzione tessile sostenibile ed innovativo a livello nazionale ed internazionale. Il consorzio è composto da imprese italiane che svolgono varie fasi della filiera produttiva, non solo del distretto pratese, e che sono impegnate in progetti di sostenibilità nel processo di produzione tessile, a partire dall’impegno di eliminazione delle sostanze pericolose dai propri cicli produttivi secondo i principi Detox di Greenpeace - commenta Andrea Cavicchi, Presidente del Consorzio Italiano Implementazione Detox e Presidente della sezione Sistema Moda di Confindustria Toscana Nord. Il progetto con IED è stato fin da subito ritenuto interessante, perché confrontarsi con i futuri designer, che andranno a lavorare in azienda, è un aspetto fondamentale per raggiungere l’obbiettivo di una moda veramente sostenibile. Desideriamo contribuire attivamente, mettendo a disposizione tutta la nostra esperienza produttiva, affinché si possa finalmente progettare capi o accessori realmente ecosostenibili. Abbiamo inoltre l’impegno di promuovere una vera economia circolare, attraverso l’utilizzo di materie di recupero e nell’utilizzo di capi rigenerati da riprogettare. Sarà fondamentale che la progettazione nel futuro sia sempre più orientata al riuso degli stessi o delle materie prime utilizzate”
“I nostri studenti vivono già in maniera sostenibile - commenta Paola Pattacini, Direttore IED Moda Roma - sono molto sensibili a questo argomento. Unire la grande creatività alla sostenibilità, dare loro l’opportunità di esprimersi anche in questo senso è un dovere da parte di IED e di riflesso il progetto è stato accolto da loro con grandissimo entusiasmo”.  
"Se eliminare le sostanze chimiche pericolose dai nostri vestiti è considerato ormai un must da tanti brand e consumatori è adesso il momento di ridurre ulteriormente l'impatto della produzione tessile, aumentare la qualità, longevità e riciclabilità dei vestiti del futuro. The Time is Now! promette nuove idee e tanta innovazione” conclude Chiara Campione, Head della Corporate and Consumer Unit di Greenpeace Italia.
“IED è sempre attento alla contemporaneità – dichiara Igor Zanti, Direttore IED Firenze - e la sostenibilità è uno dei temi più strettamente contemporanei. Siamo molto felici di sposare questo progetto, a livello di gruppo, per il quale Firenze diventa un punto di riferimento in occasione di Pitti Immagine. Qui conferiranno le migliori professionalità del gruppo IED, con una visione necessaria a formare i migliori professionisti del futuro nell’ambito della moda”.
In questa prima fase di studio e avvicinamento al tema della moda sostenibile gli studenti sono stati accompagnati il 7 gennaio in un tour alla scoperta del distretto della filiera moda di Prato, dove made in Italy vuol dire sostenibilità. 



In questa occasione  hanno visitato alcune aziende impegnate in Detox e selezionate per i processi attenti all’ambiente, come l’impianto di depurazione centralizzato GIDA, il Lanificio Mario Bellucci produttore di tessuti rigenerati e l’azienda di tintoria e rifinizione tessuti Jersey Mode. Gli studenti hanno potuto inoltre scoprire gli spazi del Museo del Tessuto.

Nicoletta Curradi
Fabrizio Del Bimbo 

Animalia Fashion al Museo della Moda e del Costume



Abiti come sculture, stoffe e ricami come dipinti: tutto concorre a ricreare, nelle sale del Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti, una specie di passeggiata zoologica tra le creazioni di stilisti contemporanei che evocano il mondo animale più inaspettato. Dalla Francia alla Cina, dalla Russia all’Italia, gli abiti esposti propongono un catalogo sorprendente di quello che l’Alta Moda ha da offrire alla Natura in termini di ispirazione e suggestione, e all’Arte come prodotto di fantasia e genialità. La Moda può sorprenderci, scatenare la nostra immaginazione, coinvolgerci in un nuovo gioco di identificazioni e suggerimenti.
Non aspettiamoci macchie di leopardo, ma denti di babirussa; grandi assenti gli zebrati e i tigrati, per far posto a insetti, ricci, cigni, aragoste, serpenti, pesci, conchiglie e coralli, a significare che la Moda è Arte e come tale “scimmia della Natura”. Il rapporto che essa instaura con gli animali è indagato in modo divertente e poetico ma anche impegnato, in un momento in cui i cambi climatici e un calo d’interesse delle superpotenze per i problemi dell’ambiente mettono molte specie in pericolo.


La mostra Animalia Fashion aperta in occasione di Pitti Uomo 95 e visitabile fino al 5 maggio 2019, diventa così una delle più sorprendenti e suggestive installazioni nel campo della Haute Couture, è lirismo puro negli accostamenti proposti, ma anche un invito a riflettere sulle meraviglie dell’universo, se si presta attenzione all’allestimento, concepito infatti come un fantastico, iperbolico museo di storia naturale. Abiti, accessori e gioielli diventano così un’esperienza, un viaggio nella storia della scienza zoologica, ma soprattutto una scoperta di forme e colori che volta a volta evocano animali comuni o rari. Lo stile contemporaneo – vengono esposti esempi dal 2000 al 2018, prestati dalle case di moda più celebri e da stilisti emergenti – esprime il suo straordinario potere creativo grazie anche ad abbinamenti inaspettati, nelle sale del Museo, con veri animali impagliati e rettili in formaldeide, concessi in prestito dal Museo fiorentino di Storia Naturale La Specola,  con i ragni (in teche) prestati dall’Associazione Italiana di Aracnologia, ma anche con dipinti antichi e oggetti dal Museo di Antropologia ed Etnografia di Firenze, e con riproduzioni di disegni tratti da antichi bestiari e pagine da tacuina sanitatis medievali.
Le 18 sale del percorso espositivo si aprono con la sezione dedicata ai ragni per poi proseguire con i cigni, le conchiglie, i ricci, i pesci, i coralli, i pappagalli, le aragoste, la babirussa, il pesce istrice, i serpenti, gli scarabei, le mosche, le api, i coccodrilli e concludersi con le farfalle.
“In questa carrellata di quasi un centinaio di pezzi tra abiti, borse, scarpe, gioielli e accessori, l’Alta Moda interpreta un universo favoloso, dove i manichini diventano creature di un bestiario moderno e poetico. È anche un omaggio alle qualità artistiche e tecniche della moda contemporanea, un settore cui il Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti sta dedicando nuove energie ed attenzione” dichiara il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt. La curatrice e ideatrice, Patricia Lurati, che ha inteso la mostra come la scenografia di un museo immaginario, aggiunge: “In un dialogo emozionante con questo zoo di stoffe, piume, pellami – e non solo - il visitatore viene sorpreso, coinvolto nella scoperta delle meraviglie del mondo animale, che per gli stilisti diventa fonte di ispirazione, o che crea accostamenti inaspettati nell’immaginazione di chi guarda”. 

. Nicoletta Curradi