mercoledì 9 ottobre 2019

Il Palio degli Esercizi Storici Fiorentini torna il 13 ottobre


Torna, in anticipo rispetto alle scorse edizioni, l’appassionante appuntamento con il “Palio dell’Associazione degli Esercizi Storici tradizionali e tipici fiorentini”, evento che con lo sviluppo della sua settima edizione si avvia a divenire una “classica” del programma sportivo cittadino unendo la storia e le tradizioni delle aziende fiorentine a quella dell’Ippodromo del Visarno alle Cascine. Il Palio si terrà domenica 13 ottobre a partire dalle 11.30, orario che vedrà un prologo organizzato dall’ASSI Giglio Rosso - la storica società del Viale Michelangelo che è prossima a festeggiare il suo centenario - di quattro competizioni di corsa nei prati interni alla pista dell’Ippodromo, aperte a tutti, dai 6 ai 70 anni con iscrizione libera, classifiche separate fra maschi e femmine e ovviamente suddivisi per fasce d’età.
Il coinvolgimento di ASSI Giglio Rosso nell’evento porterà nello storico impianto cittadino moltissimi giovani e giovanissimi con le loro famiglie, con l’intenzione di promuovere la pratica sportiva in un luogo di sport bellissimo che un tempo ospitava sia le manifestazioni atletiche di carattere promozionale che quelle di alto livello, ma anche quello di una valorizzazione per gli esercizi storici cittadini, il tessuto imprenditoriale della Città che vanta le migliori tradizioni e il mondo dell’Ippica, attività che può ben considerarsi l’antesignana delle competizioni sportive, affondando le proprie radici nel territorio fiorentino ai primi anni della seconda metà dell’Ottocento.


Il calendario dell’evento indica che venerdì 11 ottobre alle 20 agli ASSI nel viale Michelangelo avverrà il tradizionale sorteggio con abbinamento cavallo/esercizio storico che rappresenta l’inizio della competizione.
L’attenzione si sposterà successivamente tutta sulla giornata di domenica: dopo le competizioni libere organizzate da ASSI Giglio Rosso sarà possibile a tutti i partecipanti, grandi e piccini, il poter degustare le specialità gastronomiche preparate dall’Associazione Esercizi Storici Fiorentini presso gli stand appositamente allestiti all’interno dell’Ippodromo: il ricavato sarà interamente devoluto in beneficenza alla Fondazione Tommasino Bacciotti. Un altro buon motivo per indurre il presidente dell’ASSI Marcello Marchioni ad accettare con entusiasmo la proposta di essere parte attiva nell’evento creato e rinnovato nel tempo dalla “Sanfelice srl” che gestisce l’Ippodromo e dall’Associazione Esercizi Storici Fiorentini.
Dopo le competizioni atletiche il via alle corse dei cavalli che si svilupperanno in batterie eliminatorie organizzate dalla Sanfelice dalle quali usciranno gli Esercizi storici finalisti. Negli intervalli tra le batterie di corse al trotto verranno effettuate le premiazioni delle gare di corsa del prologo mattutino. La finale, con l’aggiudicazione del Palio realizzato appositamente dallo stilista Roberto Cavalli - che nelle ultime due edizioni è stato vinto dal Caffé Dogali - sarà l’emozionante momento “clou” dell’evento: una giornata, una festa di sport, che sarà da vivere intensamente con la famiglia in uno dei luoghi più emozionanti e storici dello sport di Firenze. Concentrati infatti, nello spazio di meno di un chilometro, ci sono quattro degli impianti sportivi più antichi della Città: lo Sferisterio, il Lawn Tennis Club Firenze, il Velodromo del Club Sportivo. E poi l’Ippodromo del Visarno, splendidamente rinnovato negli scorsi anni e con piani di sviluppo che tendono sempre più a stringere forti legami con la città e le famiglie.

Nicoletta Curradi

lunedì 7 ottobre 2019

Le opere di Onofrio Pepe a La Loggia dal 10 ottobre


Dopo oltre un secolo, la Loggia torna alla propria vocazione museale ospitando
una mostra con oltre 50 opere tra sculture e dipinti, incentrata sul tema del mito

Dal 10 ottobre 2019, il ristorante La Loggia del piazzale Michelangelo ospita la mostra “Onofrio Pepe a La Loggia: un panorama aperto verso le stelle”. Una personale che conta oltre 50 opere, fra sculture e dipinti, e che coinvolge tutti gli ambienti del locale, allestito specificamente a tale scopo dallo studio Atelier16Rosso.
Obiettivo della mostra, organizzata dall’associazione culturale CapraRé dei fratelli Caprarella, gestori dello storico ristorante, è far rifiorire - al fianco dell’attività ristorativa - l’anima museale con cui l’ingegner Poggi aveva pensato e realizzato la Loggia nel 1864. Onofrio Pepe si è rivelato la figura artistica ideale allo scopo: la sua opera, ispirata al tema del mito, si sposa alla perfezione col gusto neoclassico della struttura ottocentesca de La Loggia.
Nato a Nocera inferiore, Pepe è fiorentino d’adozione e d’elezione da quando, dal 1969, ha deciso di restare a Firenze allestendo il suo studio in San Frediano: un luogo magico in cui si respira ancora la tradizione delle botteghe dei grandi maestri fiorentini. Artista di fama internazionale, Pepe ha esposto ovunque nel mondo (dagli Stati Uniti al Cile), e le sue opere sono state ospitate di recente nel nostro Museo dell’Opera del Duomo: ora approda al ristorante La Loggia del Piazzale Michelangelo, con la personale “Onofrio Pepe a La Loggia: un panorama aperto verso le stelle”. 




Il tema dell’esposizione è il “mito”, un linguaggio che l’artista conosce bene e da cui sceglie significativamente gli episodi più rappresentativi del suo percorso creativo. Attraverso le steli in bronzo, le sculture e i dipinti, Pepe attraversa quei miti che egli stesso definisce “realtà dei vizi e delle virtù che l’umanità vive nel profondo” e che vuole portare alla luce con la sua arte. Lungo le sale de La Loggia, Onofrio Pepe ci racconta i miti di Icaro, di Apollo e di Leda il Cigno per poi soffermarsi soprattutto su quello di Pegaso che - come spiega il curatore della mostra - Dominique Charles Fuchs, “rappresenta per il poeta la fantasia sbrigliata, l’ispirazione che le Muse compagne di Apollo sapranno trattenere”. 
La mostra è un percorso verso l’alto, che attraversa La Loggia in verticale per terminare all’interno del suo gioiello più bello: dalla Terrazza Paradiso, sul tetto della struttura, i visitatori potranno ammirare le due sculture “Centauro” e “Ninfa”, godendo al contempo di un’altra opera d’arte senza tempo, il panorama di Firenze dal Ponte Vecchio fino a Fiesole. 
Inaugurazione, Giovedì 10 ottobre 2019, ore 18:30 

Info
“Onofrio Pepe a La Loggia: un panorama aperto verso le stelle” 
Ristorante La Loggia del Piazzale Michelangelo – Piazzale Michelangelo 1 (Firenze) Dal 10 ottobre 2019
Orari della mostra:
Lunedì/Domenica ore 12:00 - 23:00 
Tel. +39 055 2342832
www.caprare.it
info@caprare.it 

Nicoletta Curradi

venerdì 4 ottobre 2019

Giovani a teatro, nasce la Pergola Young Card dedicata agli under 30



Il teatro della Pergola di Firenze non vuole essere solo un prestigioso palcoscenico per accogliere spettacoli, ma va anche alla ricerca di un rapporto con il pubblico, presente e futuro, rivolgendosi ai giovani. Nasce così la Pergola Young Card, la carta under 30 per entrare a far parte della comunità stretta attorno alla Pergola, con sconti per gli spettacoli. L'iniziativa è stata presentata il 3 ottobre davanti ad un folto pubblico.


L'obiettivo è quello di agevolare l’avvicinamento dei giovani al teatro e alle sue numerose iniziative e attività: la nuova tessera Pergola Young Card è l’evoluzione della storica ETI 21 ideata da Alfonso Spadoni, la tessera che fin dai primi anni ‘70 ha portato al teatro della Pergola migliaia di giovani, e che negli anni ha ampliato la sua fascia di utenza dai minori di 21 anni agli under26, e oggi, per rispondere ai cambiamenti della società e alla forte richiesta, viene dedicata agli under 30. 

La card, in vendita presso la biglietteria di prevendita del teatro, consente di acquistare in biglietteria o online oltre ai biglietti per gli spettacoli della stagione di prosa della Pergola, ulteriori biglietti a prezzo ridotto per gli spettacoli del Teatro Studio ‘Mila Pieralli’, per i concerti degli Amici della Musica, per le mostre di Palazzo Strozzi. Dà diritto, inoltre, a riduzione sui corsi del Centro di Avviamento all’Espressione e del Laboratorio d’Arte del Teatro della Pergola e sull’acquisto di libri presso la Libreria dei Lettori. Inoltre, per agevolare la comunicazione con i giovani tesserati, è stato attivato un profilo Whatsapp così da poterli rendere partecipi di attività o iniziative del teatro a essi dedicate.

Tra le iniziative pensate per coinvolgere i più giovani attraverso canali a loro più vicini, il progetto ‘Il teatro illustrato: The Dubliners’ che prevede la partecipazione degli studenti della TheSign - Comics & Arts Academy Firenze alle fasi di preparazione e realizzazione della produzione del Teatro della Toscana The Dubliners con iNuovi diretti da Giancarlo Sepe, che trasformeranno le giornate dei giovani attori e quadri salienti della pièce in un racconto a fumetti e immagini. Gli elaborati, che comporranno un diario diffuso sui social per permettere di seguire la messinscena, verranno poi esposti in una mostra visitabile durante le giornate di recite dello spettacolo.
Sul fronte delle attività dedicate alle scuole dell’area metropolitana fiorentina, l’offerta didattica alla scoperta del teatro è approfondita e diversificata. Accanto alla consueta offerta degli spettacoli nei teatri gestiti e ai progetti ormai consolidati, come le attività didattiche nei dietro le quinte, i percorsi sulle professionalità artistiche, tecniche e organizzative che ruotano intorno allo spettacolo, l’offerta quest’anno si è arricchita di due nuove proposte: ‘Atto I. La mia prima volta al teatro dei Grandi’, un progetto di avvicinamento al teatro che vuole formare spettatori consapevoli, realizzato in collaborazione con iNuovi, e i corsi per docenti dedicati all’arte di comunicare in pubblico.
Per i giovanissimi e le loro famiglie, invece, viene proposto un calendario di appuntamenti la domenica mattina con attività che vedranno coinvolti anche iNuovi e che spaziano da letture interattive, giochi di scoperta e caccia al tesoro, pièce teatrali, tutte finalizzate a far dialogare i bambini con lo spazio in cui si trovano attraverso la fantasia e l’esperienza di gioco. Non solo: il Centro studi del teatro della Pergola, luogo di ricerca e promozione culturale della Fondazione, è impegnato a rendere accessibile a tutti il patrimonio della memoria custodito dal Teatro, con presentazioni di libri, incontri, convegni, mostre e approfondimenti. La biblioteca, con oltre 15mila volumi, e i fondi archivistici e fotografici, offrono un servizio di consultazione aperto a studenti, studiosi, operatori e appassionati di teatro.

Nicoletta Curradi

giovedì 3 ottobre 2019

La Donati luxury tower apre nel cuore di Firenze


È aperta dal 3 ottobre la Donati Luxury Tower, dopo un intervento di recupero di due anni e mezzo e un investimento da oltre due milioni di euro. 




Due anni e mezzo di lavori, oltre 2 milioni di euro di investimento e un intervento di recupero e valorizzazione che svela finalmente l'antica bellezza di una delle case torri più alte del centro storico di Firenze, la Torre Ricci-Donati (piazza Sant'Elisabetta 1). Dopo circa 20 anni di chiusura e inutilizzo, l'antico edificio risalente al 1100 rinasce con un progetto di accoglienza turistica di lusso. Si chiama Donati Luxury Tower: 12 serviced apartments posti su sei piani, arredati e rifiniti con materiali di pregio e chiamati come i grandi personaggi della storia fiorentina: Dante, Brunelleschi, Leonardo, Giotto, Gemma, Buonarroti, Botticelli, Donatello, Machiavelli, Raffaello, Lorenzo il Magnifico. Un lavoro lungo, che ha impegnato maestranze locali e che ha utilizzato materiali che hanno fatto la storia di Firenze e della Toscana, come il marmo di Carrara


Il progetto di recupero.
L'intervento ha voluto conservare e valorizzare tutti gli elementi storici e artistici della torre, che nel corso dei secoli l'hanno arricchita: le antiche mura in pietra a vista, le aperture romaniche, i soffitti ottocenteschi. I lavori sono durati due anni e mezzo e hanno coinvolto principalmente maestranze toscane. Un percorso non sempre lineare, che ha subito frenate a causa del fallimento di ben tre ditte appaltatrici.
La storia.
In origine le torri erano due, poste a distanza di meno di un metro l’una dall’altra ed erano alte circa 60-70 metri. Successivamente sono state scapitozzate per arrivare all'altezza attuale di circa 40 metri. La Torre dei Ricci che si affaccia su piazza Sant’Elisabetta e quella dei Donati su via del Corso, appartenenti a due delle famiglie più potenti di Firenze. Furono teatro di scontri tra le due fazioni Guelfi e Ghibellini fino a quando, intorno alla metà del 1200, le torri passarono di proprietà ad un consorzio di famiglie, tra cui i Ghiberti, e furono unificate in un’unica casa-torre. All’interno della Donati Luxury Tower è ancora visibile nettamente questa distinzione.
L'edificio è attualmente di proprietà della famiglia Bosi, che per prima intraprese la sua riqualificazione. Dopo 15 anni di lavori che hanno interessato la riqualificazione della facciata ed i principali lavori strutturali di consolidamento, è stata data in gestione alla Donati Luxury Tower Srl che si è fatta carico del completamento dei vari spazi, con particolare attenzione alla riqualificazione degli interni, che erano pressoché allo stato originario, e per in condizioni di totale inagibilità.


Gli appartamenti.
Tutti gli appartamenti, un monolocale e 11 bilocali di varie metrature, tra 40 e 70 metri quadri, mantengono gli elementi dell’antichità coniugandoli con la modernità estetica e funzionale. Grande cura è stata posta nella ricerca dei materiali, tutti rappresentativi della tradizione toscana, come la pietra serena ed il cotto. In particolare i bagni sono realizzati in diversi tipi di marmo, tra cui il ‘Carrara’ usando lastre intere e nelle sue varie qualità. Nell’insieme, gli interni si presentano oggi come un “mix” di elementi contemporanei e antichi sempre allo scopo di unire il comfort funzionale all’estetica dell’abitare. Anche la parte tecnologica ed impiantistica riflette questa attenzione, dando, sia nella parte domotica che in quella dedicata al clima, le più ampie possibilità alla clientela di ricreare il proprio ambiente su misura.
“Questo investimento è per noi fonte di grande orgoglio – affermano Enrico Borgogni e Fulvio Fabbri, amministratori di Donati Luxury Tower Srl – non soltanto per la bellezza e l’alto pregio di questa riqualificazione che restituiamo a Firenze un pezzo della sua storia. Siamo convinti che il turismo a Firenze debba scegliere la strada di un’accoglienza qualificata. Noi offriamo l’esperienza di dormire in un’antica torre medievale con tutti i moderni comfort, un po’ come tuffarsi nella storia rimanendo nel presente”.



Fabrizio Del Bimbo 

martedì 1 ottobre 2019

Plasmato dal fuoco, bronzi pregiati al Tesoro dei Granduchi



Tutta l’energia dell’arte barocca imprigionata nel metallo, grazie alla potenza viva della fiamma: è questo, in sintesi, il concetto di Plasmato dal fuoco. La scultura in bronzo nella Firenze degli ultimi Medici, mostra accolta fino al 12 gennaio 2020 al Tesoro dei Granduchi, negli spazi al pianterreno di Palazzo Pitti. Le opere sono oltre 170, con molti prestigiosi prestiti da musei internazionali, quali i Musei Vaticani, il Louvre, il Victoria and Albert di Londra, l'Hermitage di San Pietroburgo, il Getty di Los Angeles, la National Gallery of Art di Washington, la Frick Collection di New York e molti altri. Nelle sei sale al piano terra della reggia, la narrazione parte da un piccolo nucleo di opere di Giambologna: dal lavoro di questo fiammingo, eletto artista di corte da Francesco I de’ Medici, parte la grande stagione della bronzistica fiorentina, culminando nella seconda metà del ‘600 con artisti celebri anche fuori dal territorio toscano e nazionale come Giovan Battista Foggini e Massimiliano Soldani Benzi. L’esposizione, curata dal direttore degli Uffizi Eike Schmidt insieme a Sandro Bellesi e Riccardo Gennaioli, offre per la prima volta un racconto completo ed esaustivo della scultura in bronzo nel capoluogo toscano, che conobbe il suo apice nel tardo Seicento e primo Settecento, al tempo degli ultimi granduchi di casa Medici. La scultura in bronzo, insieme al commesso in pietre dure, diventa moneta corrente per doni diplomatici con le altre corti europee, materia di scambi di natura tecnica e mercantile, oggetto di commissioni importanti da parte delle teste coronate e della nobiltà del continente.
Tante le novità della rassegna, a cominciare da Giambologna: dell’artista si può ammirare un’inedita, squisita Venere al Bagno (di collezione privata) realizzata per Enrico IV di Francia ma mai esposta fino ad oggi al grande pubblico. Sempre del Giambologna, il San Giovanni restaurato per l’occasione; da segnalare inoltre il grande ritorno da Roma di un gruppo di copie delle statue antiche della Tribuna del Buontalenti, realizzate in bronzo dal Foggini con la probabile collaborazione di Pietro Cipriani. Sono state riscoperte al Ministero dell’Economia e delle Finanze proprio durante le ricerche per la mostra, quasi 150 anni dopo che Quintino Sella le aveva portate con sé a Roma. Un altro grande ritorno è quello dei gruppi scultorei un tempo accolti proprio in Palazzo Pitti negli appartamenti dell'Elettrice Palatina: originariamente 12, furono lasciati in eredità da Anna Maria Luisa de’ Medici a parenti, amici e istituzioni, ma nei secoli sono stati poi dispersi in varie collezioni e musei. Adesso, ben 11 sono stati raccolti e riuniti per essere esposti all’interno di questa mostra, compreso l’ultimo riconosciuto nel 2006 nelle collezioni reali di Madrid.
Di Soldani Benzi, maestro straordinario e versatile, si può ammirare il bronzo con l’incontro tenerissimo tra Gesù bambino e San Giovannino; e ancora confrontare la sua versione del Fauno danzante con quella di Foggini e quella realizzata in porcellana di Doccia: si vuole infatti ricordare l’importanza della Manifattura locale di porcellane, nel preservare e tramandare, in modo seriale ma sempre con risultati altissimi, le forme e i modelli di questa grande stagione scultorea fiorentina. La tecnica eccelsa raggiunta dai maestri fiorentini del bronzo si può ancora apprezzare negli ostensori, nei meravigliosi e ricchissimi oggetti sacri, e nei due Cristi Crocifissi del Giambologna e di Pietro Tacca - il celeberrimo autore del Porcellino nonché allievo prediletto del Giambologna. I visitatori diventeranno familiari con i nomi di Giuseppe Piamontini, Giovacchino Fortini, Antonio Montauti, Agostino Cornacchini, Lorenzo Merlini, Girolamo Tacciati, Giovan Camillo Cateni e Pietro Cipriani, e altri emersi dagli archivi in occasione della mostra, come Francesco Formigli, figura fino ad oggi poco nota a cui è stato possibile attribuire su base documentaria ben tre opere. Completano l'esposizione la raccolta di 42 disegni di Soldani Benzi, uno straordinario blocco di fogli acquistati dagli Uffizi solo un anno e mezzo fa, e alcuni dipinti, tra i quali anche tele del Dandini e del Bimbi, posti in dialogo con la plasticità delle sculture.
È un piacere straordinario poter per la prima volta esplorare come merita questo capitolo di storia dell’arte tra Firenze e l’Europa, che dal tardo Cinquecento in poi è stato cruciale per la magnificenza della corte medicea - spiega il direttore degli Uffizi Eike Schmidt - Attraverso i doni diplomatici, le sculture di bronzo hanno determinato l’affermazione del gusto fiorentino su una platea internazionale e inoltre, all’interno di una rete socio-economica più vasta, sono state occasione di scambi di artisti e artigiani, di opere e di idee e del sapere tecnico. La mostra 'Plasmato dal fuoco' accoglie il visitatore nelle sale sublimi del Tesoro dei Granduchi piano terra della reggia di Palazzo Pitti: la scenografia diventa in questo modo un gioco di specchi. La glorificazione del casato mediceo affrescata sulle volte e pareti sembra infatti amplificare l’argomento della scultura barocca fiorentina, che con l’energia plastica e danzante del bronzo celebra a sua volta l’inventiva e il magnifico cosmopolitismo del gusto di Firenze al tempo dei Medici".
Plasmato dal fuoco.
La scultura in bronzo nella Firenze degli ultimi Medici

Tesoro dei Granduchi, Palazzo Pitti, Firenze
Fino al 12 gennaio 2020

Fabrizio Del Bimbo