mercoledì 18 ottobre 2017

Vetri pregiati in mostra al Museo Archeologico di Firenze

La mostra "Pretiosa vitrea. L’arte vetraria antica nei musei e nelle collezioni private della Toscana", che nel titolo si ispira ad un passo del Satyricon di Petronio, si propone di offrire all’attenzione del pubblico e degli studiosi una panoramica sul patrimonio vitreo antico conservato nei principali musei archeologici e in alcune importanti collezioni private della Toscana.
Attraverso ben 314 vasi e frammenti in vetro, di cui 12 faraonici, 11 etruschi 73 greci e 218 romani di varia epoca e provenienza, e lungo un percorso che si sviluppa in 13 vetrine, sarà offerta ai visitatori la possibilità di conoscere e apprezzare un patrimonio dell’arte antica ad oggi pressoché ignoto, nonostante l’assoluta eccellenza delle opere in mostra e il fascino delle loro infinite forme, dei colori variegati, del luccichio dei loro riflessi dorati.




L’esposizione prende avvio dall’Egitto faraonico con una selezione di intarsi, collane e unguentari vitrei delle collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, databili dal II millennio a.C. in poi, che consentono di ripercorrere le fasi più antiche della lavorazione di un materiale che non mancò di affascinare ben presto le altre culture del Mediterraneo antico.
Sarà proprio l’Etruria, prima fra le culture dell’Italia antica, a recepire, sin dall’VIII secolo a.C., il fascino di un materiale nato in Oriente. Fusuerole e fusi in vetro su nucleo friabile, tecnica antichissima, insieme a contenitori per oli profumati, provenienti dalle tombe di Marsiliana, Vetulonia e Tuscania, illustreranno la fortuna del vetro nella cultura dei principi etruschi, per i quali divenne prezioso simbolo di appartenenza ad uno status sociale elitario.
Le importazioni dal Mediterraneo orientale, infatti, sono una presenza costante nei corredi più ricchi del mondo etrusco dal VI sino al III secolo a.C. e grazie ad opere conservate nel Museo Archeologico fiorentino, ma provenienti dai corredi funerari delle più diverse località dell’Etruria interna e costiera, la mostra offre una panoramica estremamente completa ed esaustiva delle più preziose produzioni siro-palestinesi dell’epoca, note anche in numerosi relitti, come quello del Pozzino a Populonia.
Ai nuclei di materiali da Empoli, Luni, Volterra, dalla Siria, da Cipro e dall’Iraq, si aggiungono reperti da contesti come quello delle navi pisane, che offrono un colpo d’occhio spettacolare sulle mille varietà dell’arte del vetro nel mondo romano. Vetri soffiati liberamente o a matrice, coppe a reticelli, nastri, millefiori, bicchieri intagliati a favo d’ape e persino un raro esempio di vetro cammeo, come quello da Torrita di Siena, testimonieranno al visitatore – nel modo più eloquente – quella che è stata la stagione più creativa e innovativa dell’arte vetraria del mondo antico.
La mostra “Pretiosa vitrea”, prima nel suo genere realizzata in Toscana e curata da un gruppo di lavoro che annovera esperti di riconosciuta fama nei diversi settori di competenza, si caratterizza come un’iniziativa di assoluta originalità nel panorama espositivo fiorentino, proponendosi, al contempo, come punto di avvio per una più adeguata valorizzazione del patrimonio vetrario antico nel sistema museale della regione.

Nicoletta Curradi

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