Convegno organizzato dal Centro studi erbario tropicale, dal Dipartimento di Biologia
e dall’Università di Firenze, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze.
Giovedì 5 ottobre, ore 09.00 – Ingresso libero
Auditorium della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze (via Folco Portinari 6 rosso).
Ricordare
un italiano celebrato all’estero, ma poco nel nostro Paese, e dare un
contributo alla ricerca scientifica. È lo scopo del convegno “1817-2017:
bicentenario del viaggio
di Giuseppe Raddi in Brasile” che si svolgerà giovedì 5 ottobre alle
ore 09.00 all’Auditorium della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze,
in via Folco Portinari (Ingresso libero). Un incontro per riscoprire la
figura del fiorentino Giuseppe Raddi, botanico
di fama internazionale, nato nel 1778 e deceduto nel 1836, che è stato
organizzato dal Centro studi erbario tropicale, dal Dipartimento di
Biologia e dall’Università di Firenze, con il sostegno della Fondazione
Cassa di Risparmio di Firenze.
‘’Sarà
una occasione importante – spiega Riccardo Baldini, direttore del
Centro Studi, professore di botanica sistematica e promotore dell’evento
insieme alla dottoressa Lia
Pignotti – per far conoscere un personaggio che ha dato lustro alla
città di Firenze e per ricordare i suoi viaggi tra cui quello in
Brasile, le sue conoscenze e sottolineare il valore del suo archivio
conservato presso la Biblioteca di biologia vegetale di
Firenze. Ma il convegno vuole anche dare rinnovata visibilità al
patrimonio conservato presso il nostro centro, unico in Italia e forse
in Europa per la sua specializzazione tematica in questo settore”.
Si
intende, naturalmente, anche riscoprire una figura poco nota, ma punto
di riferimento imprescindibile per la botanica neotropicale,
specialmente di quella brasiliana, di
cui Raddi fu il primo studioso italiano. La sua vita fu molto
sfortunata. Di origini umili e povere e in difficoltà politiche durante
il regime napoleonico, lo studioso fiorentino si riscattò con il primo
viaggio in Brasile del 1817 che gli diede occasione
di scrivere le sue opere e raccogliere il suo erbario specializzato.
Rientrato a malincuore in Italia nel 1818 per la mancanza di
finanziamenti, accolto dall’invidia e dall’ostilità dei colleghi, morì
povero e misconosciuto nel 1829, a soli 59 anni. La sua
famiglia fu persino costretta a vendere parte delle collezioni
originali dello scomparso per fronteggiare le ristrettezze economiche
seguite alla morte del capofamiglia.
Tra
gli autorevoli relatori al convegno figurano Sir Ghillean Prance, socio
della Royal Society e precedente direttore dei prestigiosi Royal
Botanic Gardens di Kew; Paulo Windisch,
professore di botanica all’Università Federal do Rio Grande do Sul e
presidente della società botanica brasiliana; Piero Delprete, curatore
dell’erbario di Cayenne, nella Guyana francese, su incarico
dell’Institut de Recherche pour le Developpement di Marsiglia;
il giovane Orlando Ortiz, laureatosi all’Università di Panama e
collaboratore nella cura dell’erbario di Raddi all’Università di
Firenze; Hugh Harries, socio associato dei Royal Botanical Gardens di
Kew; Annalisa Managlia, conservatrice dell’erbario dell’Università
di Bologna; Renzo Nelli, bibliotecario presso la sezione di botanica
dell’Università di Firenze.
Di
particolare interesse sarà l’intervento e la testimonianza di Josè
Rafael Raddi, discendente del botanico, che guida un’associazione
impegnata nella celebrazione del bicentenario
dell’indipendenza brasiliana che avverrà nel 2022. In rappresentanza
delle istituzioni saranno presenti Donatella Carmi, Vice Presidente
della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze; Giuseppe De Micheli,
segretario dell’Opera di Santa Croce; Giampiero Maracchi,
presidente dell’Accademia dei Georgofili; Franco Scaramuzzi, professore
emerito ed ex rettore dell’Ateneo di Firenze; David Caramelli,
direttore del Dipartimento di Biologia dell’Università di Firenze.
Nicoletta Curradi
Nessun commento:
Posta un commento