giovedì 29 ottobre 2020

Il filo sottile del coraggio, un nuovo ibro di Gaia Simonetti

 


"Cara Camilla, cara Giovanna. Oggi ti racconto di me...". Due mamme, Camilla Tommasi e Giovanna Carboni, che scrivono un diario. E' il dialogo al tempo della quarantena, tra le mura di casa, di due madri che non si conoscevano, ma le lettere che si scrivono hanno il potere di unirle. Arrivano a chiamarsi “amiche del cuore”. Nasce  “Il filo sottile del coraggio”, curato dalla giornalista fiorentina Gaia Simonetti, con un presente nella comunicazione legata al calcio e al sociale con la Lega Pro, edito da Maria Pacini Fazzi Editore. Da Cerreto Guidi, in provincia di Firenze dove abita Giovanna, a Montemerlo, in provincia di Padova, paese di Camilla, poco distante da Vo', i chilometri e le distanze si annullano con la scrittura. Il loro diario epistolare, che cresce con il supporto di mail e di whatsapp, prende vita in una domenica speciale, il 10 maggio 2020, nel giorno della festa della mamma. E’ inaspettato e inatteso. “L’idea della raccolta di lettere parte dalla telefonata di un’amica, Anna, che mi ha parlato della storia di Camilla- spiega Gaia Simonetti- che ha molte analogie con quella di Giovanna, che conosco per aver diviso una parte di dolore. Il cuore e il coraggio sono alleati fedeli. Insieme sono il punto di partenza. E di ripartenza”. Si raccontano della torta di mele appena sfornata, della poesia imparata a memoria dal nipotino, dei preparativi per il matrimonio della figlia che si sono fermati a causa dell’emergenza socio-sanitaria dettata dal Covid-19, delle videochiamate con i familiari e del telefonino che fa i capricci. Parlano lo stesso linguaggio e scrivono di quanta strada hanno percorso “imbracciando “il coraggio. Hanno ancora occhi capaci di accarezzare il futuro, nonostante il passato continui a trascinare il bagaglio pesante di dolore che, senza remore e senza preavviso, apre la porta per riaffacciarsi nella loro esistenza.  Arrivano a “conoscersi” attraverso le lettere e a promettersi un dono come l’abbraccio. Un abbraccio che riusciranno a darsi nel silenzio della campagna con il cuore che fa rumore e si fa sentire. All'interno si trova anche il testo della canzone "Distanze", scritta dal giovane rapper di Lucca, Alessio Ramacciotti in arte Ramadon. Il libro ha una dedica speciale. “Dedicato a tutti coloro che non ce l’hanno fatta e a coloro che sono impegnati tutti i giorni a salvare vite umane” e si lega ad un progetto sociale.

Gaia Simonetti ci regala un altro suo prezioso contributo letterario, contraddistinguendosi come sempre per la sua spiccata sensibilità. 


Nicoletta Curradi

mercoledì 28 ottobre 2020

La Bonne épouse di Martin Provost apre France Odeon 2020

 

  Non si ferma, nonostante la pandemia, il festival del cinema francese di Firenze che inizia il 29 ottobre con l'anteprima nazionale del film La Bonne épouse, di Martin Provost. 






 La cerimonia d'apertura del festival, le proiezioni e gli ospiti saranno sulla piattaforma online Più Compagnia. Si alza il sipario, giovedì 29 ottobre, sulla XII edizione di France Odeon, il festival del cinema francese di Firenze,  diretto da Francesco Ranieri Martinotti e organizzata in collaborazione con l’Institut Français e Fondazione Sistema Toscana. Il festival, in ottemperanza alle nuove misure restrittive del Dpcm in vigore dallo scorso 25 ottobre, si tiene interamente online,  sulla piattaforma Più Compagnia, in collaborazionecon MyMovies.it, accessibile dai siti www.cinemalacompagnia.it e da www.mymovies.it. Alle 19.45 sarà trasmessa la cerimonia di inaugurazione, alla presenza del direttore Francesco Ranieri Martinotti e del presidente del festival,  Enrico Castaldi. La prima anteprima nazionale di France Odeon2020 sarà il film che vede protagoniste tre talenti del cinema francese, Juliette Binoche, Noémy Lvovsky eYolande Moreau: La Bonne épouse, commedia al femminile di Martin Provost, ambientata in un istituto femminile  alsaziano, dove si insegna alle ragazze della ricca borghesia di provincia a diventare mogli e madri modello. Ma le proteste del Maggio francese e il vento del Femminismo busseranno alla porta dell'austero istituto. (giovedì 29 ottobre alle 20.15). Il film sarà introdotto da un'intervista in esclusiva a MartinProvost, realizzata da Francesco Ranieri Martinotti. Alle 22.30, torna a France Odeon un film già ospitato al festival lo scorso anno, La Vie scolaire, dei registi Grand Corps Malade e Mehdi Idir.  Il film, campione d’incassi al botteghino, racconta la storia di Samia,giovane al primo importante impiego, assunta in una scuola di Saint Denis, alle porte di Parigi, ritenuta da tutti "difficile". Qui scopre i ricorrenti problemi di disciplina degli allievi, la realtà sociale del quartiere e le difficoltà, ma anche la vitalità e l'umorismo degli studenti e dei colleghi. La sua complicata situazione personale la avvicina sempre più a Yanis, studente insolente a cui vuole dare un futuro migliore. Il film vede protagonista Zita Hanrot, che nel 2019 ha visto al festival il Premio L'Essenza del Talento Ferragamo Parfums.Abbonamento a tutti gli spettacoli di France Odeon, € 9,90  Info: www.franceodeon com, .


Nicoletta Curradi 

martedì 13 ottobre 2020

France Odeon 2020 a La Compagnia dal 29 ottobre

 


Dal 29 ottobre al 1° novembre 2020 si tiene la XII edizione del festival del cinema francese di Firenze, France Odeon, diretto da Francesco Ranieri Martinotti e organizzata in collaborazione con l’Institut Français e Fondazione Sistema Toscana. Un festival che stabilisce un ponte virtuale - in questo periodo di difficoltà - tra l'Italia e la Francia, tra due culture e due cinematografie, che da sempre sono molto vicine. E anche quest'anno il festival - in uno scenario più difficile del solito e nel rispetto delle norme di sicurezza - lavora per riuscire a riunire a Firenze il pubblico, gli artisti, i giurati.

A dare il via al festival sarà lo scoppiettante trio di attrici francesi (Juliette Binoche, Noémy Lvovsky, Yolande Moreau) interpreti de La Bonne épouse, divertente commedia al femminile di Martin Pro-vost, ospite a Firenze, ambientata in un istituto femminile dove si insegna alle ragazze della ricca borghesia di provincia a diventare mogli e madri modello, mentre il Maggio francese e il vento del Femminismo bussano alla porta. Doppia proiezione, alla presenza del regista (giovedì 29 ottobre alle 19.30 e alle 22.15).

Dell’autore de La famiglia Bélier, Eric Lartigau, sarà proiettato il film #Jesuislà, un’altra intelligente commedia con uno degli attori più amati dal pubblico francese, Alain Chabat. Stéphane, chef di suc-cesso, stanco della monotonia della propria vita coniugale e lavorativa, si ritrova intrappolato come in un sortilegio d’amore all’aeroporto di Seoul.

Quattro sono le anteprime di film selezionati per la 73esima edizione del Festival di Cannes, che non ha avuto luogo: Rouge, di Farid Bentoumi, interpretato da Sami Bouajila e Zita Hanrot (Premio L’Essenza del Talento a France Odeon 2019), dove il rosso del titolo sta per il colore della polvere tossica prodotta da una fabbrica chimica, che invade le strade e i palazzi di una città di provincia. Conflitti legati all’ambiente e al lavoro che ricordano in chiave francese la drammatica questione dell’Ilva di Taranto.

Les choses qu’on dit, les choses qu’on fait, di Emmanuel Mouret, con Niels Schneider, Camélia Jordana e Vincent Macaigne: intrecci amorosi e tradimenti raccontati dal regista con la sua consueta eleganza e la nitida lente d'ingrandimento, che guarda in profondità nella psiche e nei sentimenti dei suoi personaggi. Per gli amanti del fantasy horror, sempre da Cannes arriva Teddy, dei giovanissimi gemelli Boukherma, con Anthony Bajon e Noémie Lvovsky. Siamo alle pendici dei Pirenei, il prota-gonista Teddy, adolescente in piena tempesta ormonale, è convinto di un essere un licantropo… o forse lo è davvero?

Per quanto riguarda la selezione dei film di Cannes, l'ultimo titolo sarà comunicato nei prossimi giorni

Due i film provenienti dalla 77esima Mostra del Cinema di Venezia. Dal Concorso, Amants, di Nicole Garcia, noir che, oltre a essere il genere di riferimento del film, è anche il colore dell’oscuro lato dell’amore tra Lisa (Stacy Martin) e Simon (Pierre Niney). A presentare il film ci sarà lo sceneg-giatore Jacques Fieschi che, nell’ambito del festival, terrà una masterclass di sceneggiatura. All’in-contro, che sarà diffuso anche sulla piattaforma Più Compagnia (www.cinemalacompagnia.it) sarà aperta a dieci studenti di cinema. Prosegue anche la consolidata collaborazione con le Giornate degli Autori di Venezia da cui viene Cigare au miel, di Kamir Aïnouz. Oppressa dalle regole severe della propria famiglia di origini berbere algerine, Selma (Zoé Adjani) deve lottare per trovare una sua indipendenza ed esplorare liberamente la propria sessualità. Nonostante non sia facile per lei infrangere i tabù fa-miliari e culturali, riesce lo stesso a muovere i primi passi verso l’emancipazione nella Parigi dei primi anni Novanta.

Applauditissimo al Festival di Berlino, Le sel des larmes è il nuovo film di uno dei registi più rigorosi e coerenti del cinema francese d’autore, Philippe Garrel, maestro del bianco e nero. Le prime con-quiste femminili di un ragazzo e il profondo rapporto che ha con suo padre. Con due giovanissimi e talentuosi attori Oulaya Amamra e Logann Antuofermo.

Torna a Firenze Marc Fitoussi, un amico di France Odeon - emblematico rappresentante dello stretto legame tra il cinema francese e quello italiano - per presentare Les apparences, film basato su un romanzo di Karin Alvtegen. Apparenze coniugali, familiari, sociali e morali sono al centro di un tradimento tra Eva (Karin Viard) e suo marito Henri (Benjamin Biolay) direttore d’orchestra di suc-cesso.

Per l’originalità e la qualità artistica de #’EffetDomino, di Jean Bulot e Eloïse Daviaud, il direttore del fe-stival Francesco Ranieri Martinotti ha voluto inserire per la prima volta un prodotto audiovisivo seriale nel programma. Una riflessione sul potere delle piattaforme web, su come queste possano costruire e distruggere notizie, informare o disinformare, lanciare nel firmamento e far precipitare agli inferi con la stessa velocità. La serie sarà disponibile sulla sala virtuale Più Compagnia, insieme ad alcune re-pliche dei film in programma.

La XII edizione di France Odeon sarà come di consueto ricca di iniziative collaterali. Due presen-tazioni di libri: Mario Bava: magicien des couleurs sarà oggetto di un incontro all’Institut français Firenze, venerdì 30 ottobre alle 16.30, tra l’autore Gérald Duchaussoy, direttore della sezione Cannes Classics, e il critico e regista Steve Della Casa. Fresco di stampa, Fellini 23 1/2 (Edizioni Cineteca di Bologna), di Aldo Tassone è un’opera enciclopedica sui film del maestro riminese che sarà presentata al cinema La Compagnia domenica 1 novembre alle 10.30 alla presenza dell’autore e di Piera Detassis. L’incontro sarà preceduto dalla proiezione dell’episodio Toby Dammit, firmato da Fellini, facente parte del film collettivo Tre passi nel delirio.

Di estrema attualità il convegno Italia-Francia e le infrastrutture europee della cultura (venerdì 30 ottobre, ore 11.00, al cinema La Compagnia) che intende aprire una riflessione su quanto sta facendo l’Unione Europea per promuovere, valorizzare e veicolare la cultura e in particolare quella del cinema e dell’audiovisivo, in risposta al dinamismo concorrenziale delle OTT (Google, Netflix, Amazon), in prospettiva dell’utilizzo del Recovery Fund. Molti i relatori tra i quali l’Onorevole Massimiliano Smeriglio (Parlamento Europeo), l’Ambasciatore di Francia in Italia Christian Masset, il direttore di Villa Medici, Sam Stourdzé, il professor Carlo Alberto Pratesi (Università Roma Tre), Fanny Aubert-Malaurie (Département Cinéma Institut Français).

Per quanto riguarda la giuria che assegnerà il premio Foglia d’Oro Manetti Battiloro, possiamo anticipare tre dei nomi dei giurati che ne faranno parte: Piera Detassis, Ema Stokholma e Daniele Orazi.

In occasione dell’inaugurazione che avrà luogo il 29 ottobre alle 18.45 al cinema La Compagnia sarà consegnato il premio L’Essenza del Talento 2020 realizzato in collaborazione con Ferragamo Parfums a Oulaya Amamra, giovane talento del cinema Francese.

Il Festival attribuirà anche il premio Régards Méditerranéens - Sguardi Mediterranei, ispirato alla tradizione di apertura verso il mare della città di Livorno, come riconoscimento al film francese che si richiami all’idea del mare nostrum come culla di tradizioni e culture, habitat irrinunciabili per la civiltà italiana e francese.


Nicoletta Curradi 

venerdì 9 ottobre 2020

A Firenze la prima assemblea dell'associazione degli Ospedali Storici

A Firenze la  prima assemblea nazionale dell’Associazione Culturale Ospedali Storici italiani-ACOSI, la realtà nata per valorizzare e promuovere il patrimonio culturale, artistico e architettonico delle strutture sanitarie e di cura.




Aderiscono ad ACOSI gli enti sanitari e ospedalieri e altri soggetti giuridici pubblici o privati che siano dotati di un patrimonio storico e di beni museali. Gli enti fondativi sono i più antichi d’Italia:  l’Ospedale S.Maria Nuova di Firenze, l’Ospedale Civile Ss. Giovanni e Paolo di Venezia, Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano , l’Ospedale Santo Spirito in Sassia di Roma e l’Ospedale degli Incurabili – MAS di Napoli. 

L'assemblea si è svolta venerdì 9 ottobre, presso la Sala Brunelleschi dell'Istituto degli Innocenti a Firenze. 

Gli interventi sono stati di:

Giancarlo Landini, Presidente Fondazione Santa Maria Nuova Onlus / Presidente ACOSI

Mario Po’, Direttore Polo Culturale e museale Della Scuola Grande di San Marco / Componente Comitato Scientifico ACOSI

Niccolò Persiani, Professore ordinario Università degli studi di Firenze / Presidente Comitato Scientifico ACOSI

Angelo Tanese, Direttore Generale ASL Roma 1 / Vicepresidente ACOSI

Paolo Galimberti, Dirigente dei Beni Culturali dell'Ospedale Maggiore di Milano / Consigliere ACOSI

Michele Tessarin, Direttore Sanitario Ulss 3 Serenissima / Consigliere ACOSI

Gennaro Rispoli, Presidente associazione Il Faro d’Ippocrate e direttore del Museo delle Arti Sanitarie di Napoli / Consigliere ACOSI


Nicoletta Curradi 


martedì 6 ottobre 2020

Un capolavoro di Wright of Derby da Londra agli Uffizi

 Volti spaventati, preoccupati, meravigliati, incuriositi, appena rischiarati nelle loro diverse espressioni dalla luce della lanterna e dal flebile chiarore della luna. Sono i protagonisti del celebre dipinto settecentesco Esperimento su di un uccello inserito in una pompa pneumatica, eseguito nel 1768 dal pittore inglese Joseph Wright of Derby: capolavoro indiscusso della National Gallery di Londra, sbarca per la prima volta in Italia, alla Galleria degli Uffizi di Firenze, dove, esposto da oggi al secondo piano del museo (nella sala 38, tra la stanza che custodisce i dipinti di Leonardo da Vinci e quella di Michelangelo e Raffaello) vi resterà fino al 24 gennaio 2021 nell’esposizione “Arte e Scienza”, curata da Alessandra Griffo. 

 


 

Nella mostra sono poste in dialogo con la grande tela altre opere che illustrano la pratica dello studio a lume di candela, la concentrazione notturna sul lavoro di concetto, come il San Girolamo con due angeli di Bartolomeo Cavarozzi (1617), e il disegno di Enea Vico, L’Accademia di Baccio Bandinelli (1560). Completa l’esposizione l’ottocentesco Orologio da mensola in forma di gabbietta, oggetto prezioso in prestito dagli Appartamenti Imperiali e Reali di Palazzo Pitti, la cui forma evoca direttamente l’uccelliera da cui è stata estratta la colomba protagonista, suo malgrado, dell’esperimento raccontato da Wright of Derby nel suo quadro.

 

Nicoletta Curradi

sabato 3 ottobre 2020

Cardiologi a Firenze per il primo convegno post Covid

   Oltre 1300 cardiologi alla Fortezza da Basso per

CONOSCERE E CURARE IL CUORE,
il primo congresso nazionale post Covid a Firenze




 Con la XXXVII° edizione di CONOSCERE E CURARE IL CUORE è ripartita l’attività congressuale di Firenze Fiera. L’evento, che si svolge alla Fortezza da Basso fino a domenica 4 ottobre è promosso e organizzato e dal Prof. Francesco Prati, presidente della Fondazione “Centro Lotta contro l’Infarto” con sede a Roma ed accoglie nei padiglioni principali (Spadolini, Cavaniglia e Nazioni) e in altri ambienti del fortilizio mediceo quali Ronda, Polveriera, Ghiaie e Volta, oltre 1.300 cardiologi provenienti da tutta Italia.
Il congresso, inizialmente previsto a marzo, posticipato poi a luglio e infine nelle date attuali, aderisce a Firenze Fiera Sicura, il nuovo protocollo di sicurezza normativo e organizzativo varato da Firenze Fiera per la ripartenza in sicurezza degli eventi (https://firenzefiera.it/wp-content/uploads/2020/09/FIRENZE%20FIERA-PROTOCOLLO%20EMERGENZA%20COVID19.pdf)
Grazie alla sinergia di competenze specifiche messa in atto fra Firenze Fiera e la Fondazione per assicurare il pieno rispetto del distanziamento e di tutte le norme anticontagio previste, l’evento, che si attesta fra i primi congressi in presenza in Italia in fase post COVID, si sta svolgendo in assoluta sicurezza.
“Si tratta del primo convegno nazionale in presenza a Firenze nell’era Covid – dichiara Leonardo Bassilichi presidente di Firenze Fiera – organizzato per un cliente importante e fidelizzato da oltre 30 anni, come la Fondazione “Centro Lotta contro l’Infarto’ che ringrazio per la determinazione e coraggio. L’evento, allestito in totale sicurezza nei vari padiglioni e sale della Fortezza, con più di mille cardiologi che hanno deciso di esserci, è la conferma che unendo le forze possiamo farcela”.      
Numerose le innovazioni tematiche di questa edizione: dalla definizione dell’interconnessione quale nuovo paradigma nella lettura delle patologie, alle tecniche di imaging, dagli scenari di medicina personalizzata, ai benefici indotti dalle tecniche interventistiche, sempre più innovative.
Dedicare le giuste ore al sonno, seguire quotidianamente una corretta igiene orale così come non saltare la colazione del mattino risultano abitudini salutari ed amiche del cuore.
Fra i vari temi al vaglio anche quello della salute delle donne che risultano essere le più colpite dalla sindrome coronarica da dissezione coronarica per arrivare all’ultima generazione di farmaci per il diabete.      
Ampio spazio anche al COVID-19: quale lezione abbiamo imparato dal covid-19? Il congresso costituisce infatti il primo importante momento di confronto scientifico in presenza grazie al quale i cardiologi italiani, lontano dalla frenesia dell’emergenza e della pressione mediatica, si confrontano, interrogano e condividono quanto è successo per elaborare le prime riflessioni sistematiche.

Nicoletta Curradi 
Fabrizio Del Bimbo 

venerdì 2 ottobre 2020

Antella, arriva Carrozza 10 a teatro

 

La nuova stagione del Teatro Comunale di Antella presenta Carrozza 10, un bistrot, co-working per tutti e tanti eventi.



Dal 2 ottobre, il Teatro Comunale di Antella diventa più grande, i palcoscenici si moltiplicano, nasce CARROZZA 10, il Vagone della Vedova Begbick, si creano nuovi spazi aggregativi per il territorio con il servizio di un bistrot e di un co-working per tutti, per un pubblico che confidiamo ci accompagni sempre più appassionato e numeroso in questo viaggio che è appena cominciato”.
CARROZZA 10 - Una antica carrozza ferroviaria, con tanto di rotaie ai piedi, che, abbandonati per sempre i binari ha trovato posto nel giardino del Teatro. Il nome è quello del vagone-birreria gestito dall’omonima vedova protagonista del dramma Un uomo è un uomo di Bertolt Brecht. Un bistrot, co-working per tutti e tanti eventi

In programma:
Sabato 3 ottobre la comicità corrosiva di Paolo Migone con Poesie brevi, crude e senza musica.
Domenica 4 e domenica 11 ottobre XXI edizione del Festival internazionale di cortometraggi Schermi Irregolari.
Sabato 10 ottobre  il concerto dei Partners in Crime.

Nicoletta Curradi 
Fabrizio Del Bimbo 

Alla Fondazione Ragghianti due monografiche di Cioni Carpi e Gianni Melotti



Due mostre monografiche riscoprono Cioni Carpi e a Gianni Melotti artisti poliedrici attivi a Milano e a Firenze tra gli anni 60, 70 e 80 del ‘900. L’avventura dell’arte nuova | anni 60-80 Cioni Carpi – Gianni Melotti è il titolo che riunisce due monografiche aperte fino al 6 gennaio 2021 presso la Fondazione Ragghianti.
Le mostre riscoprono questi due artisti fra loro diversi ma accomunati da una vena creativa volta alla sperimentazione. Attivi poi nel periodo di grande fermento per l’arte italiana, quello compreso tra gli anni Sessanta, Settanta e Ottanta del Novecento.

La prima mostra, a cura di Angela Madesani, è dedicata alle sperimentazioni di Cioni Carpi, nome d’arte di Eugenio Carpi de’ Resmini (Milano, 1923-2011).
La Fondazione Ragghianti presenta il percorso artistico di Carpi dal 1960 agli anni Ottanta. Sono esposte circa quaranta opere di grandi dimensioni tra dipinti, installazioni, lavori fotografici, filmati, installazioni, disegni, progetti e libri creati dall’artista in unica copia. Ma anche documenti e cataloghi sull’opera di questo intelligente protagonista dell’arte della seconda metà del XX secolo.
Carpi è stato un personaggio complesso e ricco di sfaccettature.
Dal 1959 al 1980 realizza numerosi film d’artista, attualmente ospitati da importanti archivi, fra i quali quello del MoMA di New York. L’artista lavora molto anche per il teatro. È sua la prima scenografia costituita da un filmato per L’istruttoria di Peter Weiss al Piccolo di Milano nel 1966.
Collabora con alcuni compositori come Paccagnini, Manzoni e Maderna, per i quali, in occasione della messa in scena delle loro opere, realizza filmati e proiezioni. Carpi, unico artista italiano, insieme a Franco Vaccari, a fare parte del gruppo della Narrative Art, ha inoltre utilizzato per la sua ricerca la fotografia, le installazioni, le proiezioni di luce, il video. Nel 1978 e nel 1980 ha partecipato alla Biennale di Venezia in due mostre curate da Vittorio Fagone.

  

La seconda mostra, a cura di Paolo Emilio Antognoli, nasce da una ricerca storica e archivistica, ancora inedita, riguardante l’attività di Gianni Melotti (Firenze, 1953) nel primo decennio che va dal 1974 al 1984. La monografica, in cui sono espose trenta opere dell’artista, si concentra sullo sviluppo storico-artistico e sui rapporti che Melotti ebbe con alcuni artisti dell’epoca.
Artisti come Lanfranco Baldi, Luciano Bartolini, Giuseppe Chiari, Mario Mariotti e altri come Bill Viola. Tutti legati alla sua esperienza in art/tapes/22, studio dedito alla produzione di videotapes per artisti di cui Melotti nel 1974 diviene il fotografo. Melotti era conosciuto infatti più come fotografo che come artista, la cui attività è rimasta quasi del tutto inedita.
In quegli anni Settanta a Firenze vi erano centri chiave (art/tapes/22 video tape production, la Galleria Schema, la Galleria Area e altri) per l’arte contemporanea italiana. Di qui sono transitati grandi nomi dell’avanguardia artistica internazionale: da Vito Acconci, – per citarne alcuni – a Daniel Buren, da Jannis Kounellis a Robert Rauschenberg. Attorno a questi spazi si è sviluppato un nuovo circuito artistico e culturale favorevole alla sperimentazione e incline all’interazione fra diverse attività culturali: architettura e design, editoria e cinema d’artista e i nuovi off-media artistici.
Gianni Melotti è stato senz’altro uno dei protagonisti con un linguaggio concettuale originale e trasgressivo.

Nicoletta Curradi 

Lorenzo Bonechi in mostra alla Galleria Il Ponte

 

Una nuova mostra alla Galleria Il Ponte 




"Lorenzo Bonechi. Delle opere radicali, dipinti e carte 1982-1994" a cura di Carles Marco è una dedica personale a Lorenzo Bonechi, la mostra raccoglie e sintetizza attraverso alcuni grandi dipinti, disegni, una scultura e un nucleo di finissime tempere, il breve percorso creativo dell'artista che si spezza all'apice della sua maturità artistica, nel 1994, a trentanove anni di età, dopo la grande mostra a New York da Sperone Westwater e l'invito alla XLVI Biennale di Venezia per l'anno successivo.

In collaborazione con l'archivio Lorenzo Bonechi

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Lorenzo Bonechi. Delle opere radicali, dipinti e carte 1982 – 1994

a cura di Carles Marco

16 ottobre – 30 dicembre 2020

opening 16 ottobre 2020  ore 17.00


Nicoletta Curradi