venerdì 24 novembre 2017

Galleria Tornabuoni, una nuova mostra di arte moderna e contemporanea

Tornabuoni Arte rinnova il consueto appuntamento annuale con l’esposizione di un’accurata scelta di opere di arte moderna e contemporanea che inaugura venerdì 24 novembre 2017, nella sede di Firenze in lungarno Benvenuto Cellini, 3.
Grazie alla passione e dedizione di Roberto Casamonti che l’ha fondata, Tornabuoni Arte ha saputo, nel corso degli anni, creare un importante circuito espositivo e culturale in Italia e all’estero, coinvolgendo istituzioni pubbliche e private, con una programmazione internazionale, realizzata grazie anche al rapporto consolidato con critici d’arte, curatori e collezionisti.


Quest’anno si celebra anche la trentesima edizione dell’Antologia di arte moderna e contemporanea, raffinata pubblicazione che accompagna e approfondisce non solo le opere in mostra ma anche il complesso e immane lavoro che sta dietro la ricerca e la realizzazione di questa raccolta così unica. Per offrire una migliore consultazione, il catalogo introdotto da un testo di Gino Pisapia, è suddiviso per la prima volta in tre categorie: Artisti Italiani, Artisti Internazionali e Proposte Contemporanee.
Entrando nel vivo dell’esposizione, partiamo con la prima sezione e per la precisione con Carla Accardi, signora dell’astrattismo italiano, pittrice decisiva nel panorama dell’arte italiana del dopoguerra, di cui abbiamo qui due dipinti, Assedio colorato del 1955 e Verdi azzurro del 1962, definiti da quei segni morbidi, fluidi, influenzati dalle tradizioni orientali, che hanno caratterizzato tutta la sua produzione. Di quella stessa generazione che fa proprio il rapporto tra forma e colore, Piero Dorazio è presente con cinque olii su tela, che vanno dal 1956 al 1982, come lo straordinario Red composition (1959), scelto per la copertina di questo libro.
Facendo un passo in dietro nel tempo, opere di particolare valenza storica sono tra le altre: Il ritratto della signorina Concha de Ossa, del 1888 circa, di Giovanni Boldini, recentemente esposto al Complesso del Vittoriano di Roma, nella grande mostra dedicata all’artista; Impressioni di passaggio, dipinto nel 1908 da Umberto Boccioni; il Paesaggio astratto, nettamente futurista, fatto da Giacomo Balla nel 1918; alcuni capolavori di Giorgio de Chirico, al quale la galleria di Londra aveva dedicato una mostra lo scorso ottobre, come Natura morta ariostesca del 1940; di Massimo Campigli è stato scoperto e quindi pubblicato il famoso Bozzetto per l’affresco del Liviano, destinato all’atrio della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Padova, progettato da Giò Ponti, e con il quale, nel 1938, il grande maestro si aggiudicò il concorso al quale partecipavano anche Mario Sironi e Achille Funi; e ancora opere di Felice Casorati, Ottone Rosai, Osvaldo Licini, Ardengo Soffici, Gino Severini e Marino Marini.
Sempre in questa prima parte dedicata all’arte italiana, ci sono cinque mirabili esemplari dei Concetti Spaziali, di Lucio Fontana, dal 1956 al 1962, a testimoniare quell’indagine rivolta nello specifico allo spazio reale che ritroviamo in parte in Polimaterico, del 1958, di Agostino Bonalumi e in una rara Superficie alluminio che Enrico Castellani ha realizzato nel 1972.
Non possono di certo mancare lavori di Alighiero Boetti e Emilio Isgrò, ai quali Tornabuoni Arte ha dedicato mostre importanti e di successo, rispettivamente minimum/Maximum, alla Fondazione Cini a Venezia, in occasione dell’ultima Biennale di Arte, realizzata in collaborazione con l’Archivio Alighiero Boetti, e la retrospettiva di Isgrò che ha toccato le sedi di Milano, Londra e Parigi.
In questo excursus, trovano un posto preminente anche i gruppi e i movimenti che hanno caratterizzato il secondo Novecento, dalla Scuola di Piazza del Popolo, nata a Roma negli anni Sessanta, rappresentata da opere museali di Renato Mambor, Mario Schifano, Tano Festa, Pino Pascali, ma anche l’Arte Povera con Merz, Zorio, Calzolari e la Transavanguardia di Paladino, Chia e De Maria.
Arriviamo alla sezione degli Artisti Internazionali, dove la Tornabuoni Arte è nota per la scrupolosità delle scelte, che comprende Eroded landscape, grandiosa scultura costruita con un delicato equilibrio di oggetti di uso quotidiano, fatti di vetro sabbiato (1988) dall’inglese Tony Cragg, uno dei più noti scultori contemporanei. L’inconfondibile segno di Keith Haring si ritrova in un acrilico su pelle, Untitled, del 1983. L’Ave Maria di Anselm Kiefer, del 2007, ci evoca invece suggestioni legate alla caducità della specie umana e alle distruzioni legate alla storia dell’Europa. Anche qui troviamo splendidi capolavori di artisti che hanno segnato la storia dell’arte del Novecento, da Marc Chagall a Joan Mirò e Jean Dubuffet, da Louise Nevelson a Victor Vaserely e Antoni Tàpies, da Andy Warhol a un maestro della Land Art come Richard Long.
La rassegna si chiude con Proposte Contemporanee, una selezione di lavori di artisti contemporanei che tende ad evidenziare quelle che sono le ricerche più diverse, condotte oggi in questo ambito. Così, tra gli altri, troviamo i “tableaux vivants” di Vanessa Beecroft, attenta nell’indagare il tema del corpo femminile; le sculture dell’armeno Mikayel Ohanjanyan, che ha vinto il Leone d’oro per la Migliore Partecipazione nazionale alla Biennale di Venezia del 2015; i dipinti della norvegese Anne-Karin Furunes che nascono da un’attenta ricerca di foto d’archivio; le opere poetiche create con materiali diversi della giovane Francesca Pasquali e, infine, le superfici vibranti, dall’andamento musicale dei monocromi di Carlo Rea.
Info: Tornabuoni Arte
Lungarno Benvenuto Cellini, 3 – 50125 Firenze
orari apertura mostra: dal lunedì al venerdì (9.00-13.00/15.30-19.30); sabato (11.00-19.00); ingresso libero
Tel. 055/6812697 – Fax 055/6812020 – e.mail: info@tornabuoniarte.it – www.tornabuoniarte.it
Nicoletta Curradi 

martedì 21 novembre 2017

Dal 7 al 12 dicembre il 17° River to River Florence Indian Festival

Ben due titoli candidati agli Oscar 2018 (My Pure Land, UK e Newton, India) saranno proiettati al 17° River to River Florence Indian Film Festival, unico festival in Italia interamente dedicato alla ci-ùnematografia dell’India.

Sarà l’anteprima italiana di Newton, pellicola di satira politica del regista Amit Masurkar, candidata dall’India agli Oscar come Miglior Film Straniero, ad inaugurare il 17° River to River Florence Indian Film Fe-stival, unico festival in Italia interamente dedicato alla cinematografia e alla cultura indiana, a Firenze dal dal 7 al 12 dicembre (Cinema La Compagnia, via Cavour 50r). Il film, presentato alla 67 ° Berlinale, premiato con il prestigioso “International Federation of Art Cinemas”, e reduce dal Tribeca Film Festival e dal Festival Internazionale del Cinema di Hong Kong, dove si è aggiudicato il premio della giuria, è una brillante commedia nera sulla violazione dei diritti umani e la necessità di rafforzare la democrazia. Il regista racconta lo stato della corruzione in India attraverso le peripezie di un giovane e ingenuo impiegato inviato a vegliare sulle elezioni in un piccolo villaggio nella giungla.
A presentare il film, giovedì 7 dicembre alle ore 20.30, Manish Mundra, produttore del film e fondatore della famosa casa di produzione indiana Drishyam Films.


Ma il River to River non si ferma qui e proporrà al pubblico, il 9 dicembre alle 20.30 in anteprima italiana, un altro titolo in lizza come Miglior film Straniero ai prossimi Academy Award, My Pure Land opera prima di Sarmad Masud. Il film, che rappresenterà il Regno Unito alla prestigiosa manifestazione americana (per la prima volta la Gran Bretagna seleziona un film in lingua Urdu come proprio rappresentante agli Academy – ndr), è un western femminista tratto da fatti realmente avvenuti nel Pakistan rurale: la giovane Nazo che, rimasta sola con la madre e la sorella alla morte del padre e del fratello, si trova a lottare contro l’assedio di una milizia di 200 banditi per difendere la loro terra. A presentare il film e incontrare il pubblico in sala sarà l’attrice protagonista Suhaee Abro.
In attesa di scoprire se i due film convinceranno i giurati dell’Academy per entrare nel pool delle nomination, e accedere alla cerimonia degli Oscar il prossimo 4 marzo, il 17° River to River Florence Indian Film Festival proporrà oltre 40 eventi in programma tra proiezioni, mostre, talk, lezioni di cucina ed eventi off, per uno spaccato su una realtà in rapida evoluzione, con i racconti da tutte le regioni dell’India, dove l’esplorazione della sessualità si affianca ai matrimoni combinati, la battaglia per i diritti della comunità LGBT si combina a tradizioni secolari, le donne lottano ogni giorno per conquistare ruoli di primo piano nella società e la comunità richiede a gran voce una democrazia più forte, per tutti.
Il River to River Florence Indian Film Festival, è ideato e diretto da Selvaggia Velo, si svolge con il Patrocinio dell’Ambasciata dell’India, sotto l’egida di Fondazione Sistema Toscana e realizzato con il contributo di Re-gione Toscana, Ente Cassa di Risparmio di Firenze e Ufficio Nazionale del Turismo Indiano di Milano. Il fe-stival si avvale della collaborazione degli sponsor Salvatore Ferragamo, Instyle, Air India, Hotel Roma, Baiana Tour Operator, Pensione Canada e dei partner Fondazione Studio Marangoni, Pocket Films, Amblè, Barone Ricasoli, Cescot Firenze, Indian Association of North Italy, Buh!, Royal India e dei media partner Firenze Spettacolo e Rdf.
Segui il festival sulla pagina Facebook www.facebook.com/rivertoriverfiff, su Twitter e Instagram @river2riverfiff con l’hashtag #R2RFIFF. Per ulteriori informazioni visita il sito www.rivertoriver.it


Nicoletta Curradi

Al Bisonte la mostra di fine anno 2017

Scuola Internazionale di Specializzazione per la Grafica d'Arte Il Bisonte

MOSTRA DI FINE ANNO 2017
23 novembre 2017 - 8 gennaio 2018
 
FONDAZIONE IL BISONTE
via San Niccolò 24/r Firenze
!Vernice giovedì 23 novembre, ore 17.30
 
 
 
Giovedì 23 novembre presso la Fondazione il Bisonte di Firenze, s’inaugura la 34°edizione della MOSTRA DI FINE ANNO della Scuola Internazionale di Specializzazione per la Grafica d'Arte Bisonte. In esposizione oltre 40 opere realizzate dagli allievi che nell’anno 2017 hanno frequentato la Scuola.
La mostra rappresenta un evento molto atteso nel mondo dell’arte e in particolare per igiovani artisti e incisori italiani e stranieri che gravitano intorno al Bisonte. Esporre in questa occasione è un traguardo importante per gli studenti, poiché li pone nel mondo dell’arte con un profilo altamente professionale, ricchi di un’esperienza maturata nel corso di un intenso anno di
studio e lavoro nella Scuola del Bisonte, o per meglio dire nella “bottega d’arte” del Bisonte. La messa in vendita delle opere esposte e del portfolio degli studenti è un altro importante passo, che significa l’ingresso nel mercato dell’arte, oltre che una originale idea regalo.
Durante l’inaugurazione della mostra, la Vice Presidente del Senato Rosa Maria Di Giorgi e i docenti della scuola consegneranno i Diplomi di Specializzazione ai ragazzi che hanno compiuto il percorso di studio annuale della scuola.
!Fondamentale, per il conseguimento di questi Diplomi, il sostegno offerto a nove  meritevoli e selezionati studenti dalle borse di studio che sono state istituite con il contributo della Fondazione Livorno (n. 4), della Fondazione Chianti Banca (n. 2), della Fondazione Alimondo Ciampi (n. 1), della Signora Luisa Romagnoli (n. 1) e della stessa Fondazione Il Bisonte (n. 1).
A corredo della mostra un catalogo stampato da Bandecchi & Vivaldi che, oltre a raccogliere le opere degli artisti in mostra, presenta un dettagliato resoconto sulle iniziative realizzate nel corso del 2017 dalla Fondazione Il Bisonte, ed in particolare quelle formative che sono promosse e realizzate in collaborazione e con il contributo della Fondazione CR Firenze.
Sarà proiettato un video realizzato da una studentessa della scuola.
 
Mostra di fine anno 2017!
Fondazione Il Bisonte
Via san Niccolò, 24/r Firenze
Vernice, giovedì 23 novembre ore 17.30
La mostra rimarrà aperta dal 23 novembre 2017 - 8 gennaio 2018
 
 
Nicoletta Curradi
 

venerdì 17 novembre 2017

La città visibile al Mila Pieralli di Scandicci

Cinque gruppi di cittadini in dieci incontri per sviluppare desideri e utopie, fino a descrivere (quasi a disegnare) un nuovo ideale di Scandicci.
LA CITTÀ VISIBILE è un progetto ideato dall’Accademia dell’Uomo della Fondazione Teatro della Toscana e promosso dal Comune di Scandicci. Sabato 18 novembre, ore 21, va in scena una conferenza-spettacolo al Teatro Studio ‘Mila Pieralli’: grazie all’approccio multidisciplinare di facilitatori e trainer, attraverso l’utilizzo di video, immagini, confronti filosofici ed estetici, attraverso la mimica del corpo dedotta dal Metodo di Orazio Costa e le tecniche del coaching, i cittadini sono stati chiamati a immaginare la città di domani.
Il futuro di una città si traccia attraverso processi di confronto e valutazione non solo tecnici, ma anche culturali. Su tali processi e importante generare dibattiti, idee, valori che provengono da chi il territorio lo vive ogni giorno con le proprie esigenze ed esperienze.
L’ingresso all’evento è libero fino a esaurimento dei posti disponibili.
Prenotazione online obbligatoria su www.teatrostudioscandicci.it/invito-citta-visibile/

Un vero esperimento di democrazia, il punto di connessione tra cittadini e l’immaginazione del futuro dello spazio urbano che vivono ricercato attraverso lo strumento del teatro. Questo è, in estrema sintesi, LA CITTÀ VISIBILE, il progetto di partecipazione pubblica ideato dall’Accademia dell’Uomo della Fondazione Teatro della Toscana e promosso dal Comune di Scandicci, che chiude la prima parte del proprio percorso con una conferenza-spettacolo sabato 18 novembre alle 21 al Teatro Studio ‘Mila Pieralli’.

Inserito parallelamente alle iniziative che l’Amministrazione comunale di Scandicci ha realizzato nell’ambito del progetto “Una città per cambiare”, in occasione dell’aggiornamento del Piano Strutturale e dell’elaborazione del Piano Operativo (i nuovi strumenti che sostituiranno integralmente il Regolamento Urbanistico), il progetto LA CITTÀ VISIBILE parte da una “domanda consueta”, per dare una risposta inedita: l’interrogativo su come si possano inserire i cittadini nel processo di pianificazione dell’immagine ventura della città è risolto facendo apparire sulla scena, è il caso di dirlo, lo strumento del teatro.

Alle consuete riunioni di gruppi di lavoro attorno a un tavolo, all’elenco di dichiarazioni e parole chiave si sostituisce un lavoro sull’espressione fisica, sulla fantasia, sul recupero del contatto con la città e con concetti spesso dimenticati come quello di bellezza. Questo grazie all’Accademia dell’Uomo, lo strumento che il Teatro della Toscana ha basato proprio al Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ come costola del suo Centro di Avviamento all’Espressione per indagare i possibili utilizzi che il teatro, e in particolare il Metodo Mimico di Orazio Costa che la Fondazione impiega come proprio principio formativo, può avere nel miglioramento della vita quotidiana di donne e uomini, magari ibridato con altre discipline, a partire dal coaching.

Guidati dall’ideatore Iacopo Braca, assistito dagli insegnanti CAE Marisa Crussi, Alessandro Scaretti e Michele Redaelli, con la supervisione del Responsabile della formazione del Teatro della Toscana Pier Paolo Pacini, cinque gruppi di cittadini, attraverso un percorso di dieci incontri, hanno sviluppato desideri e utopie, fino a descrivere un nuovo ideale di città. Hanno percorso in lungo e in largo Scandicci e i dintorni, come per riappropriarsene; ne hanno ricostruito la storia, rappresentandola quasi graficamente sul palcoscenico; hanno scavato nel loro voler essere cittadini attivi, cercando fantasia e nuove motivazioni. Il teatro è stato il veicolo scatenante di una catena di riflessioni, e la chiave per aprire la porta di un reale momento di democrazia non legato al solo contingente, ma capace di trovare il particolare nell’ambito di una visione più elevata e generale.

La conferenza-spettacolo di sabato 18 novembre, che prevede la partecipazione dei cittadini coinvolti e degli attori diplomati della Scuola ‘Orazio Costa’, è articolata in cinque quadri diversi. Quattro sono legati a una parola d’ordine – Bellezza, Emozioni, Tempo, Visioni – utile a spiegare il lavoro fatto. L’ultimo veicolerà le domande che sono il risultato degli incontri, e anche l’impegno che viene consegnato all’Amministrazione.

LA CITTÀ VISIBILE non si ferma qui. Il laboratorio proseguirà come forme di impegno comune e collettivo, per essere officina attiva e cassa di risonanza del processo di cambiamento della città.

 Nicoletta Curradi 

mercoledì 15 novembre 2017

Il 24 novembre a Cortona il Premio Semplicemente Donna 5° edizione

Combattere la violenza di ogni genere nei confronti delle donne e celebrare i successi e i traguardi raggiunti rappresentanti femminili semplicemente straordinarie.




 

Il Premio Semplicemente Donna arriva alla quinta edizione mantenendo fede alla mission che è alla base dell'omonima associazione.
“L'intento non è solo quello di consegnare un riconoscimento a figure femminili che si sono distinte nei rispettivi ambiti o hanno dovuto lottare per affermare i propri diritti - spiega Chiara Fatai, vice presidente del comitato organizzatore - la cerimonia di consegna è solo l'ultimo evento in programma di una due giorni che vedrà le premiate di questa edizione incontrare gli studenti degli istituti scolastici cortonesi. Il nostro obiettivo primario è proprio quello di promuovere il dialogo, il confronto e il dibattito con le nuove generazioni per combattere la violenza di genere di ogni genere e non solo”.
L'obiettivo del comitato organizzatore è stato raccolto in pieno dalla Giuria, presieduta da Ivana Ciabatti che ha deliberato di assegnare il prestigioso riconoscimento al Premio Nobel per la Pace Leymah Gbowee, al Premio Sakharov Lamya Haji Bashar, a Lidia Vivoli, a Barbara Stefanelli, a Maria Teresa Lamberti, al Progetto After di Actionaid, a Marina Spadafora e a Imola Giramondi “Mimmina".
“Il lavoro della giuria è stato molto intenso - spiega la presidente Ivana Ciabatti - i nomi che abbiamo scelto sono personalità orti e le loro storie sono davvero molto toccanti. Raccontiamo anche quest’anno vicende di donne che si sono distinte per la loro volontà e coraggio. Donne che hanno continuato ad inseguire i propri sogni sempre facendoli diventare realtà. Siamo certi che queste testimonianze possono essere esempio e fonte di ispirazione. Chiedo ancora una volta alle istituzioni di farsi portavoce delle necessità dell’universo femminile. Servono leggi e regole maggiormente dure ed efficaci per chi commette atti di violenza contro le donne. Non ci stancheremo mai di ripetere questo appello”.
Tra le novità di questa edizione un premio riservato ad un personaggio maschile e in particolare al Console Generale della Repubblica Federativa del Brasile Afonso Alvaro de Siqueira Carbonar. ”Novità di questa edizione condivisa dal comitato organizzatore per mettere in risalto anche l'impegno di un uomo per contrastare il fenomeno della violenza di ogni genere alle donne - spiega Chiara Fatai - il console Carbonar si è particolarmente prodigato per contrastare tale fenomeno all'interno della comunità brasiliana in Italia attivando le procedure del Codice Rosa”.
Il premio giunto alla quinta edizione può contare sulla collaborazione con ActionAid e su importanti patrocini come la Presidenza del Consiglio dei Ministri, l'Unità dei Diritti Umani del Parlamento Europeo Premio Sakharov, della Camera dei Deputati, della Regione Toscana e del Consiglio Regionale della Toscana, della Provincia di Arezzo e del Comune di Cortona.
“Non individualmente ma collettivamente ce la possiamo fare - ha sottolineato la senatrice Donella Mattesini - E’ importante che le donne trovino una ragione per condurre una battaglia comune contro la violenza di genere. Dobbiamo combatterla sul piano culturale e formativo e in questo senso è il coinvolgimento dell’ambiente scolastico e degli studenti è la strada giusta da percorrere. Trovo davvero pregevole anche la scelta di premiare un uomo perché sono convinta che mettere in comunicazione i due sessi sia fondamentale per diffondere un messaggio paritario e dove la bellezza può essere trovata nell’uguaglianza di genere”.
Il programma. Nella mattina del 24 Novembre, alcune premiate incontreranno gli studenti del Liceo Classico e Artistico "Luca Signorelli" e l'istituto superiore "Vegni".
Sarà la giornalista Monica Peruzzi a condurre la serata di venerdì 24 novembre alle ore 21 presso il teatro Signorelli di Cortona. La mattina del 25 Novembre presso la Sala del MAEC di Cortona il Premio Nobel Lymah Gbowee incontrerà gli studenti in un evento pubblico dopo essere stata ricevuta ufficialmente dal Sindaco di Cortona. 

Nicoletta Curradi

Il viaggio Celeste e terrestre di Onofrio Pepe al Museo dell'Opera del Duomo

Apre a Firenze, nello Spazio mostre temporanee del Museo dell’Opera del Duomo, dal 16 novembre al 10 dicembre 2017, l’esposizione di Onofrio Pepe dal titolo “Viaggio Celeste e terrestre”.


Curata da Francesco Gurrieri e Bruno Santi, la mostra vuole accompagnare ilvisitatore nel plurisecolare percorso che ha caratterizzato la scultura d’Occidente, passata dalla plastica pagana a quella cristiana. Un arco immenso di tempo che Pepe ha sempre frequentato, dal dramma di Dèmetra (Cerere o della ‘maternità ferita’) all’intera mobilitazione mitologica (immortalata nella Porta del Mito, oggi nei giardini della Cassa di Risparmio di Firenze), fino alle opere più recenti, alla ricerca di un dialogo atemporale con i simboli della terrestrità e dell’incommensurabilità dei cieli. 

“Onofrio Pepe - scrive Francesco Gurrieri nel catalogo della mostra - ha fatto del mito la sua metafora, la ragione della sua creatività e della sua poetica; ha esplorato con una serrata inchiesta intellettuale tanti soggetti mitologici, dai fauni alle divinità silvestri, dai centauri alla Medusa e al Perseo, indugiando in modo particolare sul tema del Ratto d’Europa e sul Volo di Icaro, portandosi dietro l’emozione, le ansie, i dolori di intere generazioni educate alla leggenda. Ma anche lavorando e affinando la forza espressiva delle sue opere di materia terragna, quasi tramutandola in bronzo con tecnica personalissima”. 

L’esposizione si apre con una serie di steli che evocano le divinità pagane; subito dopo il visitatore si trova di fronte ad Icarometafora meravigliosa dell’aspirazione al cielo del genere umano ma anche della sua sfrenata ambizione e della sua limitatezza. Vicino, una figura di Madre, tragicamente china su se stessa a formare un monolito di dolore e disperazione. In questa figura di Madre la materia è lasciata al suo colore naturale di creta cotta, quasi a sottolinearne l’appartenenza alla terrestrità. E poi, tra le altre opere, le due centrali della mostra: l’Annunciazione e la Deposizione. Nell’Annunciazione di Onofrio Pepe, afferma Francesco Gurrieri, “L’incontro, il dialogo, trepido e misterioso e il turbamento di quella giovane sono resi plasticamente universali dal nostro Artista”. La Deposizione è, a oggi, l’opera più drammatica della scultura di Onofrio Pepe. La composizione è drammaticamente sintetica: il Cristo è a terra, accolto dalla Madre, in alto, eretta una figura che simboleggia la Disperazione, irreversibile e metastorica. Forse l’Arcangelo della Morte, forse l’Arcangelo che conduce nella luce santa. Sono numerose le interpretazioni della Deposizione date dagli artisti nel tempo; chi ne ha dato un’iconografia pacata, rassegnata, del destino del Cristo; chi, invece, un’immagine ribelle, che rifiuta quell’epilogo. Qui, Pepe, porta a sintesi i due sentimenti: il circoscritto indissolubile amore tra madre e figlio, il grido disperato d’inaccettabilità del dramma consegnato all’Arcangelo.

“Viaggio Celeste e terrestre” di Onofrio Pepe è l’ultima mostra del ciclo espositivo curato dal precedente Consiglio di Amministrazione dell’Opera di Santa Maria del Fiore.

Accompagna l’esposizione un catalogo, edizioni Polistampa, con testi di Francesco Gurrieri e Dominique Charles Fuchs.

 Nicoletta Curradi

sabato 11 novembre 2017

Agrobiodiversità protagonista ad Alberese

I giorni 9,10 e 11 novembre, presso il Granaio Lorenese della Tenuta di Alberese, Grosseto, l’Ente Terre Regionali Toscane,  ha organizzato una tre giorni di lavori dedicati alla valorizzazione dell’agrobiodiversità in Europa e in Italia.
Questa iniziativa fa parte di un sistema più ampio di attività che la Regione Toscana porta avanti sul tema, considerato l’immenso patrimonio agro-biodiverso che la caratterizza. La Regione ha iniziato, infatti, ad attuare politiche di tutela delle risorse genetiche locali sin dal 1997, creando un sistema di protezione costituito da “coltivatori custodi” – che si occupano della conservazione in-situ delle risorse genetiche – e sezioni delle banche del germoplasma – presso cui si realizza la conservazione ex-situ delle varietà. Attualmente, all’interno dell’inventario della Regione Toscana, sono registrate 871 risorse genetiche, sia vegetali che animali.



Nell’ambito dell’iniziativa, i giorni 9 e 10 Novembre si è tenuto un convegno, di portata internazionale, che ha visto la partecipazione di agricoltori e esperti provenienti da diversi stati europei che hanno condiviso le loro esperienze con gli agricoltori toscani.
Il 10 e 11 Novembre, ad Alberese – Grosseto, si è svolta la “mostra-mercato del coltivatore custode”, dove gli agricoltori esporranno le proprie produzioni provenienti dal patrimonio della agrobiodiversità Toscana. La mostra-mercato si e' svolta nella Tenuta di Alberese in località Spergolaia,   presso lo storico Granaio Lorenese.
Direttamente i butteri hanno organizzato visite guidate  alla storica Selleria della Tenuta di Alberese e al Granaio Lorenese.

Nicoletta Curradi