martedì 23 aprile 2024

All'ippodromo del Visarno "Cesare Meli" va in scena la 197^ Corsa dell'Arno

  




Cancelli aperti dalle 12:30; torna il pop-up bar del Twiga Beach Club. Importante impegno per il sociale


Giovedì 25 aprile, all’Ippodromo del Visarno “Cesare Meli” (piazzale delle Cascine, 29) si corre la storia del galoppo. Torna con la sua 197ª edizione la “Corsa dell’Arno”, la competizione al galoppo più longeva d'Italia. Istituzionalizzata dal 1827 come Premio dell’Arno, aveva preso vita già da tempo come sfida tra appassionati non solo toscani, ma anche francesi, russi e inglesi all’epoca del prospero Granducato. 


Dopo quasi due secoli, l’ippodromo fiorentino gestito dalla famiglia Meli mantiene forte la tradizione, non senza un tocco “british” dato dalla collaborazione con il Consorzio Il Cappello di Firenze e grazie alla quale è nato nove anni fa il concorso “Il cappello più bello per Corri la Vita”. 


Un evento nell’evento quello del concorso, un’elegantissima disfida a suon di velette e tese larghe per le signore e i più piccoli, per altro con uno scopo nobilissimo: quello di raccogliere fondi per “Corri la vita”, l’associazione guidata da Eleonora Frescobaldi, impegnata ad aiutare le donne colpite da tumore al seno e a finanziare progetti per la prevenzione, la diagnosi precoce e la cura della malattia.


 


Sport, moda, solidarietà, quindi, ma anche mondanità. La 197ª edizione della Corsa dell’Arno, infatti, vedrà come sempre un programma ricchissimo di eventi e sarà un’ottima occasione per appassionati e non per passare una giornata tra purosangue e iniziative ideate per soddisfare tutti i gusti.


L’apertura dei cancelli è fissata per le 12:30 (biglietto di ingresso €5, gratuito per i bambini). Madrina della manifestazione è Miss Italia, che sfilerà in pista con le autorità e sarà a disposizione per le foto ricordo con il pubblico.


 


La Corsa dell’Arno è stata presentato questa mattina (23 aprile) alla Club House dell’ippodromo da Carlo Meli della Sanfelice. Insieme a lui, Cosimo Guccione, assessore allo Sport del Comune di Firenze, Alessio Marzi, presidente Consorzio del Cappello di Firenze, Eleonora Frescobaldi, presidente di Corri la Vita Onlus, Ornella Pontello, del Comitato organizzatore di Corri la Vita e il Capitano Jonathan Cosentino dell’Istituto di Scienze Militari Aeronautiche (ISMA).


«Ci avviamo al galoppo, è proprio il caso di dirlo, verso un traguardo incredibile. Le 200 edizioni si avvicinano e noi continuiamo a fare del nostro meglio per onorare questa grande corsa, che fa parte della storia dell’ippica in Italia e non solo – esordisce Caro Meli della Sanfelice – La Corsa dell’Arno apre l’ippodromo a un pubblico vasto e variegato che noi siamo lieti di accogliere con un altrettanto variegata offerta di iniziative. Come sempre sport, eleganza, mondanità, solidarietà e sociale trovano nella Corsa dell’Arno un punto di unione, di collaborazione».


«È una corsa che ha fatto la storia del galoppo italiano e non solo – sottolinea l'assessore allo sport Cosimo Guccione – un appuntamento imperdibile per tutti i fiorentini: nelle precedenti edizioni intere famiglie hanno partecipato a questa giornata grazie anche a tutte le iniziative collaterali proposte dagli organizzatori. Sono certo che anche quest'anno Firenze saprà rispondere in modo adeguato a questo appuntamento così importate per lo sport cittadino e nazionale e per una bella iniziativa di beneficenza dedicata a “Corri la Vita”».


«Anche quest’anno noi di “Corri La Vita” siamo felici di far parte di questo evento fiorentino straordinario. L’impegno e la fantasia che sono stati messi in campo in occasione di questa edizione della Corsa dell’Arno rappresentano un’ulteriore conferma dell’affetto che Firenze ci manifesta costantemente – dice Eleonora Frescobaldi – Siamo orgogliosi come sempre di poter destinare ciò che ci viene donato a progetti concreti di aiuto e di sostegno alle donne che devono fronteggiare una sfida dura e impegnativa quale quella del tumore al seno».


«Con questa nona edizione del concorso del “Cappello più bello per Corri la Vita”, rinnoviamo con le nostre creazioni una giornata di sport e di eleganza fiorentina, contribuendo così con il nostro saper fare alla raccolta fondi per l’Associazione – aggiunge Alessio Marzi, presidente del Consorzio – Alla Corsa dell'Arno, la corsa al galoppo più antica d'Italia, il Consorzio Il Cappello di Firenze è rappresentato da 5 aziende con secoli di lavoro alle spalle tracciati sulla strada della tradizione, della storia della moda e del costume producendo cappelli realizzati esclusivamente in Italia e venduti in tutto il mondo».


Entrando nei dettagli del programma, lo spettacolo del galoppo avrà inizio alle 15 con sette corse di alto livello per purosangue ed Angloarabi. La giornata offrirà anche la tappa del Campionato Pony per bambini e ragazzi. Il culmine arriverà con la Corsa dell’Arno, prevista alle 18:40.


 


Il concorso “Il cappello più bello per Corri la Vita” si terrà a partire dalle 16 sulla terrazza dell’ippodromo e vedrà in gara i cappelli più eleganti ed estrosi. Per partecipare è previsto un contributo minimo di €10, interamente devoluto a Corri la Vita (anche parte dell’incasso proveniente dai biglietti di ingresso all’ippodromo andrà alla onlus fiorentina). Saranno premiate le prime tre signore nelle categorie "Eleganza" e "Creatività"; la categoria "Junior" è riservata ai bambini. I premi in palio sono messi a disposizione da sponsor quali Starhotel, Dreoni, WTB hotels, Angela Caputi, Dr. VRANJES e tanti altri.


 


Tra le iniziative collaterali, dopo il successo dell’anno scorso, torna il pop-up bar del Twiga Beach Club: una vera e propria spiaggia targata Twiga realizzata all’ippodromo e animata dal dj-set di Stefano Carpi, resident al celebre club della Versilia.


 


Per gli amanti della lettura, da non perdere l’incontro con Pietro Santetti, che ha debuttato nel mondo della letteratura nel 2022 con "Uomini di cavalli" dopo 24 anni di competizioni equestri. Santetti ha subito vinto un premio speciale al prestigioso Viareggio-Rèpaci, edizione 2023.


 


Tra una corsa, un libro e un drink, sarà possibile assaggiare le specialità preparate dai food-truck presenti (Batoni, Pizza Pig e Crazy Horse) che spazieranno dal dolce al salato: dai gelati alla pinsa romana, dalle crêpes alle più tipiche schiacciate.


Per i più piccoli ci sarà l’occasione di ammirare, accarezzare e fotografare i cavalli, grazie anche alla collaborazione del reparto a cavallo della Polizia municipale di Firenze. Riservati ai bambini anche i laboratori sui cappelli e speciali attività di animazione. 


 


Accanto al divertimento, riveste un ruolo importante quest’anno il contributo sociale che la Corsa dell’Arno vuole dare. Da una parte c’è la collaborazione con l’Associazione Trottatori Defender, che si occupa del ricollocamento dei cavalli da corsa a fine carriera. Dall’altra, quella con il Centro Ascolto Antiusura della Misericordia di Rifredi, che lavora per promuovere il gioco responsabile.


In caso di pioggia, il concorso “Il cappello più bello per Corri la Vita" e tutte le attività potranno essere svolte al coperto. I cancelli del Visarno saranno aperti alle 12:30, con le corse che avranno inizio alle 15. la Corsa dell’Arno partirà alle 18:40. Il concorso “Il cappello più bello per Corri la Vita” alle 16.


Fabrizio Del Bimbo 

venerdì 19 aprile 2024

Firenze dedica il sottopasso di viale Milton all'avvocato Raffaello Torricelli

 



Fu una delle figure più rappresentative del mondo cattolico, culturale e politico cittadino. Cerimonia alle 11 di domani, venerdì 19 aprile in viale Milton


Il sottopasso di viale Milton - viale Strozzi sarà dedicato all'avvocato Raffaello Torricelli, una delle figure più rappresentative del mondo cattolico, culturale e politico fiorentino.

La cerimonia di intitolazione si svolgerà domani, venerdì 19 aprile, alle 11. Sarà presente l'assessora alla toponomastica e alla cultura della memoria.

Nato a Firenze il 10 agosto 1910, si era laureato in giurisprudenza nel 1933 con Piero Calamandrei. E' stato consigliere comunale di Firenze (1951) nell' ambito del suo impegno nella Democrazia cristiana, all' epoca profondamente segnata dal cattolicesimo sociale del sindaco Giorgio La Pira. Dal 1960 al 1969 è stato presidente dell' Azienda di Turismo di Firenze, e in tale veste ha ideato e realizzato il complesso Palacongressi-Palaffari. E' stato presidente dell' Associazione Nazionale delle Aziende di Turismo fino al 1967, consigliere e poi presidente dell' Istituto di Credito Fondiario della Toscana (1980-1994), presidente della Salt (Autostrada Liguria-Toscana). Ha anche ricoperto ruoli di primo piano nella Cassa di Risparmio di Firenze, nel cui ambito ha contribuito alla restituzione alla città dell'eredità Bardini. E' stato presidente per 20 anni della Federazione Italiana Amici dei Musei. Ha pubblicato un gran numero di libri sulla storia fiorentina (in particolare 'Firenze e i fiorentini - Psicologia di una città', edito da Polistampa).


 


Raffaello Torricelli Biografia

Raffaello Torricelli nacque a Firenze il 10 agosto 1910 e a Firenze morì il 18 settembre 2005. Si laureò giovanissimo, nel 1933, in giurisprudenza discutendo la tesi con Piero Calamandrei, del quale conservò sempre profonda stima e che considerò maestro e cittadino esemplare. Aveva intrapreso lo studio di tale disciplina anche su consiglio di Giorgio La Pira di cui fu collaboratore e amico.

Esercitò senza interruzione la professione di avvocato, a lui congeniale per i rapporti umani che gli permetteva di instaurare.

Per i fiorentini che avevano la fortuna e il piacere di conoscerlo fu semplicemente "l'avvocato". Per spirito di servizio non si è mai sottratto agli incarichi pubblici che nel tempo gli sono stati affidati a cui si è dedicato con impegno, responsabilità, saggezza e grande creatività nel dare vita a iniziative innovative e proiettate verso il futuro.

Consigliere comunale, durante il primo mandato del sindaco Giorgio La Pira, dal 1960 al 1969 è stato presidente dell'Azienda Autonoma di Turismo, promuovendo molte attività di rilievo, tra le quali le mostre di Le Corbusier (1963) e Alvar Aalto (1965) e la istituzione delle Mostre mercato d'Arte Contemporanea a Palazzo Strozzi.  Uno dei suoi grandi impegni in qualità di presidente dell'Azienda di Turismo fiorentina fu quello per la realizzazione del Palazzo dei Congressi, negli anni '60.

Ha lasciato l'impronta della sua personalità anche in altri campi della cultura fiorentina.  Con anticipo sui tempi ha considerato la moda come componente fondamentale della cultura, dal '62 al '65 è stato presidente del Centro Moda di Firenze e nel '83 ha fondato, restandone presidente per dieci anni, l'Associazione Amici della Galleria del Costume di Palazzo Pitti.   È stato tra i fondatori e presidente dell'Associazione Amici dei Musei e dei Monumenti Fiorentini per 27 anni, dal 1970 al 1996, oltre che essere stato fra i fondatori e gli animatori della FIDAM, Federazione Italiana delle Associazioni degli Amici dei Musei, promuovendo l' impegno dei cittadini nel sostegno al patrimonio artistico della città. Durante la presidenza degli Amici dei Musei ha cercato e raggiunto una soluzione alla questione dell'Eredità Bardini che, inserita nella Fondazione Bardini Peyron, con la gestione della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, ha permesso di aprire al pubblico il parco, il giardino e la villa. Concorse alla costituzione del Centro di servizi per il Volontariato come organismo unitario regionale 

La sua attività e il suo impegno gli hanno valso il conferimento della Medaglia d'oro da parte del Ministero della Pubblica Istruzione e del Fiorino d'oro dal Comune di Firenze.

Raffaello Torricelli ha scritto numerosi volumi. Fra tutti "Psicologia di una città: appunti per un ritratto" (Libreria Editrice Fiorentina, 1975) che resta una delle pubblicazioni più ricercate per chi vuole conoscere Firenze.


Nicoletta Curradi 

giovedì 11 aprile 2024

Umanesimo Contemporaneo. Il paradigma Olivetti a Firenze: utopia 'concreta' e cultura d'impresa



Firenze e la speciale dedica all’ingegner Adriano Olivetti da Ivrea, la cui storia imprenditoriale coinvolse anche la città lasciando segni tuttora visibili. In occasione del 123° anniversario della nascita dell’imprenditore piemontese, Seeds of Florence - la rivista su Firenze contemporanea, aperta al mondo, fondata e diretta da Sabrina Guzzoletti - propone l’incontro dal titolo "Umanesimo Contemporaneo. Il paradigma Olivetti a Firenze: utopia 'concreta' e cultura d'impresa" che si terrà giovedì 11 aprile 2024 alle ore 18.00 a Palazzo Olivetti, in via Santa Caterina d'Alessandria 32, con ingresso libero.


Presentati dalla stessa direttrice Guzzoletti e da Claudio Formisano (Divisional manager di Fideuram), interverranno all’incontro l’architetto Egidio Raimondi (che parlerà di “Palazzo Olivetti: un’architettura orientata al futuro”), il professor Giovanni Maggio (che interverrà su: “Palazzo Olivetti. L’opera, i giorni”) e la professoressa Caterina Toschi (il cui intervento sarà incentrato su “L’idioma Olivetti ‘1952-1979’: il CISV - Centro Istruzione e Specializzazione Vendite di Firenze”).


La storia di Palazzo Olivetti

Nata nell'ambito della collaborazione tra Seeds of Florence e Banca Fideuram (Firenze), l’iniziativa si pone l’obiettivo di ripercorrere la storia di Palazzo Olivetti, uno dei più iconici dell'architettura strutturalista nella nostra città. Firmato dall'architetto Alberto Galardi alla fine degli anni Sessanta, l’edificio non vedrà mai realizzata la facciata originale, più articolata e audace dell'attuale. La Soprintendenza fiorentina, infatti, approverà il progetto, ma a condizione che si adegui la facciata al contesto urbano. La struttura innovativa e ardita del palazzo collocato appena dentro la cerchia dei viali fiorentini si sorregge sui soli corpi scala/ascensore alle sue estremità: la piastra rigida della copertura sostiene ciascun piano attraverso dei tiranti, liberando da altri ingombri strutturali la facciata in vetro che così appare dotata di un fascino del tutto particolare. All'interno questa soluzione consentirà la creazione di ambienti in open landscape, uffici panoramici in cui attua una simbiosi tra ambiente esterno (la città) e il luogo di lavoro. Nel sottosuolo viene realizzato un parcheggio interrato, il primo autosilo meccanico in città, al quale accedere attraverso un elevatore, di recente reso completamente automatico tramite un sistema elettronico di riconoscimento e accesso dei veicoli. Olivetti cercò di migliorare le condizioni di lavoro all'interno delle sue fabbriche introducendo la bellezza e mettendo al centro il benessere e la formazione degli operai.


L’Ingegnere e Firenze

Negli anni in cui si costruiva la sede fiorentina, l'imprenditore di Ivrea aveva già inaugurato a Firenze la prima scuola di marketing aziendale al mondo, il CISV (Centro di istruzione e specializzazione vendite) per la quale prese in affitto le ville medicee della famiglia Acton realizzando un vero e proprio Campus. Per circa un ventennio, dal 1954 al 1979, si svolsero percorsi formativi di eccellenza, basati su un modello di insegnamento interdisciplinare di tipo umanistico, in cui filosofi e laureati in lettere dialogavano con tecnici e ingegneri. Durante questi anni Adriano Olivetti assunse 700 nuove risorse, scegliendo di investire sul capitale umano anziché ricorrere al licenziamento, rilanciando così le vendite dei prodotti sul mercato estero. Non fu casuale la scelta di Firenze, città d'elezione per il suo prestigio culturale e la sua posizione nel cuore del Paese, per accogliere gli allievi del CISV. Durante questo ventennio la città incarnò il potenziale evocativo di centro d'arte internazionale, marchio di qualità e di saper fare, luogo di eccellenza, dalla quale attingere quella cultura umanistica che avrebbe nutrito per molti anni il modello di pedagogia industriale di Adriano Olivetti, con la sua idea di giustizia sociale come unica forma di progresso ammissibile, formando 'uomini liberi' con l'aiuto della bellezza e della conoscenza. La storia della Olivetti continuerà negli anni, anche dopo la chiusura della sede fiorentina, dando vita ad una vera e propria 'cultura visiva'. Il brand Olivetti entrerà nella storia del design come patrimonio identitario e idioma inconfondibile della cultura industriale italiana, testimoniato dai negozi e spazi di vendita olivettiani, realizzati da Gae Aulenti, Ignazio Gardella, Leo Lionni, Carlo Scarpa, Studio BBPR, e dalle avveniristiche mostre Olivetti Design in Industry, presso il Museum of Modern Art di New York (ottobre-novembre 1952), Stile Olivetti (1961-1966), Formes et Recherche (1969-1971) che fecero il giro del mondo. 


I relatori dell’incontro

Egidio Raimondi è bio-architetto, libero professionista, docente e divulgatore, già Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Architetti di Firenze, attivo in numerose associazioni culturali ed ecologiste.

Giovanni Maggio, già docente di comunicazione d’impresa alla Facoltà di Scienze Politiche, Università di Firenze, manager Olivetti (1961-1989), ha diretto la scuola centrale della formazione commerciale, la Divisione prodotti per ufficio, la Pubblicità di Gruppo. Oggi è Presidente Onorario di ‘Olivettiana’ l’associazione che trasmette e promuove i valori e le buone pratiche olivettiane.

Caterina Toschi è professoressa associata di Storia dell’arte contemporanea e di storia della fotografia all’Università per Stranieri di Siena.


Nicoletta Curradi