venerdì 27 gennaio 2023

Un manifesto per far crescere il volontariato, delegati Csv a convegno




Oltre 200 fra delegati dei Csv, rappresentanti del terzo settore, delle fondazioni bancarie e delle istituzioni attesi a Firenze per la presentazione del manifesto con cui i Centri di servizio hanno deciso di riscrivere la propria vision per la crescita del volontariato 



25 anni sono l’età giusta per guardarsi indietro, riflettere sul cammino fatto e ripartire con un nuovo sguardo sulle sfide da affrontare nel futuro.


È questo lo spirito del percorso fatto in questo ultimo anno e mezzo da CSVnet, l’associazione nazionale che riunisce i 49 Centri di servizio per il volontariato (Csv) attivi in Italia dal 1997, con l‘obiettivo di rileggere i profondi cambiamenti del presente – gli adempimenti legati alla riforma del terzo settore, i nuovi bisogni sociali nati dalle emergenze degli ultimi anni – e costruire una nuova visione comune per rilanciare la funzione dei Csv quali agenti di sviluppo del volontariato nei territori.


“È il punto di arrivo, e ripartenza, - spiega la presidente di CSVnet, Chiara Tommasini - di un anno e mezzo di incontri, sessioni di approfondimento e laboratori culturali che hanno coinvolto oltre mille persone, tra i componenti della governance e buona parte degli 800 addetti e migliaia di volontari che ogni giorno, grazie al contributo delle fondazioni di origine bancaria, supportano 50mila organizzazioni che in ogni regione, fra le tante azioni, aiutano le persone più fragili, tutelano i diritti, promuovono la cultura della solidarietà nelle scuole, fra i giovani”.


L’esito di questo processo di partecipazione è stato la scrittura collettiva di un manifesto di intenti che verrà presentato venerdì 27 e sabato 28 gennaio, presso l’Innovation Center di Firenze.


L’iniziativa, dal titolo “Fare bene insieme. Consolidare ed evolvere. Luoghi per parlare di vision: meeting dei Csv”, organizzata in collaborazione con il Cesvot e con il sostegno di Crédit Agricole Italia e Innovation Center Fondazione CR Firenze, sarà occasione per riflettere insieme ad oltre 200 partecipanti provenienti da tutta Italia – delegati dei Csv, delle principali reti nazionali del terzo settore e delle fondazioni bancarie - il documento di vision che è frutto del processo di ascolto ed elaborazione realizzato in questi mesi.


Il programma prenderà il via venerdì 27 gennaio alle 14, con i saluti istituzionali dell’assessora al comune di Firenze, Sara Funaro, di Luigi Paccosi, presidente Cesvot e di Carmine Paolantonio, responsabile del Servizio Crescita di Crédit Agricole Italia.

A seguire l’intervento della presidente di CSVnet Chiara Tommasini, che introdurrà i quattro workshop dedicati ad alcuni fra i temi strategici che animano il manifesto.


Il primo “Sviluppo organizzativo e capacity building” è dedicato a come accompagnare le associazioni in processi di cambiamento per progettare nuovi interventi ed essere più vicine ai cittadini. Vedrà la partecipazione di Carlo Andorlini, docente presso l’università di Firenze ed esperto di innovazione sociale e design dei servizi, oltre a Massimo Giusti, segretario generale della Fondazione Onc – Organismo nazionale di controllo dei Csv -, alla direttrice del Csv Cosenza Mariacarla Coscarella e la moderazione della direttrice del Csv Imperia Savona, Anna Maria Camposeragna.


Il tema della co-progettazione e co-programmazione e della collaborazione fra terzo settore e istituzioni è al centro del secondo workshop su “Istituzioni e territorio” condotto dal direttore del Csv Emilia Arnaldo Conforti e con gli interventi di Andrea Marchesi, Università Bicocca di Milano, insieme al vice capodipartimento della Protezione civile Titti Postiglione, il sindaco di Pesaro e presidente Ali (Autonomie locali italiane) Matteo Ricci e il vicepresidente di CSVnet Simone Bucchi.


Una delle lezioni apprese dalla pandemia è stata l’importanza di intercettare la voglia di impegno di migliaia di cittadini che hanno dato in modo spontaneo un contributo fondamentale alla tenuta delle comunità. Proprio al rapporto fra “Volontariato organizzato e forme fluide” è dedicato il terzo workshop che sarà animato dall’intervento introduttivo di Ennio Ripamonti, psicosociologo dell’università degli studi di Milano, a cui seguirà il contributo del direttore del Forum terzo settore, Maurizio Mumolo e della direttrice di CSVnet Lombardia Claudia Ponti, moderati da Niccolò Gennaro, direttore del Csv Padova Rovigo.


Le risorse, non solo economiche per lo sviluppo delle comunità è il tema guida dell’ultimo workshop "Le risorse per le comunità" che sarà aperto da Andrea Morniroli, esperto di processi di sviluppo, con gli interventi di Giorgio Righetti direttore generale di Acri, il presidente di Asvis, Pierluigi Stefanini, Luigi Paccosi, presidente Cesvot e la moderazione di Elisa Corrà, presidente Csv Belluno Treviso.

 


“Prospettive di sviluppo del volontariato nei territori” è il titolo della tavola rotonda, moderata da Francesco D'Angella di Studio Aps, che animerà la seconda giornata dei lavori in programma dalle 9 alle 13. Ad interagire sul tema, insieme alla presidente di CSVnet Chiara Tommasini, il viceministro al Lavoro e Politiche sociali Maria Teresa Bellucci, Francesco Profumo presidente Acri, Carlo Borgomeo presidente Fondazione Con il Sud, Vanessa Pallucchi portavoce del Forum terzo settore e Stefano Locatelli, vice presidente Anci.

I lavori, che prevedono i saluti del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e di quello della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze Luigi Salvadori, saranno arricchiti da una lettura teatrale dedicata al manifesto dei Csv dell’attrice Daniela Morozzi con le musiche dal vivo eseguite dal musicista Giuseppe Scarpato.

“Animare i territori per generare collaborazioni nelle comunità” è il titolo dell’ultimo intervento a cura di Ivo Lizzola, professore di Pedagogia università degli studi di Bergamo a cui seguiranno gli interventi conclusivi della presidente e del direttore di CSVnet, Chiara Tommasini e Alessandro Seminati.


La giornata di sabato 28 gennaio sarà trasmessa in diretta streaming sul canale YouTube di CSVnet. 


Nicoletta Curradi

mercoledì 18 gennaio 2023

Christian Balzano. Fuori dal mondo a Palazzo Medici Riccardi


Christian Balzano. 

Fuori dal Mondo


A cura di Marco Tonelli


Palazzo Medici Riccardi – Firenze


Dal 19 gennaio al 12 marzo 2023




 

 Si intitola Christian Balzano. Fuori dal mondo la mostra, promossa da Città Metropolitana di Firenze con il patrocinio di Regione Toscana, organizzata da MUS.E e Casa d'Arte San Lorenzo e curata da Marco Tonelli, che apre al pubblico il 19 gennaio 2023 a Palazzo Medici Riccardi (fino al 12 marzo).


 


“È su questa terra che gli uomini esercitano il potere e bramano ricchezze, gettando l’umanità nel caos e scatenando guerre fratricide”: così si legge nella mappa incisa intorno al 1580 dal cartografo Epichtonius Cosmopolites, raffigurante il cappuccio di un giullare con il mondo al posto del volto.


Proprio ispirato da questa eccentrica immagine che parla di vanitas e follia degli uomini, Christian Balzano ha ideato il progetto espositivo Fuori dal mondo che vuole sollevare interrogativi sulla condizione del pianeta e soprattutto porre una domanda fondamentale: “Può l'identità storica e culturale di un luogo, di una comunità, essere completamente sconvolta e cambiata dalla convivenza con altre persone, con identità diverse?”.


 



Intorno a questa domanda si articola una mostra suddivisa in sezioni tematiche, profondamente legate l’una all’altra: il pluralismo della religione, la natura contaminata e contaminante, i continenti, i paesi e le bandiere sono infatti i temi intorno a cui ruotano le opere esposte, tutte accomunate dall’uso del tessuto, materiale che simboleggia con i suoi intrecci la pelle stessa e la carne delle nazioni in tutta la loro complessità geopolitica.


 


“I movimenti storici, di idee, di popoli, nonostante le resistenze violente determinate dal volere possedere la vita degli altri, determinano loro malgrado gorghi dai quali l'umanità esce, si riconosce come tale e va avanti, andando oltre quelli che il Vangelo chiama capi delle nazioni che esercitano su di esse il potere – dichiara Letizia Perini, consigliera della Città Metropolitana di Firenze delegata alla Cultura - Christian Balzano, utilizzando efficacemente strumenti diversi per l'espressione della sua arte e attingendo al patrimonio di grandi tradizioni religiose, sembra giocare su cosa voglia dire stare davvero dentro o fuori dal mondo. Si pone fuori chi vuole comandarlo e non servirne gli abitanti. Alla fine è fuori dal mondo chi si sente e crede padrone ma che, anche a prezzo di grandi sofferenze procurate agli altri, non vincerà".


 


"Ci sono qui i grandi temi del nostro vivere: il nostro essere-nel-mondo di heidegerriana memoria, il nostro abitare lo spazio e il tempo progettandoci continuamente e prendendoci cura di noi stessi, degli altri e del mondo – spiega Valentina Zucchi, curatrice del museo di Palazzo Medici Riccardi . Solo così, ponendoci come ideale tessuto connettivo di un pianeta che ci ostiniamo a governare piuttosto che ascoltare, potremo offrire il nostro contributo a una storia più grande di noi e dell'umanità tutta, nella quale esprimere con autenticità la nostra dimensione lasciando aperti i nostri interrogativi, accogliendo le alterità di individui, specie, ere e riconoscendoci come parte osmotica di un tutto che è insieme dentro di noi e fuori da noi. Le opere in mostra suggeriscono piste, sguardi, interpretazioni; l'artista abita poeticamente il mondo e ci suggerisce, con il fascino proprio del linguaggio artistico, nuovi modi per viverci".


 


“Casa d’Arte San Lorenzo è da moltissimi anni che lavora a stretto contatto con Christian Balzano, incentivando e sostenendo la sua arte – spiega Roberto Milani di Casa d’Arte San Lorenzo - Inaugurare una mostra personale nelle sale museali di Palazzo Medici Riccardi di Firenze è più che mai un onore e motivo di orgoglio e vanto per tutto il lavoro svolto fino a oggi”.


 


“Iconiche ma anche frastagliate, realizzate con processi chimici e naturali allo stesso tempo (tecniche documentate con un video in mostra), ma anche progettate secondo attente ricostruzioni cartografiche, le opere in mostra ribadiscono, secondo il pensiero di Christian Balzano, che seppure il presente che stiamo vivendo non dia alcuna rassicurazione né abbia decretato alcuna fine della storia, pur con tutte le sue incertezze e atrocità, è l’unica forza attiva a cui possiamo appigliarci per scongiurare il naufragio e non perdere la speranza nel futuro di un nuovo mondo, senza più confini e quindi tutto da scoprire. In ciò forse la pratica dell’arte e la figura stessa dell’artista, di ogni artista probabilmente (che potremmo definire metaforicamente un matto, un giullare, un trickster, un eccentrico cartografo delle rotte del presente o un sognatore di un nuovo mondo) si adattano perfettamente al timone di questa difficile e spesso vacua navigazione. Perché in fondo, come piace pensare a Balzano, “re e uomini fanno progetti dei quali Dio ride" afferma il curatore Marco Tonelli.


 


“Gli enormi contrasti ideologici ed i veloci cambiamenti in atto (geo-politici, religiosi, culturali e di conseguenza sociali) mettono in evidenza la necessità di riflessioni e cambiamenti. Oggi la natura ha evidenziato questa urgente necessità - dichiara Christian Balzano -. In questo progetto il protagonista sarà il tessuto che, come un individuo, un’identità ben specifica, assumerà nuove forme e nuovi significati attraverso lo scontro o incontro con nuovi elementi, sostanze che, come un virus, lo alterano, modificano e portano agli estremi. Lo spazio ed il tempo impiegati per ogni singolo lavoro, condizioneranno il risultato finale rendendolo diverso l'uno dall'altro. Ma la diversità, vista come ricchezza, può generare solo nuove forze di pensiero libero”.


 


Opere fortemente connesse tra loro, come i quattro grandi timbri in marmo con i simboli delle religioni più diffuse al mondo (ebraica, cristiana, musulmana, induista) a cui si aggiunge il timbro “personale” dell’artista (che ha come effigie un toro); stoffe su cui campeggiano carte geografiche di paesi in guerra - trasformate dall’acqua del mare - o bandiere di paesi i cui confini sono separati da muri o linee invalicabili: tutti elementi che vanno a costituire un atlante critico del globo, a cui Balzano si approccia come ad un unico grande e sfaccettato “tessuto” sociale e politico.


La multiformità delle tecniche utilizzate dall’artista testimonia la pluralità delle culture e delle identità, ma anche la necessità della loro coesistenza; e, a ricordarci che viviamo tutti sullo stesso pianeta, ci sarà un’installazione ambientale dal titolo Io siamo tessuto, costituita da una bambina in bronzo a grandezza naturale che tira - come un pescatore fa con la sua rete - una grande sfera che rappresenta il mondo, fatta di tessuti di diversa natura.


La mostra sviluppa temi ricorrenti nell’arte di Balzano, che indaga e reinterpreta le grandi questioni della globalizzazione, dell’integrazione sociale o dei cambiamenti climatici, e presenta per quest’occasione opere recenti e lavori inediti, elementi trascinati e trasformati dalla corrente tumultuosa della contemporaneità che approdano nei rassicuranti ambienti rinascimentali di Palazzo Medici Riccardi.


 


Il catalogo della mostra verrà pubblicato dalla casa editrice Skira nel corso dell’esposizione, con testi di Marco Tonelli, Sara Taglialagamba e Valentina Zucchi.


Fabrizio Del Bimbo 

lunedì 9 gennaio 2023

Il 2023 al Lyceum, un anno all’insegna dell’innovazione e del futuro


Presentata dal presidente del Consiglio comunale Luca Milani, con la presidente del Lyceum Giovanna Corsi e le vice presidenti Francesca Fiorelli Malesci e Silvia Tozzi l’edizione di quest’anno



Da oltre un secolo il Lyceum Club Internazionale è presente a Firenze e il suo legame con la storia della città è solido anche se spesso vissuto in modo un po’ appartato. Il programma 2023 presentato vuole far emergere questo legame e soprattutto rendere evidenti le tante relazioni che ne costituiscono la trama.


Concerti, incontri, visite e molto altro, curati dalle sei Sezioni, si svilupperanno nei mesi dell’anno che si è appena aperto. A gennaio, l’ex ministro Paola Pisano affronterà un tema che rappresenta al meglio lo spirito della proposta annuale del Club: Osservare il presente e immaginare il futuro nel settore della cultura. Alla presenza di molte Associazioni culturali fiorentine si parlerà del Piano Nazionale di digitalizzazione della cultura ponendo attenzione alle tecnologie di ultima generazione che, come i grandi restauri, uniscono conservazione e innovazione rappresentando così, al meglio, l’idea della Sezione Arte.


Significativa sarà la visita alla Scuola di Alta Formazione dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze ove metodi ad alto livello tecnologico sono applicati al restauro delle opere d’arte. Due testimoni eccellenti, La Pietà Bandini di Michelangelo al Museo del Duomo e gli affreschi di Guido Reni nel Casino dell’Aurora.


“Il Lyceum Club Internazionale conferma una presenza culturale importante a Firenze. Una presenza che si rifà direttamente – spiega il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – ai primi club che sono nati ai primi del ‘900 a Londra, a Parigi e nelle principali città europee. Un club tutto al femminile che, all’epoca, aveva la missione di preparare le donne al suffragio universale e di combattere contro gli stereotipi femminili all’interno del mondo del lavoro. Oggi questa contrapposizione non c’è più ma la loro presenza serve per una lettura più complessa della società. Il Lyceum continua a lavorare sul miglioramento delle relazioni attraverso l’espressione culturale e artistica”.


“Il nostro scopo è guardare, al femminile, gli eventi che ci circondano e dare consapevolezza, alle nostre socie – aggiunge la presidente del Lyceum Club Internazionale Firenze Giovanna Corsi – che c’è un modo alternativo per guardare gli eventi. Cerchiamo di portare alle nostre conferenze delle voci al femminile anche per interrogarci sulla figura femminile che, negli ultimi anni, è cambiata moltissimo. La stessa società degli anni ‘50 e degli anni ‘60 è cambiata moltissimo rispetto a quella che viviamo, anche nei rapporti familiari e nei rapporti all’interno della nostra stessa società e sarà interessante affrontare questi temi”.


Con uno sguardo al quotidiano non manca un breve corso di Educazione finanziaria attento ai cambiamenti in atto nella società attraverso un occhio attento alla pianificazione.


Sarà poi la Sezione Rapporti Internazionali a farci avvicinare ad uno dei grandi temi dell’attualità con Iran e donne; ieri, oggi e domani; una conversazione con Afsaneh Sharif e Shadi Mancini, doveroso tributo e riflessione, da parte di un club femminile, sulle nuove emergenze politiche e socio-culturali che scuotono il pianeta.


La Sezione Scienze presenterà, con una visione convintamente interdisciplinare, un approfondimento su La memoria. Come si formano, si trasformano e si perdono i ricordi, proseguendo poi con uno dei concetti più enigmatici della fisica quantistica, l’Entanglement (intreccio) quantistico.


In condivisione con Letteratura, le due Sezioni ricorderanno, nell’anno del centenario della sua nascita, Italo Calvino. Nelle sue opere il grande scrittore ha immaginato spesso “mondi possibili”, dove la creazione letteraria si intreccia con la discussione di importanti problemi filosofici e scientifici. La Sezione Letteratura indaga, in questo anno, non solo i classici, ma apre uno spaccato sull’orizzonte letterario globale, non dimenticando approfondimenti sull’universo femminile, fra questi Sono Gemma, Gemma chi?, insolita lettura della figura della Donati, moglie di Dante confinata all’oblio dalla tanto cantata Beatrice. Avremo poi la scrittrice Anna Christine Faitrop-Porta che ci parlerà di Firenze e la Calabria nei viaggi di André Maurel.


La Sezione Musica, da sempre punto di forza del Lyceum fiorentino, ha un programma ricco di iniziative di alto livello e, in sinergia con alcune delle principali istituzioni musicali italiane e straniere presenti in città, propone - fra gli altri - un concerto spettacolo curato da Ladislau Petru Horváth, Il violino segreto. Importante sarà poi il progetto Laboratorio dell’interprete, iniziativa realizzata in sinergia con altre Sezioni, per l’educazione all’ascolto, insegnando come si costruisce un’interpretazione nel tentativo di avvicinarsi a chi è alla ricerca del “senso musicale”.


Non bisogna però dimenticare, pur con un’aura dal sapore antico, la storia del Club e delle molte donne e uomini che hanno popolato le sue stanze. Su proposta della Sezione Attività Sociali il Ricordo di Piero Bargellini riporterà nella nostra sala il pianista Gregorio Nardi, nipote del sindaco dell’alluvione, che interpreterà un repertorio del primo Novecento, fra cui la Musica di Mario Castelnuovo-Tedesco, del quale il Lyceum vanta un fondo archivistico e bibliografico di grande importanza.


In un programma lungo un anno non poteva mancare, nel prossimo autunno, l’attenzione ai grandi eventi sportivi. Un incontro ricorderà la fantastica avventura di Azzurra, di cui nel ’23 si celebra il quarantesimo anniversario, e che ci permetterà di immergerci nell’atmosfera emozionante de La grande vela sui nostri mari; dalla sfida di Azzurra alla Coppa America 2024.


Nelle stanze del Lyceum, negli ormai 116 anni di attività, si sono succedute, come ancora oggi si propongono, narrazioni di letteratura, filosofia, musica, arte. Ieri e oggi, con lo sguardo rivolto al futuro, è questa infatti una delle connessioni fra l’internazionalità che ha caratterizzato la storia della città e le presenze culturali protagoniste della vita del Lyceum nel cui archivio è raccolta, con i Bollettini e i tanti documenti che lo compongono, oltre un secolo di vita culturale cittadina.


Info: https://lyceumclubfirenze.it/


Fabrizio Del Bimbo 

mercoledì 4 gennaio 2023

A Scandicci il X Congresso CGIL fiorentina

 




Cgil fiorentina a congresso mercoledì 4 gennaio a Scandicci (Centro Rogers, piazzale Resistenza). Alle 10 la relazione della segretaria Galgani, a seguire i saluti degli ospiti (a partire dai sindaci Fallani e Nardella)

 
Mercoledì 4 gennaio inizia il decimo congresso della Cgil di Firenze: appuntamento all'auditorium del Centro Rogers di Scandicci (piazzale della Resistenza). La stampa è invitata a partecipare ai lavori della mattina: alle 10 è prevista la relazione introduttiva di Paola Galgani, segretaria generale Cgil Firenze. Alle 11:30 i saluti degli ospiti: tra gli interventi, quello del sindaco della Città Metropolitana di Firenze Dario Nardella (in video) e quello del sindaco di Scandicci Fallani. Invitati rappresentanti delle autorità e delle categorie economiche, di associazioni-soggetti (Anpi, Arci, Artemisia, Legambiente, Udu, Rete Studenti Medi), di Cisl e Uil e del sindacato brasiliano Cut (con cui Cgil Firenze è gemellata).

I lavori del congresso proseguiranno (in forma riservata per delegati/e) nel corso del pomeriggio di domani, andranno avanti la mattina del 5 gennaio e si concluderanno nel pomeriggio del 5 gennaio.


Fabrizio Del Bimbo