venerdì 6 novembre 2020

Il rock di Patti Smith inaugura il 61° Festival dei Popoli Dal 15 al 22 novembre



Dal 15 al 22 novembre 48 film in streaming sulla piattaforma di Più Compagnia in collaborazione con MYmovies.it

In Concorso Italiano sette documentari con la prima mondiale de L'occhio di vetro di Duccio Chiarini

Tra gli eventi speciali Bulletproof di Todd Chandler sulla cultura della violenza negli Stati Uniti

Il rapporto speciale tra la grande rocker Patti Smith e la città di Firenze, a partire dal leggendario concerto del 1979 all’Artemio Franchi, nel documentario Patti in Florence di Edoardo Zucchetti; la risposta delle scuole americane alla violenza armata in Bulletproof di Todd Chandler; il ruolo delle donne nella storia della musica elettronica, mai raccontato finora, in Sisters With Transistors di Lisa Rovner con la voce narrante di Laurie Anderson. Sono alcune première della 61° edizione del Festival dei Popoli, il Festival Internazionale del Film Documentario, che si terrà on line dal 15 al 22 novembre su Più Compagnia, la sala virtuale del cinema La Compagnia di Firenze in collaborazione con MYmovies.it (tutti i film sono disponibili nella data di programmazione e in streaming fino a sette giorni dalla proiezione).

La manifestazione - presieduta da Vittorio Iervese e diretta da Alessandro Stellino per la parte artistica e Claudia Maci per l’organizzazione generale - è realizzata con il contributo di MiBACT - Direzione Generale Cinema; Regione Toscana; Fondazione Sistema Toscana; La Compagnia; Comune di Firenze e Fondazione CR Firenze.




“Ancora una volta – hanno detto Claudia Maci e Alessandro Stellino – i festival sono rimasti senza una casa e ne hanno trovato una in quella di ogni spettatore. La 61° edizione del Festival dei Popoli entra nelle abitazioni di tutti con un programma ricco di voci che raccontano il tempo che viviamo nel suo stesso dispiegarsi davanti ai nostri occhi e l’instabilità di un panorama sociale e politico che va monitorato da occhi attenti e civili”. 

Inaugurazione domenica 15 novembre

La prima mondiale del documentario Patti in Florence del regista fiorentino Edoardo Zucchetti è un racconto sul rapporto speciale tra Patti Smith e la città di Firenze, nato in occasione del leggendario concerto del 10 settembre 1979 allo Stadio Artemio Franchi davanti a 60.000 spettatori. Le rare immagini d’archivio si intervallano con le sequenze che il regista ha girato con la rocker in città, tra performance e improvvisazioni nelle strade, musei, teatri e piazze per un film che diventa una lettera d’amore della musicista nei confronti del capoluogo toscano.

La cantante è chiamata in causa anche in Now di Jim Rakete (distribuito da Wanted Cinema e programmato anch’esso in apertura di manifestazione), documentario sulla spinta dei giovani attivisti decisi a sollecitare risposte e azioni da parte dei politici sulla problematica del cambiamento climatico, con la volontà di trovare modi nuovi e alternativi per vivere un futuro sostenibile. Tra i protagonisti del film Greta Thunberg, Luisa Neubauer (Fridays for Future), Felix Finkbeiner (Plant for the Planet) e Nike Mahlhaus (Ende Gelände), con testimonianze di tante celebrità tra cui Patti Smith stessa e Wim Wenders.

Il programma propone 60 documentari divisi in varie sezioni. Oltre al Concorso Internazionale (18 film tra cortometraggi, mediometraggi e lungometraggi, tutti inediti in Italia) e al Concorso Italiano (7 i titoli, tutti inediti assoluti, un viaggio nell’Italia oggi) presenta la sezione Let the Music Play dedicata ai documentari musicali e un focus sull’ambiente dal titolo Habitat. Tra le novità di quest’anno la sezione Popoli for Kids & Teens, una selezione di documentari rivolti ai giovani che avrà anche una giuria composta da adolescenti tra i 14 e i 17 anni per eleggere il miglior documentario della sezione. E poi Doc Explorer, sezione sperimentale sull’ibridazione dei linguaggi e le nuove frontiere espressive del cinema del reale, e Diamonds Are Forever, dedicata all’archivio storico del festival che consta di 15mila titoli. È dedicato alla formazione e ai talenti emergenti il Doc at Work – Future Campus, realizzato in collaborazione con Fondazione Sistema Toscana, Cinema La Compagnia e Toscana Film Commission: oltre alla selezione di 12 documentari, una serie di webinar per professionisti del settore e giovani produttori in collaborazione con CNA Toscana, volti a immaginare il territorio come un serbatoio importante dei nuovi mestieri e del sapere fare cinema (il programma di questa sezione sarà online sulla piattaforma di Più Compagnia dal 26 al 29 novembre).

Il Concorso Internazionale presenta di 18 titoli in prima italiana e internazionale (lungometraggi, mediometraggi e cortometraggi) per la giuria composta da Joëlle Bertossa (Svizzera), Maria Bonsanti (Italia), Andrei Ujica (Romania) che assegnerà i seguenti premi: Premio al Miglior Cortometraggio (euro 2.500); Premio al Miglior Mediometraggio (euro 4.000) e Premio al Miglior Lungometraggio (euro 8.000) e la Targa “Gian Paolo Paoli” al Miglior Film Antropologico (per il dettaglio delle opere in concorso si veda il documento relativo allegato).

Fiore all’occhiello del programma 2020 è il Concorso Italiano con sette documentari in competizione per la giuria composta da Marta Donzelli, produttrice, Maria Letizia Gatti, fondatrice della casa di distribuzione Reading Bloom e Alessandro Raja, CEO di Festival Scope, che assegnerà il Premio al Miglior Documentario Italiano (euro 3.000). Il concorso propone il meglio della produzione italiana corrente. In programma la prima mondiale de L’occhio di vetro del fiorentino Duccio Chiarini (15/11) che, prendendo spunto dal diario di guerra di suo prozio e con l’ausilio di rari materiali d’archivio, fotografie e lettere, compone un raffinato mosaico nel quale un momento cruciale della Storia d’Italia viene visto attraverso la lente di complesse dinamiche familiari. Ci sono gli occhi di una regista italiana, Laura Lamanda, dietro L'îles des perdus (16/11), a descrivere il “Service des Objets Trouvés” l’ufficio parigino che raccoglie gli oggetti smarriti quotidianamente lungo le strade della metropoli. In programma, poi, Il libro di Giona di Zlatolin Donchev (17/11), in cui Massimiliano, che vive per strada all’interno della sua auto, conduce un’esistenza fatta di libri e sogni; Aylesbury Estate di Carlotta Berti (18/11), su una comunità resistente alla speculazione nel più grande complesso di public housing di Londra, costruito negli anni ’60 sulle macerie di vecchie case popolari. In L’armee Rouge il regista Luca Ciriello (19/11) racconta la storia di Idriss Koné, in arte Birco Clinton, arrivato dalla Costa D’Avorio cinque anni fa e oggi abitante dei Bipiani di Ponticelli, nella periferia est di Napoli, da dove lancia la scalata alla scena musicale della comunità ivoriana con l’obiettivo di organizzare una grandiosa festa di Natale. In Bosco, la regista Alicia Cano (20/11) narra i ricordi di suo nonno, che non ha mai visto il proprio luogo di nascita, un paesino toscano di 13 abitanti, ma ne può descrivere ogni angolo basandosi sulle memorie e gli aneddoti tramandati da generazioni.

Fabrizio Del Bimbo

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