sabato 3 novembre 2018

Alla Galleria Il Ponte una mostra di Carol Rama


1942 - 1997  trentacinque opere di  CAROL  RAMA a cura di Bruno Cora'. 



La Galleria Il Ponte presenta un’ampia mostra dedicata all’artista Carol Rama (1918-2015)il   cui   lavoro   anticonformista   e   autonomo   da   qualsivoglia   insegnamento   accademicoemerge   nel   contesto   artistico-culturale   della   Torino   degli   anni   Trenta   e   Quaranta   delNovecento, per poi attraversare l’intero secolo, fino ai primi anni del nuovo millennio, conla medesima passione e vitalità dei suoi inizi.Con una selezione di circa 36 opere realizzate dal 1942 al 1997, la mostra ripercorrel’incessante sperimentazione di tecniche, materiali e soggetti iconografici di Carol Ramaattraverso i momenti salienti del suo percorso artistico e di vita.Dai   primi   disegni   e   acqueforti   su   carta   degli   anni   Quaranta,   legati   al   surrealismo,  aDubuffet e all’art brut, che già denotano grande maturità tecnica e d’ideazione, la mostrainclude alcuni rari lavori degli anni Cinquanta che attestano l’esperienza astrattista di CarolRama all’interno del gruppo torinese del MAC-Movimento d’Arte Concreta.Le opere del decennio Sessanta documentano invece la svolta decisiva del suo modusoperandi: su macchie di colore di ascendenza informale sono applicati oggetti d’uso qualistrumenti medicali, trucioli metallici, occhi di bambola che diventano essi stessi forma ecolore. Un   ampio  nucleo   di   lavori  in   mostra   risale  agli   anni   Settanta  quando   i   due  materialiextrapittorici per cui Carol Rama è maggiormente conosciuta, entrano a far parte delle suecomposizioni:   camere   d’aria   e   guarnizioni   in   gomma,   utilizzate   al   posto   del   colore   eapplicate su tela oppure ivi appese con un gancio metallico.Concludono l’esposizione importanti esemplari realizzati nel corso degli anni Ottanta  eNovanta che risultano emblematici di un volontario e sentito ritorno alla figurazione. Corpi,dentiere, lingue, organi genitali, scarpe abitate da falli, figure e animali fantastici, delineatisu carte prestampate – spesso disegni tecnici di architetti e ingegneri usati come supporto–, esprimono il perenne desiderio di Carol Rama di fondere arte, vita e immaginazione,c onfermando quanto da lei rivelato nel 1985 a Lea Vergine: “Ho sempre amato gli oggettie le situazioni che venivano rifiutati” poiché “creare lo scandalo attorno a me era quasid’obbligo allora”.  La mostra è accompagnata da un  portfolio  con testi e immagini, con un saggio critico di Bruno Corà e un approfondimento sulle opere esposte. 
GALLERIA IL PONTE    arte  moderna e  contemporanea Firenze 50121 via di Mezzo 42/b info@galleriailponte.com www.galleriailponte.com tel. 055240617 fax 0555609892  –  orario 15,30-19,00 sabato su appuntamento – festivi chiuso

Carol Olga Rama, detta Carol Rama, nasce a Torino nel 1918. Inizia a dipingere ancoraadolescente   senza   avere   alcuna   formazione   accademica,   ma   stimolata   dallafrequentazione   di   importanti   protagonisti   del   milieu   culturale   torinese,   italiano   einternazionale,   tra   i   quali   Felice   Casorati,   Edoardo   Sanguineti,   Massimo   Mila,   AlbinoGalvano, Carlo Mollino, Paolo Fossati, Carlo Monzino, Luciano Berio, Eugenio Montale,Andy Warhol, Man Ray.In seguito a episodi familiari dolorosi, tra i quali le cure psichiatriche della madre e ilprobabile suicidio del padre, la sua arte diviene un modo per esorcizzare sofferenza epaure interiori.Accostatasi inizialmente alla visionarietà del surrealismo, poi a Dubuffet e all’art brut, perin seguito aderire alle ricerche astrattiste del MAC-Movimento d’Arte Concreta nei primianni Cinquanta e alla poetica dell’object trouvé negli anni Sessanta-Settanta, fino ai cicli diopere   più   recenti   (l’ultimo   suo   lavoro   risale   al   2007)   sviluppa   un   percorso   del   tutto personale e autonomo, adottando materiali, temi e stili diversi capaci di dar voce al suouniverso onirico caratterizzato da un’iconografia provocatoria, sospesa tra trasgressione,eccentricità, autobiografismo ed erotismo esplicito.La sua prima mostra personale risale al 1945 alla Galleria Faber di Torino (leggenda vuoleche   venisse   chiusa   dalla   polizia   per   oscenità),   alla   quale   seguono   numerose   altre eoccasioni espositive in gallerie private torinesi, prima tra tutte la Galleria La Bussola (1957,1959, 1960, 1971), italiane (tra cui:  Galleria Luciano  Anselmino, Milano  1976; GalleriaDell'Oca,   Roma   1987;  Galleria   Sprovieri,   Roma   1994-95)   ed   estere   (incluse:  GalleriaLutrin, Lione 1966; Esso Gallery, New York 1997; Galérie Anne de Villepoix, Parigi 2002;Isabella Bortolozzi Galerie, Berlino 2009, 2012).Dopo aver partecipato alla mostra itinerante  sulle grandi artiste del Novecento,  L’altrametà. dell’avanguardia, curata da Lea Vergine, esponendo alcuni acquerelli della fine deglianni Trenta presentati per la prima volta nel 1979 alla Galleria Martano di Torino, nel 1985ottiene la sua prima ampia mostra antologica in spazio pubblico al Sagrato del Duomo diMilano, allestita da Achille Castiglioni e curata dalla stessa Lea Vergine. Questa mostra,assieme alla sala personale alla 45a Biennale di Venezia nel 1993 a cura di Achille Bonito Oliva allestita da Corrado Levi, e all’antologica allo Stedelijk Museum di Amsterdam nel1998 (poi all’ICA di Boston) a cura di Maria Cristina Mundici, ne avviano la conoscenza internazionale. Il grande riconoscimento pubblico arriva con il conferimento del Leone d’oro alla carriera nel 2003, in occasione della 50a Biennale di Venezia, con il prestigioso Premio Presidente della   Repubblica   attribuitole   nel  2010  da  Giorgio  Napolitano,  e   con   importanti   mostre antologiche e retrospettive. 

Nicoletta Curradi

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