martedì 25 ottobre 2022

Al via il 63esimo Festival dei Popoli

 




Sono cento i film in programma alla 63° edizione del Festival dei Popoli, il festival internazionale del film documentario, che si terrà a Firenze dal 5 al 13 novembre. Un viaggio che abbraccia temi variegati, dall'ambiente alla musica, dal sociale alla città, nei film in programma nei cinema La Compagnia, Stensen, Spazio Alfieri e Institut Français e in altri luoghi della città: MAD –Murate Art District, 25 Hours Hotel, VideoLibrary Mediateca Regionale Toscana e a Prato al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci.


La fiamma che arde e si spegne nella carriera di Sinead O’Connor in Nothing Compares di Kathryn Ferguson; l’omaggio ai fratelli Jean-Pierre e Luc Dardenne con una retrospettiva a loro dedicata, una masterclass e la prima nazionale del loro ultimo film Tori e Lokita; il cambiamento climatico nel distopico Everything Will Change di Marten Persiel, capofila dell’ampia sezione dedicata all'ambiente. La firma inedita del Nobel Annie Ernaux come regista, al fianco del figlio, in The Super 8 Years. Ancora, il focus sulle ferite aperte in Italia, la storia della battaglia degli operai della Gkn di Campi Bisenzio in E tu come stai? di Filippo Maria Gori e Lorenzo Enrico Gori, e quella per la verità a più di vent’anni dai fatti del G8 di Genova in Se fate i bravi di Stefano Collizzolli e Daniele Gaglianone; lo scoppio della rivolta oltreoceano, in Cile nel 2019, nelle splendide immagini di My Imaginary Country di Patricio Guzmán; la dedica a Werner Herzog: Radical Dreamer di Thomas von Steinaecker, per festeggiare al meglio gli 80 anni del grande regista tedesco. E le storie da Firenze: quella dell’Isolotto in Le chiavi di una storia - La comunità dell’Isolotto di Federico Micali e la dedica a Margherita Hack in Margherita. La voce delle stelle di Samuele Rossi. 


La manifestazione – presieduta da Vittorio Iervese, per la direzione artistica di Alessandro Stellino e quella organizzativa di Claudia Maci – presenterà il meglio del cinema documentario mondiale in un programma ricco e accompagnato da numerosi ospiti internazionali e nazionali. La 63ma edizione è realizzata con il contributo di Europa Creativa Media, MiC - Direzione Generale Cinema, Regione Toscana, Comune di Firenze, Fondazione Sistema Toscana, Città Metropolitana di Firenze, Fondazione CR Firenze e Publiacqua.


Il festival sarà inaugurato sabato 5 novembre alle 21 dalla prima nazionale di Everything Will Change di Marten Persiel, il documentario prodotto dalla Wim Wenders Grant of Film e distribuito in Italia da Cloud 9, protagonista anche del manifesto dell’edizione 2022 del festival, dedicato al futuro dell’ambiente. Il film ci porta in un distopico 2054: tre giovani anticonformisti intraprendono un viaggio tra le memorie naturali e la loro bellezza oggi dispersa, sperando di scoprire cosa è successo al loro pianeta. 


Il programma propone 100 documentari divisi in varie sezioni. Oltre alle opere del Concorso Internazionale (18 inediti in Italia) e il Concorso Italiano (7 inediti nazionali di giovani talenti del nostro Paese), il festival presenta poi, come di consueto, una selezione proveniente dall’archivio storico del festival, Diamonds Are Forever, quest’anno a cura di Alina Marazzi, tra cui spicca la firma del Premio Nobel per la Letteratura, la scrittrice Annie Ernaux, che firma The Super-8 Years con il figlio David Ernaux-Briot, con i girati familiari realizzati tra il 1972 e il 1981, dove l’intimo, il sociale e la storia del tempo rivivono con il gusto e il colore di questi anni. Ancora, quest’anno sarà dedicata una retrospettiva ai fratelli Luc e Jean-Pierre Dardenne, protagonisti anche di una masterclass, mentre la sezione degli omaggi continua con le proiezioni dedicate ai rivoluzionari Lucien Castaing-Taylor e Véréna Paravel, e al cinema visionario del regista Pierre-Yves Vandeweerd.


Si aggiunge alla sezione degli omaggi Jennifer Baichwal, una delle cineaste più impegnate nel raccontare l’impatto delle azioni dell’uomo sull’ambiente. Torna e cresce di intensità il focus sulle sfide ambientali in Habitat, come i documentari per le famiglie e i più giovani di Popoli for Kids and Teens. I titoli per il grande pubblico sono proposti nella sezione Doc Highlights fuori concorso, novità di quest’anno, con grandi cineasti protagonisti (due sue tutti: Patricio Guzman e Werner Herzog), e in Let the Music Play, la sezione dedicata al documentario musicale, con originali profili di artisti storici e contemporanei. Uno sguardo alle nuove generazioni in Doc At Work – Future Campus, con i corti di giovani registi e registe provenienti dalle scuole di cinema di tutta Europa. Si rinnova l’appuntamento di Pop Corner: incontri ai confini della realtà, i talk del festival presso il salotto del 25th Hours Hotel Firenze (Piazza di San Paolino, 1) dal 7 al 10 novembre alle ore 19: ogni sera un tema, due ospiti e un moderatore per animare una chiacchierata aperta al pubblico. “Immaginare Mondi possibili”, “Immaginari femminili”, “Immaginari al Lavoro”, “Immaginari Sostenibili” sono i temi delle 4 serate collegate ad alcuni dei film in programma.


Il Concorso Internazionale presenta 18 titoli in prima italiana e internazionale (lungometraggi, mediometraggi e cortometraggi) per la giuria composta da Jordan Cronk (USA, Los Angeles), Heidi Fleisher (USA, attiva a Parigi) e Paolo Moretti (Italia) che assegnerà i seguenti premi: Premio al Miglior Lungometraggio (euro 8.000); Premio al Miglior Mediometraggio (euro 4.000); Premio al Miglior Cortometraggio (euro 2.500) e la Targa “Gian Paolo Paoli” al Miglior Film Antropologico.


Nei nove giorni di programma, fari puntati sul Concorso Italiano: 7 documentari che rappresentano il meglio della produzione italiana del 2022. Il concorso si apre con la prima nazionale di Ardenza di Daniela De Felice (6/11), un ritratto femminile d’emancipazione nell'Italia degli anni 90, attraverso l'atmosfera inebriante dell'impegno politico e l'onnipotenza della giovinezza. La storia dell'isola-carcere Gorgona, a 19 miglia dalla costa Toscana, ultima colonia penale agricola d’Europa, viene ripresa in Gorgona di Antonio Tibaldi (9/11). Una storia italiana protagonista anche in Il Posto (7/11) di Mattia Colombo e Gianluca Matarrese: è quella di un autobus, che viaggia di notte a basso costo, che porta una moltitudine di infermieri del Sud Italia, ogni mese, attraverso il Paese per tentare il concorso pubblico nelle grandi città del Nord, dove solo pochi di loro troveranno posto e lavoro. Stonebreakers di Valerio Ciriaci (12/11) interroga il rapporto tra storia e lotta politica in un’America, colta nel mezzo della rivolta Black Lives Matter, che mai come oggi è chiamata a fare i conti con il proprio passato. Sempre negli USA è ambientato Last Stop Before Chocolate Mountain di Susanna Della Sala (10/11), sulle rive di un lago tossico, nel deserto della California, a Bombay Beach: qui la videocamera indaga una comunità dove l'arte riesce, nei modi più inaspettati, a guarire gli animi. Storie di immigrazione, poi: di chi riscopre le origini, nel viaggio intimo nella vita di Sokuro, figlio di immigrati burkinabé residenti in Italia, che tramanda la tradizione di famiglia sposando Nassira, in An Italian youth di Mathieu Volpe (8/11), o come quelle, più drammatiche, di chi cerca di approdare in Europa tramite il confine balcanico, nel film Go Friend, Go di Gabriele Licchelli, Francesco Lorusso e Andrea Settembrini (11/11), ambientato tra Patrasso in Grecia, Šid in Serbia, Bihać in Bosnia e Trieste in Italia. La giuria del concorso italiano è composta dalla produttrice Nadia Trevisan, dal regista Duccio Chiarini e dalla curatrice e ricercatrice Giulia Simi che assegnerà il Premio al Miglior Documentario Italiano (€ 3.000,00).


Nella sezione Doc Highlights si torna in Italia, a due assi da Firenze: a Campi Bisenzio, dentro la fabbrica della Gkn con E tu come stai? di Filippo Maria Gori e Lorenzo Enrico Gori (10/11). Tra i “toscani”, da segnalare Le chiavi di una storia - La comunità dell'Isolotto del fiorentino Federico Micali (6/11), che racconta la storia e la vita, la resilienza che origina dalle contestazioni del ‘68, dello storico quartiere di Firenze. 


 Fabrizio Del Bimbo 


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